TwEnTy-SeVeN

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< La volete piantare voi due?!>

Severa e preoccupata, Sunee si alzò a sua volta staccando le mani dei due ragazzi di fronte a lei con uno strattone.

< Siete per caso retrocessi al primo grado? >

Continuò puntando lo sguardo su di loro senza essere contraccambiata.
Non la stavano calcolando minimamente.

I due si stavano ancora guardando con astio e non volevano sapere di smetterla.
Erano come due nemici giurati che si studiavano e che cercavano di piegare l'altra persona solo guardandola.

Chan prese lo zaino incazzato.
Raramente lasciava che qualcuno lo infastidisse così, aveva imparato a non arrabbiarsi più, ma Song gli ricordava troppo suo fratello maggiore.
Borioso e pieno di sé,  le mani prudevano ogni volta e la lingua non voleva saperne di stare al suo posto.

Perché incaponirsi sulle cose o sulle persone che non si potevano avere? Perché non guardare in faccia la realtà?
Perché cercare di avere sempre ragione anche quando non c'è l'aveva? 
Credeva di averlo inquadrato bene, sapeva che era più concentrato a  dimostrare di aver ragione, che sui sentimenti che diceva di provare per Thale. E questo gli dava ancora più fastidio.
Sì mise lo zaino in spalla e PRESE
 il regalo di Jos,ancora impacchettato, sentendo le proteste della sorella. 

Tranquilla che adesso faccio i conti pure con te.

Pensò nella sua testa lanciando anche a lei un occhiataccia mica da ridere.
Amava sua sorella, ma purtroppo era troppo viziata ed insensibile  caratteristiche che lui non tollerava molto.

Riportò lo sguardo sul più grande, per nulla intimorito dicendo poche parole

< Non ti preoccupare, a tempo debito.>

Poteva suonare come un avvertimento oppure no, ma in realtà era minaccia  .
Avrebbe fatto tutto ciò che poteva per allontanare il maggiore da Jos e Thale, fosse l'ultima cosa che avrebbe fatto.
Chiamatelo orgoglio, o testardaggine, ma voleva vedere Song cedere ed ammettere la sconfitta.

< Ai'Sunee, è stato un piacere, davvero, peccato tu abbia solo tuo fratello come difetto. Ci si vede.>

Detto ciò si voltò e andò via, lasciandoli a quel tavolo. 
Song lo guardò. Doveva ammetterlo, amava la freddezza del giovane, la sua risolutezza e sfacciataggine. Gli veniva voglia di stuzzicarlo ancora di più, e ne avrebbe avuto l'occasione alla festa. 
Non vedeva l'ora di vedere la prossima mossa del suo gatto selvatico preferito.

Il più grande non si stava rendendo conto però, di come Chan cominciava a prendere possesso dei suoi pensieri poco alla volta.

Lin sussultò essendo richiamata e salutò a sua volta il maggiore e Sunee , scappando via anche lei.

Sun si lasciò andare sulla sedia  distrutta. Era meno stanca quando tornava a casa da fare jogging. Erano successe troppe cose in poco tempo, ma per lo meno non era volato nemmeno un pugno e la cosa era positiva.
Le rimanevano due preoccupazioni ora: suo fratello, con il suo cambiamento repentino di umore, la sua fase di ribellione in ritardo e la festa imminente che avrebbe, ne era certa, portato altri guai. E poi Thale. 

Avranno chiarito quei due? 

★★★★★★

Nell'aula vuota dell'università qualcuno stava cercando di trattenere gemiti e ansimi.
Il corpo di Thale era completamente schiacciato contro il muro ed il rosso aveva preso possesso di ogni parte di lui.
Non proprio tutte quelle che avrebbe voluto.

La bocca di Jos stuzzicava, baciava e leccava il collo del bruno, dall'orecchio alla mascella, all'incavo del collo, ogni tanto mordendo e lasciando qualche segno.
La cravatta di Thale era stata tolta e lanciata a terra e la camicia era sbottonata fino a metà torace, dove una mano di Jos toccava e  torturava quelle magnifiche e rosee protuberanze.

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