Continuava a fare avanti e indietro davanti alla sua stanza. Era passata una settimana e Heylin non si era ancora svegliata. Da quando l'aveva recuperata, le sue condizioni non erano migliorate. Kayla restava giorno e notte nella camera della ragazza, cercando in tutti i modi di alleviare le sue pene. Ogni tanto Agape andava a trovarla ma la guaritrice non la faceva entrare, diceva che la giovane aveva bisogno di riposo.
"E io ho bisogno di vederla." pensava l'albina, ogni volta che le veniva negato di incontrarla.
Era circa un' ora che aspettava e, per farlo, si era alzata all'alba, un bel po' di tempo prima della riunione con il Consiglio. Dovevano discutere di alcune questioni, comprese le informazioni che giungevano loro dal "Cavaliere Magico". Volevano riuscire a sfruttare qualsiasi vantaggio su Karua prima che Damon facesse la sua mossa. Sapevano che non mancava molto prima che ciò accadesse: l'incendio della chiesa era stato un messaggio forte e chiaro: le streghe non avrebbero più tollerato alcun sopruso o violenza.
Per distrarsi, si avvicinò a una finestra lì vicino e osservò ciò che la circondava: gli alberi si stavano tingendo di rosso, arancione e giallo, le sembravano un mare di fiamme, così caldo e accogliente. L'autunno era la sua stagione preferita; le sembrava di essere davvero in connessione con il suo elemento durante quel periodo. Osservava il lento cadere delle foglie; erano silenziose, eppure tutti si accorgevano del loro passaggio. Non facevano rumore ma la loro assenza si sarebbe notata in pochi giorni, e i rami spogli si sarebbero protratti al cielo, come a chiedere che quelle tenere e soffici protezioni tornassero al più presto. E sarebbero tornate, in un ciclo continuo di morte e rinascita, in tutto il loro splendore primaverile.
Ad un tratto, sentì la porta della stanza cigolare; si voltò di scatto e vide uscirne una Kayla decisamente sfibrata. Le andò incontro e le chiese se la ragazza stesse meglio. Lei scosse il capo.
- Non ho notato nessun miglioramento ma non è nemmeno peggiorata. Le ferite si stanno rimarginando e la febbre si è abbassata. Per ora è fuori pericolo. -
Agape tirò un sospiro di sollievo a quella notizia. Finalmente sembrava che stesse iniziando a guarire.
- Quindi... posso entrare a vederla? -
Kayla annuì, dicendole che poteva stare per poco e non doveva assolutamente svegliarla. Agape non ne aveva alcuna intenzione: sapeva quanto fosse importante il riposo per una pronta guarigione. Inoltre, anche se fosse stata cosciente lei dubitava che l'avrebbe riconosciuta o le avrebbe parlato. Era ancora troppo debilitata. La donna entrò nella stanza e si sedette vicino al letto in cui era stesa Heylin. Le prese una mano e la guardò a lungo, pensando a tutto quello che avrebbe voluto dirle una volta che si fosse svegliata.
"Ti direi quanto conti per me, quanto le mie giornate siano vuote senza la tua presenza, quanto vorrei poterti abbracciare e stringere forte a me, quanto vorrei poter sentire ancora il tuo profumo al gelsomino e vaniglia, quanto vorrei poterti avere al mio fianco per ridere insieme, per discutere con te delle decisioni che devo prendere, per poterti guardare negli occhi, per poterti prendere in braccio e farti volteggiare di nuovo, vederti sorridere e ridere, danzare insieme come al matrimonio e dimenticarmi di tutto ciò che non sia tu, di tutto ciò che non sia noi e il nostro futuro insieme..."
Si stupì lei stessa di quanto fossero dolci e melensi i suoi pensieri ma non se ne vergognò, era semplicemente quello che provava. Aveva una così grande nostalgia della sua amata che le venne voglia di svegliarla per poterle anche solo dire "ciao", però non lo fece; la sua salute veniva prima di qualsiasi altra cosa.
- Agape. -
La donna si voltò e vide che sulla porta c'era Jakala ad aspettarla.
- La riunione inizierà tra poco, devi venire. -
- Arrivo subito, ho solo bisogno di un minuto. -
La sciamana la lasciò sola con la ragazza incosciente.
- Tornerò più tardi Heylin, te lo prometto. - le disse, lasciandole un bacio delicato sulla fronte.
Uscì dalla stanza e chiuse la porta dietro di sé. Andò incontro all'amica e cercò di sorridere. Lei le mise una mano sulla spalla, cercando di darle conforto. Entrambe salutarono Kayla e si diressero verso la Sala del Trono. Vi entrarono e si accomodarono attorno al tavolo, aspettando di ricevere le ultime notizie dai loro informatori.
- Da Karua sembra non esserci nulla di nuovo, almeno dai nostri alleati più vicini. -
- Il nostri Cavaliere di fiducia ci ha contatti invece? - chiese l'albina ai Consiglieri.
- E' arrivata una lettera poco fa, volevamo visionarla insieme a voi, Wa Agape. -
La donna annuì ed Elana le passò una busta ancora sigillata; la Salvatrice notò che il simbolo impresso nella ceralacca era quello della triplice Dea. La sua curiosità sull'identità del misterioso alleato si fece ancora più grande in lei. Aprì la lettera e lesse ciò che vi era scritto:

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Le streghe di Karua
Fantezie~ CONCLUSA ~ ~ DA REVISIONARE ~ Agape è la Strega per eccellenza, la megera che terrorizza Karua; per i suoi abitanti ella non è altro che un essere maligno, senza anima, mandata dal Demonio per distruggerli. Per le Shariwae, invece, rappresenta una...