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Il mattino seguente, Agape si svegliò con una nuova energia ad animarla. Balzò giù dal letto e si vestì in fretta, impaziente di incontrare Heylin. Uscì dalla camera e si precipitò nella Sala dei Banchetti, certa di trovare lì la ragazza. Con lo sguardo percorse tutta la stanza, senza incontrare il suo sguardo o scorgendo la sua figura. Vide però le due ragazze con cui era solita fare colazione insieme. Cercando di non far trapelare il suo nervosismo, si avvicinò alle due giovani e chiese loro se sapessero dove trovare la Shariwa.
- Oggi aveva il turno con l'Avanscoperta, dovrebbe tornare verso il tardo pomeriggio Wa Agape. Se volete dirle qualcosa ci penseremo noi a riferirglielo. - disse una delle due, con una strana malizia negli occhi che la Salvatrice non gradì affatto.
- Ti ringrazio Malika, ma vorrei parlarle di persona. -
La donna uscì dal refettorio, delusa e ancora più agitata di quando vi era entrata; aveva assolutamente bisogno di dirle cosa provava.
"Beh, adesso non c'è, dovrai aspettare. Non ci vorrà molto." si disse, cercando di non mangiarsi le unghie dal nervosismo.
Sospirò profondamente e si diresse verso la torre delle voliere. Doveva assolutamente concentrarsi su altro e aveva il motivo perfetto: ormai da più di tre settimane non riceveva notizie da parte di Reanna e iniziava a preoccuparsi. Una volta arrivata dai piccioni viaggiatori, cercò il falchetto col nastro bianco ma non c'era. Ebbe un brutto presentimento e credette di sapere come mai non le aveva più spedito sue lettere; evidentemente Damon l'aveva scoperta. Non voleva pensare a cosa le avesse fatto; al solo pensiero che fosse incinta di quel bastardo le veniva la pelle d'oca. Pensò che, se quella notte non fosse riuscita a scappare, ora probabilmente ci sarebbe stata lei al suo posto, con il figlio di suo fratello nel ventre. Il solo immaginare quell'eventualità le fece venire un conato. Dovette premersi la mano sulla bocca per non rigettare quella fetta di pane che aveva mangiato prima di allontanarsi dalla Sala. Venne scossa da brividi profondi e si aggrappò alla balaustra per non perdere l'equilibrio. Rimase lì a riprendere fiato e a osservare la Natura che la circondava: guardava gli alberi, ormai verdissimi e le altre piante che crescevano rigogliose, quasi tutte al loro massimo splendore e si sentiva pacificata. Vide qualcosa venire nella sua direzione. In lontananza le sembrava semplicemente un altro piccione viaggiatore, poi si rese conto che invece si trattava di una colomba. L'animale volò verso il Castello e si fermò esattamente di fronte a lei: legato alla zampa aveva un nastro bianco e azzurro. Non capiva da dove provenisse e si chiese a chi fosse destinato il messaggio che aveva legato al collo. Prese il pezzo di pergamena e lesse:

Wa Agape,
non mi conoscete ma io conosco Voi: so delle Vostre imprese, delle Vostre gesta, di tutto ciò che avete fatto in questi ultimi quindici anni. Conosco molte cose di Voi e Vi ammiro per la Vostra forza e tenacia. La Regina mi ha incaricato di scriverVi al posto suo, a causa della venuta a conoscenza del vostro scambio di lettere da parte del Re Damon. Vi assicuro che potete fidarVi di me, in quanto leale soldato della Regina Reanna; Ella non vuole assolutamente che Voi interveniate, sostiene che non abbiate nulla da temere per la sua incolumità. E' certa che il Re non le torcerà nemmeno un capello, in quanto nel grembo porta suo figlio. Ora sarò io a informarVi di ciò che accade nel regno e Vi assicuro che non tradirò la Vostra fiducia.
Il Cavaliere Magico.

Quando finì di leggere, la donna si precipitò nella Sala del Trono e fece riunire il Consiglio dei Saggi. Ne facevano parte una cerchia ristretta di persone di cui Agape si fidava ciecamente, tra cui spiccava l'eccentrica sciamana. C'erano due anziani che avevano dimostrato la loro devozione alla donna aiutandola, tempo addietro, con un particolare spinoso riguardate una spia che si era infiltrata nel Castello ed erano stati in grado di identificarla in men che non si dica.
- Come mai avete deciso di riunirci, Wa Agape? - chiese Hun, l'uomo anziano.
- Prima di parlarvene vorrei che fossero presenti tutti i Saggi. -
- Sapete che la puntualità non è la virtù di molti. - disse Shisa, l'anziana Shariwa, con un sorriso bonario sul volto segnato dal tempo.
Agape le restituì il sorriso, più per gentilezza che per accordo. Dopo pochi minuti fecero il loro ingresso anche due ragazzi: Elana e Patrel. Facevano parte del Consiglio dei Saggi da qualche anno e avevano dimostrato ad Agape che, nonostante la loro giovane età, erano in grado di argomentare in maniera ineccepibile i propri discorsi, senza dare l'impressione di essere arroganti o di non saper accettare le idee altrui. Avevano dato prova di maturità e buon senso.
- Molto bene, ci siamo tutti adesso. -
- Vi ho riuniti qui perché ormai da settimane non ricevo più notizie da parte di Reanna; temevo che le fosse successo qualcosa, che Damon avesse scoperto in qualche modo delle nostre lettere. Oggi ho avuto la conferma ai miei dubbi. Solo che non sono sicura che la fonte sia affidabile, quindi ho bisogno di un vostro consulto. -
La donna fece vedere il biglietto al Consiglio e attese che qualcuno parlasse. Tutti i presenti osservarono la pergamena a turno e Agape li guardò, in attesa delle loro reazioni.
- Non credo possiamo fidarci così, senza nessuna prova concreta di chi sia questo "Cavaliere Magico". - disse l'anziano, esponendo i dubbi suoi e dei colleghi,
- Se potessi essere sicura che Reanna non corra rischi, le invierei un messaggio per chiederle conferma ma è questo il punto: non sono sicura. Non posso rischiare di metterla in pericolo. -
- Ma non potete rischiare nemmeno di mettere a repentaglio la vita delle Shariwae qui presenti. Avete una grossa responsabilità in quanto Salvatrice. - intervenne Elana.
- Ne sono consapevole. Non ho alcuna intenzione di mettere a rischio la vita di nessuno. -
I Saggi parvero sollevati da quell'affermazione. Hun prese la parola, guardando Agape dritta negli occhi.
- Converrete con me quindi che la mossa migliore da mettere in atto ora sia... -
- Andare da sola a indagare a Karua. - disse l'albina, interrompendo l'uomo.
- Non mi sembra un decisione ben ponderata Wa Agape, ci sono ancora molte ipotesi da vagliare e dobbiamo prendere in considerazione tutte le possibili variabili in gioco. -
- Lo so bene. Per questo ritengo necessario il mio viaggio a Karua. -
- Se il Re vi scopre vi giustizierà senza pensarci due volte. -
Agape si voltò verso Shisa.
- So bene anche questo, Wa Shisa. Avete qualcosa da dirmi che io non sappia già invece? -
I Saggi rimasero in silenzio, chi sgomento per l'uscita a dir poco irrispettosa della donna, chi invece stava valutando alternative a quella missione che poteva benissimo trasformarsi in un tentato suicidio.
- E se lo scopo della lettera fosse proprio questo? - esordì Patrel, attirando su di sé gli sguardi di tutti. - Insomma, se fosse proprio questo che vuole il misterioso cavaliere? Attirarvi lontano dal Castello e attaccare? Non vi sembra una strategia plausibile? -
- Non sono riusciti ad uccidermi qui dentro, non ce la faranno là fuori. Inoltre, non crederete veramente che lascerò questo posto senza difese? Avete davvero così poca considerazione del mio senso di responsabilità? - disse, infine, con sarcasmo, attendendo le loro risposte.
Li vide chiaramente in imbarazzo; si accorse che stavano soppesando attentamente le prossime parole che le avrebbero rivolto. Nonostante fosse una testa calda, la rispettavano e non avevano alcuna intenzione di minare la sua fiducia nei loro confronti.
- Non stiamo mettendo in dubbio nulla Wa Agape, vogliamo solo essere sicuri che consideriate accuratamente tutte le possibilità prima di decidere come agire. -
- Gli altri Saggi hanno ragione Wa Agape. - intervenne Jakala - Ricordate che dalle vostre azioni non dipende solamente la vostra incolumità, ma anche quella di tutte le persone che si sono affidate a voi in questi anni, incluse le Shariwae che si trovano ancora a Karua. Loro credono in voi ed è vostro compito non deluderle. Vogliamo solo che non prendiate decisione troppo affrettate, siete importante per tutti noi e la vostra perdita sarebbe insopportabile. Capite la crucialità e il peso delle vostre decisioni? -
Agape guardò stupita Jakala; non pensava che sarebbe intervenuta in quel modo, mettendola in ridicolo davanti agli atri Saggi, sminuendone l'autorità. Dapprima si sentì ferita da quelle parole, poi rifletté sul loro vero significato. Se aveva imparato una cosa da Jakala era che con lei bisognava leggere tra le righe, soppesare ogni singola parola. Tra le labbra della sciamana, tutto poteva assumere molteplici significati e quello che sembrava, spesso non era ciò che appariva.
La donna decise che la riunione, per il momento, poteva finire. Li congedò e, una volta usciti, Agape volle parlare da sola con l'indovina.
- Cosa intendevi veramente alla fine del discorso? -
- Volevo semplicemente invitarti a riflettere sulle tue azioni e su ciò che ritieni giusto. -
- Cosa vorresti dire? Non sto forse agendo per il bene delle Shariwae? - le chiese, perdendo la calma per un momento.
La sciamana si fermò, quasi come se si fosse ghiacciata sul posto.
- Agape, non ho intenzione di criticare il modo in cui ti stai adoperando per noi, assolutamente. Però una Shariwa sola non può costare la vita a tante altre. -
Agape sentì la rabbia montare, seguita subito dopo da un senso di impotenza. Sapeva benissimo che non poteva assolutamente permettersi un azzardo del genere.
- So bene quali sono i miei doveri e quali sono le scelte giuste per il mio popolo, ma non posso sopportare l'idea che Reanna sia lì da sola, alla mercé di Damon. Non posso condannarla a una vita di miserie e infelicità, non posso abbandonarla. Avevo promesso che non avrei lasciato più nessuna Shariwa indietro, non avrei più permesso a nessuno di far loro del male, e invece... -
La donna le si avvicinò e le mise una mano su una spalla. La guardò negli occhi e l'albina capì. Lei la pensava esattamente allo stesso modo, ma aveva compreso anche il fatto che non poteva salvare tutte le Shariwae. Agape, invece, non l'aveva ancora accettato.

Le streghe di KaruaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora