ElEvEn

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La testa era poggiata indietro sullo schienale dell'auto di Earth.
Stavano facendo scendere Mike e Best assieme a Fong ,che si era sacrificato per scortarli nei condomini vicino al suo, e da lì sarebbe andato nel suo appartamento.
Poverino non lo invidiava affatto. Ma sicuramente non si sarebbe prodigato ad aiutare quei due guasta feste.
Li avrebbe abbandonati da qualche parte,ne era sicuro.
Per cui meglio che se ne prendesse cura qualcuno gentile come Fong


Si era messo in disparte in macchina, non aveva parlato e non aveva dato peso alle risate provocate da quei due deficienti, non partecipando neanche a quelle che potevano essere due chiacchiere fatte così, per ammazzare il tempo in macchina.
Non era dell'umore.

Era più per pensare ad un qualche modo per farla pagare a Mike e Best.
Li avrebbe sicuramente annegati in piscina l'indomani.
Ancora pensava a ciò che era stato interrotto in quel bagno.

Cazzo che fastidio...

Pensò lasciando andare uno sospiro.
In macchina con lui c'erano Chan ed Earth in quel momento.
Quest'ultimo era occupato a guidare verso le rispettive case dei due rimasti.
Chan invece era seduto di fianco a lui e decise di rompere quel silenzio, giusto per rompergli un poco

<....ho visto Ai'Thale un po' turbato, c'entri per caso tu amico?>

Chan aveva una caratteristica tutta sua: dire le cose che gli passavano per la testa nella maniera più spontanea e diretta possibile.
Il tutto con uno sguardo dolcemente freddo e quel sorriso inquietante.
Si permetteva di fare il furbo con Jos perché erano amici d'infanzia, avevano frequentato scuole diverse per poi trovarsi nella stessa università, anche se in facoltà diverse.
Dire che lo conosceva molto bene era riduttivo.

Jos spostò il capo verso di lui guardandolo dritto negli occhi

< Che cosa ti fa pensare che io possa c'entrare qualcosa in qualche modo? >

< Non so, sai la tua gelosia ogni tanto mi lascia perplesso.>

Si gettò su di lui, prendendogli il collo della maglietta dal nervoso.

<IO NON-... non.sono.geloso.>

Scandí bene le parole una per una.
Una cosa era ammetterlo a sé stesso, un'altra era sentirselo dire proprio da chi lo ha reso geloso, così con quella faccia da schiaffi.
Era geloso da morire, ma non lo avrebbe mai ammesso così ad alta voce, non in quel momento.
Era già incazzato per l'interruzione di prima, figurarsi se voleva parlare con Chan dell'accaduto o di ciò che sentiva.

Strinse la presa su Chan guardandolo furente, quando earth disse lapidario

< Jos, giù le mani da Chan. Hai bevuto anche tu? Che diavolo succede adesso? >

Si stava già pentendo della serata, alla fine aveva fatto da baby Sitter a dei ragazzini e ciò che gli mancava era pure una rissa quella sera.
Scosse il capo e guardò male il biondo dallo specchietto retrovisore.
Ovviamente grazie alla radio non aveva capito l'argomento.

Jos molló quindi la presa, sistemandosi a braccia conserte di nuovo lì vicino buono e zitto.

TSK.

Chan dal canto suo non si scompose di un millimetro, ormai era abituato al caratteraccio dell'amico.
E poi ,in fondo, lui era anche peggio.
Rassicurò Earth con un sorriso gentile mentre disse

< Tranquillo mister, stavamo giocando!>

Si avvicinò di  verso l'orecchio del biondo, sussurrandogli tranquillo

< Se non ti decidi a fare qualcosa di concreto te lo porteranno via...>

Quelle parole erano vere alla fine.
A furia di stare sempre intrappolati nel limbo avrebbero sicuramente rovinato tutto e non avrebbero mai fatto dei passi in avanti.

Jos stava quasi per partire a dargli un pugno in testa per farlo stare zitto essendo che la sua pazienza stava venendo sempre a meno, quando Chan si allontanò di scatto prevenendo la relazione e portandosi l'indice alle labbra in segno di silenzio.
Indicò con il capo Earth, che era concentrato a guidare.

Jos capì e si sporse verso Chan sussurrando a sua volta

< Stai cercando di farmi incazzare Chan? Vuoi che scesi da questa macchina ti riempia di botte?! Eh?>

< Voglio solo che tu capisca e che cominciassi ad essere sincero con te stesso.>

Le minacce di Jos  gli facevano un baffo. Era minuto e più basso di Jos, verissimo, ma sapeva cavarsela con le parole e all'evenienza , sapeva correre molto veloce.

< Ed io vorrei che ti facessi i cazzi tuoi... evitando quello di Thale.>

Sospirò nel modo in cui gli adulti sospirano di fronte ai bambini che non capiscono nulla.
Poi lui non era geloso vero?
La macchina si fermò, erano arrivati.
Poiché anche loro abitavano vicini, quella era per il mister l'ultima fermata.
Scesero dall'auto e ringraziarono e salutarono Earth raccomandandogli di fare attenzione al ritorno.

Li ricambiò con un occhino ed un saluto veloce e ripartí lasciandoli li.

Jos portò le mani dritte dentro le tasche dei jeans e con un saluto piatto si voltò in direzione di casa sua.

Chan lo fermò portando una mano sulla sua spalla dicendo tranquillo

< Thale non m'interessa, mi stavo solo divertendo a stuzzicarti.>

Le parole colpirono Jos che si voltó verso di lui e lo fissò dritto negli occhi.

<Cosa?>

< Mi piaceva, ma quando ho visto come lo guardavi ho capito cosa provi, al contrario di te. Inoltre a Thale non interesso, quindi vedi di darti una sveglia.>

Era sincero. Si all'inizio lo aveva trascinato in piscina per fargli vedere quel giovane ed attraente ragazzo , ma quando aveva saputo il loro trascorso e quando aveva visto come entrambi si guardavano, aveva lasciato perdere.

< Sei come un fratello per me, non farei mai una bastardata del genere, ma bada bene che non ci sono solo io, e Thale e' un bel bocconcino.>

Detto ciò, sorrise , o meglio ghignò, e lo salutò con un gesto della mano ed un occhilino.
Si voltò ed andò tranquillo per la sua strada, lasciando un Jos stupito e senza parole.
Si sarebbe vendicato pure di lui a tempi debito.
In realtà avrebbe dovuto aspettarsi una cosa del genere da uno come Chan, non era dolce come la sorellina lui.

Sbuffò e prese a calci una pietra li vicino.
Aveva ragione, quella sera sperava di riuscirci, e invece il destino aveva avuto un programma diverso.

Necessitava di una bella dormita, la serata era stata allucinante e piena di eventi e NON eventi.
Si massaggió le tempie per qualche secondo mentre si voltava e cominciava a camminare in direzione di casa sua.

Ogni passo faceva da compagnia ai suoi stessi pensieri.
Non si sarebbe lasciato sfuggire Thale.
Essere sincero con se stesso e con gli altri?
Lo poteva fare? Gli poteva importare poi davvero così tanto?
Non ci aveva mai pensato.
Per lo meno non in maniera così chiara.

Osservò la mano che poco prima aveva sfiorato quel viso e quelle labbra.
La strinse. Voleva che Thale fosse suo con ogni fibra del suo essere, ma sapeva che avrebbe comunque dovuto proteggerlo da se stesso.

E con quei pensieri giunse a destinazione.
Entrò in casa terminando ufficialmente quella serata.

★★★★★★★★

BIP-BIP.. BIP-BIP...BIP-BIP

La sveglia suonò.
Quel bippare continuo era una vera tortura, ed una mano sbucò svogliata da sotto il piumone andando a sbattere più e più volte sopra quell'aggeggio mostruoso che rischiava la rottura ogni benedetta mattina.
Era un miracolo, o una maledizione, che funzionasse ancora.

Come i morti risorgono dalle ceneri, una zazzera corvina decise di uscire da sotto le coperte stile zombie.

Sbadigliò sonoramente stirandosi come non mai.
Osservò il display erano le 06:30 del mattino.
Si stropicciò gli occhi, togliendosi con la mano la coperta con un gesto rapido, mettendo i piedi giù a toccare il pavimento freddo.

Era in coma, ma non così tanto da svenire  stavolta, solo la solita stanchezza mattutina.
Grazie a quella poca birra bevuta la sera precedente , era riuscito a dormire tranquillo non pensando a nulla.
Avrebbe dovuto farlo più spesso? Naa.

Il suo cervello aveva preso da poco a funzionare, e già maledí l'essersi svegliato.
Tutto ciò successo il giorno prima lo investì senza pietà così a mente fredda.

....non appena sveglio cazzo dai....

Pensò tra sé e sé.
Si grattó il capo e si tirò su in piedi dirigendosi verso il bagno.

Si svestì veloce dal "pigiama" o meglio, il completo maglietta e pantaloncini che lui considerava pigiama, e si tuffó sotto il getto caldo della doccia.

Avrebbe, dormito pure lì.
Il vapore ed il calore che saliva e l'acqua che scorreva su di lui lo rilassavano un sacco.

Chiuse gli occhi e tutte le sensazioni provate lo investirono di nuovo.
Si sentì caldo, ma non per il calore dell'acqua, ed imbarazzato.
Poggiò la testa sul vetro della doccia,mentre lasciava che l'acqua scorresse copiosa su di lui.
Si era lasciato totalmente andare alla tentazione che quelle labbra e quegli occhi potevano essere per lui.
La maggiore tentazione.
Ancora non sapeva se maledire o ringraziare Mike e Best.

Se da un lato voleva cedere quella sera, senza nessuna scusa dell'alcool, perché era perfettamente lucido, come al solito, dall'altro aveva paura di rimanere scottato un'altra volta.
Tutto ciò perché Jos non era una persona dal comportamento chiaro e lui, diciamocelo,non era un cuore di Leone.

Piuttosto che rivivere quel momento misero ed infelice di essere schernito o di essere respinto, preferiva scappare.
Ma come ben aveva potuto vedere, non sarebbe scappato all'infinito.
Forse era il caso di cedere e affrontare ciò che sarebbe successo.
Si portò indietro i capelli bagnati, s'insaponó , finì di lavarsi e chiudendo di botto l'acqua, uscì deciso.

Per oggi basta seghe mentali, vedremo a fine giornata.

Non aveva intenzione di rimuginare sopra i soliti argomenti come al solito,non poteva pensare sempre a lui.

Per cui si andò a preparare per uscire dal casa, direzione università.

★★★★★★

< Ma tu non hai mai mal di stomaco!?>

Chiese l'amica guardandolo sconvolta.
Thale stava camminando di fianco a lei mangiando un pacchetto di caramelle gommose, le sue preferite.
Si era fermato a comprarle la mattina mentre veniva in università.

< Il mio stomaco digerisce anche le pietre, ormai dovresti saperlo, vuoi?>

Rispose sorridendo radioso, mentre gli porse un orsetto di gomma di colore rosso.
Con lei divideva volentieri, con gli altri assolutamente no.
Il cibo era solo suo.

< No,ma grazie del pensiero Candy, senti tienimi la borsa un'attimo, vado alla toilette e torno ok? >

Gli molló il tutto d'improvviso che lui dovette organizzarsi con le varie borse.

Ormai le lezioni erano finite, e si erano fermati davanti all'entrata della facoltà di Legge  che di lì a poco avrebbero dovuto incontrare il fratello di Sunee.
Il Bruno si chiede come potesse essere.
Sicuramente un bel ragazzo, dal viso adorabile come Sun, dato che l'amica era bellissima, oggettivamente parlando.
Da quello che aveva detto, era due anni più grande di loro e studiava li all'Università sempre a legge, ma era andato all'estero per un'anno chiedendo un breve trasferimento.

Thale pensò che fosse una figata.
Chissà com'era bravo e quante cose sapeva, dov'era andato all'estero e cos'aveva avuto modo di conoscere ed imparare.
Continuava ad ingurgitare una caramella dopo l'altra guardandosi attorno annoiato.

Gli studenti che andavano avanti ed indietro, chi diretto verso le aule, chi chiacchierava lì fuori, chi andava ai vari club e chi andava verso il bar o la mensa.
I suoi pensieri andarono a lui,in maniera quasi automatica e spontanea.
Non vide nessuna testa bionda in giro.

Non aveva raccontato nulla a Sunee , non ché ci fosse qualcosa da raccontare, alla fine non era successo nulla, purtroppo.

Si morse il labbro.
Aveva ancora quella sensazione di amaro in bocca, di fastidio per quello.
Sapeva di essere contraddittorio con se stesso.
Però...avrebbe davvero voluto cedere in quel momento.
Arrossì e cercò di non pensarci.

Il suo sguardo venne poi catturato da una figura alta li vicino che sembrava cercare qualcosa o qualcuno.

Aveva spalle grandi, con capelli a spazzola castano chiaro, indossava la divisa dell'università ed era alto.
In quel momento era voltato di schiena, ma si stava guardando attorno in maniera spaesata.

Che sia uno del primo anno? Ormai sembra che gli diano gli ormoni a questi

Non vedendo ancora Sunee tornare, chissà che
diavolo stesse facendo in quel bagno, decise di aiutarlo.

Si avvicinò , sentendosi decisamente piccolo mano a mano che si avvicinava, toccandogli la spalla

< Sa wa dee Khrap...ti serve  aiut...o...?>

Salutò lasciando scemare la frase rimanendo incantanto per qualche secondo.
Dire che quel ragazzo avesse un bel viso era decisamente riduttivo.

Il "gigante" in questione si voltò verso di lui e sfoderò un bellissimo sorriso gentile ,che mise in difficoltà ancora di più il Bruno.

Per tutte le caramelle del mondo.... che gnocco.

Cercò di darsi un contegno mentre lo guardava affascinato.
Notò  che aveva lo stesso suo stemma sulla cravatta, quindi erano della stessa facoltà.

< Sa wa dee Khrap! Mamma mia che imbarazzo...si ehm...sono alla facoltà di legge giusto? Purtroppo manco da molto e non ne ero sicuro...! E' tutto cambiato qui>

Salutò educatamente portando le mani congiunte davanti a se, continuando a sorridere gentilmente visibilmente imbarazzato.
Quel sorriso gli illuminava il viso e gli occhi, bei occhi color marrone chiaro.

Thale ricambiò il saluto sorridendo a sua volta prendendo parola con tono Tranquillo

< Si certo, sei nell'edificio giusto! Anche io faccio parte di Legge, sei del primo anno? Ti sei perso?>

Chiese mentre alle sue spalle sentì un felice e squillante

<P' SONG!!!!!!>

Thale si voltò stupito, spostandosi per permettere ad uragano Sunee di andare verso il fratello che la prese prontamente tra le braccia.

Eh?! Questo e' P' Song?

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