Uno - Nice to meet you.

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"Haz, questa è tua!"

Il suono della sua voce era in parte sovrastato dal rumore del mare. Ma non c'era assolutamente bisogno di quelle parole da parte di Niall, perché lui già lo sapeva che quell'onda era sua; la sentiva, la forza delle correnti che tanto amava che trascinavano indietro l'acqua per prepararla poi alla creazione dell'onda che sarebbe arrivata. Sentiva quella forza, sentiva il brivido dell'acqua gelata che gli addormentava quasi le mani e i piedi le uniche cose non racchiuse nel tepore della muta- , sentiva il vento che sferzava forte sul viso e gli scompigliava i capelli bagnati tenuti indietro da una fascetta nera elastica.
Quanto amava quel mare e quelle onde, e quell'odore di sale. Si sentiva a casa.
Fece un movimento con il bacino e con le braccia per girarsi di spalle rispetto al mare, e si abbassò con il petto e con le gambe sulla superficie bianca della tavola da surf, per poi cominciare a remare con le braccia per darsi la velocità necessaria per cavalcare l'onda. Non ebbe neanche bisogno di girarsi per sapere quale fosse il momento giusto di prendere l'onda, perché la sentì così potente e così alta alle sue spalle, e ne riconobbe così bene la forza, che semplicemente si alzò in piedi con la gamba destra avanti e con le braccia spalancate a tenersi in equilibrio, e con un sorriso sul volto così grande che avrebbe potuto illuminare la terra al posto del sole.
Il surf era questione di passione e di forza sia fisica che mentale, era una cosa che suo padre gli ripeteva ogni qual volta lo vedeva surfare. Soprattutto quando era bambino, ora non accadeva più ma Harry non aveva assolutamente niente di cui lamentarsi. Andava bene così.
Harry si concentrò, con quella tensione magica e solita che gli attorcigliava lo stomaco ogni volta, e cavalcò l'onda lateralmente per una manciata di secondi, per poi darsi spinta con il busto e con le gambe per manovrare la tavola, in modo da farle tagliare la cresta dell'onda senza mai staccarsi dalla superficie per poi, subito dopo, atterrare nuovamente sulla stessa con un movimento opposto.
Alla fine non si era rivelata un'onda abbastanza grande ed era anche troppo schiumata per poterci eseguire qualsiasi tipo di trick, quindi il ragazzo si era limitato a seguirne il corso a quel modo, finché la tavola non perse velocità e lui, appena fu quasi fermo, fece un salto in avanti per buttarsi in acqua con un meraviglioso tuffo a bomba, come era solito fare dopo ogni onda dalla quale risultava ancora in piedi, sempre se non aveva già perso l'equilibrio.
L'acqua fredda era piacevole sulle parti del corpo scoperte ma impenetrabile nel tessuto della muta, tuttavia Harry si godette quella manciata di secondi che sott'acqua gli facevano fluttuare i ricci ovunque.
Quando riemerse prese la tavola al volo dopo averla recuperata con l'aiuto del laccetto legato alla caviglia, e vi montò cavalcioni in direzione del mare, giusto in tempo per vedere il suo amico biondo tinto remare sdraiato sulla tavola verso di lui.

"Bell'onda amico! Ma ci chiamano da riva, dobbiamo uscire."

Harry si girò a guardare la riva e all'istante notò qualcuno, da quella distanza non seppe definire se uomo o donna, agitare entrambe le braccia in aria per richiamare la loro attenzione -anche perché erano gli unici in acqua alle sei del pomeriggio-.

"Dai andiamo, sarà successo qualcosa al villaggio."

Anche lui si stese sulla tavola e cominciò a remare con le braccia per uscire dall'acqua.
L'unica cosa negativa dell'essere dei responsabili di un villaggio estivo di soli ragazzi era proprio questo: il dover essere reperibili in ogni momento, e non c'era troppa libertà nel fare ciò che si voleva come invece potevano fare tutti gli altri. Ma Harry e Niall erano davvero troppo legati a quel villaggio estivo per giovani sulle sponde dell'Inghilterra, vicino a Brighton, per non accettare il ruolo di responsabili. E comunque erano tre anni che lo ricoprivano, tutti li conoscevano e non era troppo stancante. A loro andava bene così. E ormai il "Wave's village" era come una seconda casa per loro, una casa estiva, ma pur sempre una casa.
Usciti dall'acqua corsero verso quel ragazzo che li aveva chiamati, che a sua volta andò loro incontro.

Lately | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora