ThIrTy-OnE

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< cos-....COSA CAZZO CI FAI TU QUI?>

Thale urlò istericamente contro il rosso.

Quasi cadde dal letto talmente di diede lo slancio per togliersi dal letto e per togliersi da vicino Jos.

La luce che entrava dalla finestra quasi lo accecò, e con il fatto che fosse appena sveglio dopo una bella sbornia non aiutava il suo già precario equilibrio.

Barcollò un po', tanto che quasi inciampò sulle lenzuola cadute a terra e si trovò a battere leggermente il fianco sull'armadio di fianco a lui.

Aveva un mal di testa atroce. Jos volò subito giù dal letto per andare ad aiutarlo ma Thale gli mise la mano aperta davanti per tenere una certa distanza da lui mentre cercava di capire dove fosse e perché il rosso fosse lì.

Jos rimase immobile davanti a lui guardandolo preoccupato che potesse svenire da un momento all'altro o avere una crisi isterica.

Propendeva più per la seconda, ne era sicuro.

Aprì la bocca per parlare ma  bruno lo fermò brusco

< NON ...ti azzardare ad aprire bocca. Stai zitto.>

Disse glaciale. Era reduce da una sbronza, non si ricordava un tubo salvo "il fattaccio" che avrebbe preferito dimenticare assieme al resto, aveva fame ed in oiiy si rese conto di essere in una stanza, che guardando con più attenzione, risultava la sua, assieme a Jos.

Che cazzo ci fa lui qui? Come ci sono arrivato a casa? E perché cazzo sono in mutande? Porca..SHIA!

Imprecò tra sé e sé. 

Le mani andarono a toccare e massaggiare le tempie, la testa gli sta a scoppiando e doveva prendere assolutamente qualcosa.

Nervosamente prese da sopra la sedia della scrivania li vicino una maglia con il cappuccio e se la mise addosso per coprirsi.

Non voleva rimanere in mutande davanti a Jos ancora per molto. Era di cattivo umore ed infastidito. Il fatto di non ricordare nulla lo faceva imbestialire, non per qualcosa in particolare, ma piuttosto , era preoccupato di aver fatto qualcosa con il rosso sul suo letto e di non ricordarlo.

Si voltò lanciando un occhiataccia a Jos, che lo stava seguendo con lo sguardo in tutti i suoi movimenti nervosi e isterici.

Interpretando i pensieri celati in quello sguardo il rosso alzò le mani in alto in segno di resa proferendo

< Sono innocente. Non ti ho fatto nulla salvo accompagnarti a casa perché eri svenuto al locale...>

Il tono era tranquillo e stranamente dolce.

Non voleva mettere altra carne al fuoco.

Thale lo guardò freddamente.

Effettivamente l'unica cosa che si ricordava era che voleva chiamare un taxi ma poi era caduto o qualcosa del genere, non ne era sicurissimo.

< E allora perché sono in boxer?>

Chiese arrivando al punto. Strinse i pugni aspettando una risposta che sperava fosse il più sincera possibile.

Alla fine a parte il mal di testa martellante, gli occhi pesanti e una leggera nausea non sentiva dolori ne si sentiva sporco, ecco.

Inoltre squadrando il rosso, notò che lui era vestito ed aveva gli stessi abiti che indossava alla festa.

< Perché ti ho lavato e rinfrescato prima di metterti sotto le coperte. Ti contorcevi dal caldo. Non ho avuto scelta .>

Spiegò in sintesi Jos guardando Thale.

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