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- Devo andare da lei -
Il Consiglio la guardò con un misto di compassione e tristezza. Era stato un duro colpo per tutti sapere che Damon avesse rapito una di loro ma al Castello si erano accorti che a soffrirne di più era Agape. Ormai erano tutti a conoscenza dei sentimenti che lei provava per Heylin, anche perché la ragazza ricambiava e si era confidata con le sue amiche. Quando lo avevano detto alla Salvatrice, lei le aveva guardate sorridendo, con una tristezza infinita nello sguardo.
Era passato un mese e mezzo da quando la ragazza era stata catturata, ma i Saggi non volevano che lei mettesse a repentaglio la sua vita o quella delle altre Shariwae. Agape dava loro ascolto solo perché non voleva che la fiducia nei suoi confronti vacillasse; non poteva permettersi una cosa simile, non dopo tutti gli sforzi che aveva fatto per arrivare dove era in quel momento.
- Wa Agape, sappiamo quanto la situazione sia delicata per voi, ma non possiamo... -
- Lo so, non potete rischiare di perdere me. E io non posso perdere lei. Non voglio. -
L'intensità di quelle parole era impressa anche nei suoi occhi, che trasmettevano disperazione e, allo stesso tempo, una determinazione che nessuno le aveva mai visto. Sapevano che non si sarebbe mossa dalla sua posizione, ma era troppo pericoloso. Già diverse settimane prima si era esposta molto, andando a Karua senza prima consultarli e rischiando di venire scoperta. In quel momento, pensavano che se l'avessero lasciata andare, non sapevano cosa avrebbe fatto. Dovevano assolutamente evitare che compisse altri colpi di testa e mettesse a repentaglio la sua missione.
- Per favore Wa Agape, cercate di ragionare, non possiamo mettere in pericolo le altre Shariwae, non possiamo far scoppiare una guerra tra Karua e le Shariwae per una sola persona. -
Agape guardò Shisa negli occhi, e le disse:
- La guerra è in atto da anni ormai, questa sarebbe solo la goccia che fa traboccare il vaso. Le trattative non vanno bene da mesi, non arriveremo mai a un accordo. -
- Tanto varrebbe dichiarare subito il conflitto ufficialmente aperto. - disse Alan.
Tutti i Saggi si voltarono verso l'uomo e anche Agape lo guardò. Lui rimase impassibile.
- Non abbiamo un esercito come quello del Re, non siamo attrezzati per un'evenienza simile. Come potremmo vincere? Saremmo schiacciati e tutti gli sforzi che abbiamo fatto in questi anni si tramuterebbero in cenere! - gli fece notare Hun.
- Non se trovassimo degli alleati. -
A quell'uscita, Agape sapeva che aveva fatto bene ad ammetterlo a quella riunione. Sapeva che era un uomo sveglio e intelligente.
- E chi vorrebbe diventare nostro alleato? Siamo le persone più odiate di tutta Karua! Nel regno ci temono tutti, non credo proprio che saranno ben disposti ad aiutarci. - disse Shisa.
- Altre Shariwae. - disse Agape, con lo sguardo illuminato.
- Non possiamo andare a Karua e prelevare tutte le Shariwae presenti, sarebbe una follia! - rincarò la dose l'anziano. Agape notò che i due giovani non dicevano nulla, così chiese loro come mai non stessero intervenendo.
- Vogliamo avere un quadro più chiaro della situazione e ascoltare ciò che Wan Alan ha da dire. Sono sicura che il suo intervento non fosse finito, giusto? - disse Elana, sorridendo al nuovo arrivato.
- Esattamente. Ma penso che Wa Agape abbia già capito a quali Shariwae mi riferisco. -
- Wan Alan ha ragione. Dobbiamo trovare le Shariwae del bosco. Sono sicura che ci daranno una mano. -
I Saggi la guardarono come se fosse impazzita e Patrel prese la parola.
- Wa Agape, non abbiamo prove che queste Shariwae esistano sul serio, non hanno mai provato a cercare un contatto, nessuno le ha mai viste. -
- Lo so, ma sono i nostri unici possibili alleati. Proverò a trovarle e cercherò di convincerle a unirsi a noi. -
Una risata soffocata provenne da il Saggio Hun e Agape lo guardò in cagnesco.
- Perdonatemi Wa Agape ma le vostre capacità diplomatiche... ecco... lasciano un po' a desiderare. -
La donna non poté dargli torto, dato che all'ultimo incontro di trattative in cui aveva presenziato, aveva quasi preso per il bavero il fratello. Se fosse stata sola con lui, sapeva che l'avrebbe preso a pugni, pur di sfogare la propria rabbia. Ormai, però, quelle riunioni non si tenevano da mesi; già quello per Agape era stato un segnale di una guerra imminente. Senza trattative l'unica opzione era lo scontro.
- Su questo sono d'accordo, infatti non andrò da sola. Mi accompagnerà Jakala. Lei è molto più brava di me con le parole. -
- Quando avete intenzione di partire? -
- Oggi stesso; non ho un minuto da perdere se voglio salvare chi mi sta a cuore. -
Il Consiglio annuì, approvando così la sua decisione. La Salvatrice, dopo la fine della riunione, si ritirò nelle sue stanze e si addormentò con le lacrime agli occhi, non volendo immaginare cosa stessero facendo a Heylin in quel momento.

Le streghe di KaruaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora