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Thale guardava davanti a sé in modo interrogativo.
Faceva scorrere lo sguardo dal rosso al negozio del 7/11.
Alzò un sopracciglio incrociando le braccia al petto

< Non credo di aver afferrato, non avevi detto di avere fame? >

Si perché non si aspettava di trovarsi poi davanti un supermercato, bensì gli sarebbe piaciuto andare o alla mensa dell'università o in un ristorantino.
Sarebbe andato bene pure un chiosco di street food tipico locale.

Jos rise mettendo una mano sopra la spalla del bruno, guardandolo negli occhi

< Beh io mi ricordavo che a qualcuno piacevano le schifezze, qui ce ne sono da vendere, e' troppo presto per mangiare, ma una merenda ci sta! Che dici? >

Il tono era allegro e spensierato.
Jos sapeva delle abitudini mangerecce del bruno, sapeva che andava pazzo per le caramelle e per le patatine. Era sempre stato così anche da piccolo ed era così che molte volte lo ricattava in passato.

Thale lo guardò sconcertato. Si ricordava quel dettaglio insignificante e trascurabile di lui?
Non se lo sarebbe mai aspettato, pensava che si fosse scordato del tuo "tallone d'Achille" che era il cibo, sia spazzatura che non.
Sorrise maligno verso il rosso rispondendo

< uhm...mi dovrei fidare? Non e' che mi vuoi bullizzare come in passato? Offrirmi le schifezze in cambio di qualcosa? >

Domandò acidamente, anche se un velo di verità nella sua domanda c'era.
Jos non era una persona che faceva qualcosa senza voler nulla un cambio e sapeva che su questo punto non poteva essere cambiato più di tanto rispetto al passato.

< Beh....sei ancora bravo in inglese? >

Thale chiuse più volte le palpebre guardandolo momentaneamente confuso. Che cosa c'entrava l'inglese con il resto? Non ci era arrivato.

< Si, certo, ho una buona media se e' quello che mi chiedi...>

Il tono era prudente anche se sapeva di aver parlato probabilmente troppo dando quell'informazione sul suo rendimento in lingua straniera. Non era un genio ma la media era discretamente alta. A lui piaceva molto l'inglese, inoltre gli serviva per capire meglio i testi delle canzoni che ascoltava e per i film che guardava.

Jos piegó le labbra in un ghigno portandosi vicino al viso di Thale scrutandolo profondamente negli occhi. La mano era ancora poggiata sulla sua spalla.

< Allora che ne diresti di darmi una mano ad aumentare la mia media in cambio dei tuoi snack preferiti? >

Il rosso avanzó la mano aperta davanti a Thale, in attesa che venisse stretta dal bruno per suggellare quel patto.

< Che dici...? Affare fatto?>

Thale ricambiò quel profondo sguardo come se da quella stretta e da quella proposta poteva andarne della sua stessa vita.
Dentro di sé pensandoci bene da ciò che si ricordava, il rosso non aveva mai brillato in quella materia, infatti molte volte da piccoli, doveva sorbirsi le lamentele e le scenate di Jos per i suoi voti più alti d'inglese.

Non ci sarebbe nulla di male a dargli una mano alla fine....mmmmh... patatine...orsetti gommosi...

La mente del bruno era indecisa ma in realtà l'ago della bilancia pendeva più verso il sì che il no.
Alla fine avrebbero ripassato lì in università o in biblioteca, non correva alcun rischio,no?
Si morse il labbro guardando poi la mano del rosso protesa verso di lui.
Con un solo pensiero in mente, ovvero i suoi snack preferiti, giungendo alla conclusione che non ci sarebbero stati problemi, liberò le braccia dalla stretta al petto e una mano andò a stringere quella di Jos. Sorrise e disse

< Ok, affare fatto! >

Jos ne fu felice e davanti a Thale l'espressione era dolce e rassicurante non che piena di gratitudine tanto che poi il bruno, con molto entusiasmo superó la figura di Jos liberandosi dalla stretta entrando dentro il supermercato, impaziente di mettere le mani sui suoi spuntini preferiti.

< Comincia a tirare fuori i bath! Forza! >

Disse a tono alto mentre il rosso lo seguiva dentro il negozio.
L'espressione rassicurante di pochi istanti prima si trasformò in un ghigno malizioso e vittorioso.

Ancora riesco ad incastrarti mio caro Thale...sei così ingenuo...!

Pensó nella sua testa Jos.
In realtà la sua era una mezza verità: era vero che la sua media in inglese non era propriamente alta, ma non alta come i suoi genitori volevano.
Aveva una media sotto di due soli punti dal massimo. Bassa per gli standard del padre in realtà.
Quindi era innocente fino a prova contraria, perché per quei incontri aveva altri fini, avrebbero studiato certo, ma così Jos avrebbe avuto modo di stare più vicino  a Thale.

Entrarono e fecero man bassa, tanto che Jos quasi si pentì.
Avevano preso patatine di ogni tipo e gusto, caramelle, prevalentemente gommose  e  cioccolato fondente.
Aveva pagato tutto lui come da patto, ma il suo stupore  non era tanto per la cifra, più che altro per la quantità.

< Tu ti mangi tutta sta roba?!>

< Si certo, e mi sono contenuto sia mai che mi chiedi eventuali extra.>

Rispose guardando il contenuto del sacchetto leccandosi le labbra per l'acquolina.
Era davvero goloso, lo sapeva,la sua gola lo avrebbe portato alla tomba.

Jos gli prese tra le mani il sacchetto e gli mise davanti il suo telefono.

< Numero grazie. >

Thale lo guardò infastidito. Quella era la borsa delle leccornie, dei balocchi, chiamatela come volete. Vedersela portare via così non gli andava giù.

< Ma Hey!!! Perché?! >

Chiese sbuffando sonoramente facendo il broncio.

Jos lo guarda divertito ghignando per poi sospirare mentre carica la borsa di plastica con la refurtiva sopra la spalla.

< Come facciamo a metterci d'accordo se non ho il tuo numero per organizzarci? >

Chiese in tono canzonatorio , guardando il bruno negli occhi. Si, lo stava proprio prendendo in giro, anzi, nel sacco.

Thale ci pensò, si giusto,  non potevano mettersi d'accordo senza avere un contatto. Notò il suo appropriarsi della borsa poggiandola sulle sue spalle. Storse il naso, forse voleva solo portarle lui.
Alla fine lo aveva portato qui per mangiare prima degli allenamenti , non poteva portare via tutto giusto?
Il bruno gli prese poi il cellulare dalle mani e digitó il suo numero facendo scorrere le dita velocemente.
Glielo ridiede aspettandosi la borsa in cambio con un sorrisone da bimbo.
Come se volesse il suo premio.

Jos guardò la sua povera ed ignara vittima cascarci ufficialmente.
Sorrise malignamente avvicinandosi rapidamente al bruno lasciandogli un bacio a fior di labbra, veloce , rapido ed improvviso.

<Bene ti contatterò per dirti il luogo delle lezioni, quando avrò casa disponibile iniziamo!>

Si staccò velocemente dalle labbra del bruno anche se avrebbe volentieri continuato per ore a prendere,torturare e baciare quelle bellissime e golose ciliegie rosse.

< Ah, questa roba la tengo io, l'avrai dopo la prima lezione! Buon allenamento Candy~~>

E prima che Thale potesse anche solo reagire a tutto ,il rosso si voltò si scatto e  scappò correndo , sventolando la mano.

Rimase immobile  incantato per il sorriso bellissimo che aveva Jos sulle labbra.

Era stato beffato ed imbrogliato.
Ma quell'atmosfera serena e stranamente dolce lo rese soft. Forse davvero tra di loro tutto poteva cambiare.
Quel sorriso così spontaneo  gli fece dimenticare tutto e sorridere a sua volta ricambiando il saluto a  Jos con la mano.
La sua faccia da ebete era uno spettacolo

Sono cotto e' ufficiale.

Parlò tra sé e sé mentre un vibrare lo distolse dai suoi pensieri.
Prese il cellulare dalla tasca al volo.
Era una chiamata in arrivo, guardó il nome sul display e si morse il labbro un po' in ansia.
Si schiarì la voce come tornato alla realtà.

< Pronto P'?!>

★★★★★★

Percorse tutto il tragitto in silenzio.
Prima con lui c'era Thale a camminargli vicino ed a chiedergli di tutto e di più.
Aveva capito che qualcosa era cambiato, da quella sera fuori dalla piscina dove fu costretto dal bruno ad andare via.

Inconsciamente portò una mano alla guancia.
Lo avrebbe distrutto quel biondo cazzone.
Non si era nemmeno fatto più vedere anche alla partita e Song non sapeva come sentirsi a riguardo.

I messaggi del nong erano abbastanza chiari: voleva parlare con lui.
Ma il grande sapeva perfettamente che ciò che il bruno aveva da dirgli non gli sarebbe piaciuto per niente. Quello era sicuro.
Si sistemò bene la borsa sulla spalla, continuando a camminare.

Si ricordava ancora la prima volta che lo vide con la sorella distruggere un bullo lì in universitá.
Fu ma prima volta che rimase stupito per il coraggio e l'atteggiamento serio di qualcuno nei confronti di un'ingiustizia.
Da parte di sua sorella ovviamente, già conosceva il caratterino ed infatti era sempre il più grande a prendere le difese della ragazza.
Ma quella volta fu diverso.

Stava per accorrere in suo aiuto quando quella chioma corvina  s'intromise e difese in tutto e per tutto il ragazzo bullizzato facendo poi squadra con la sorella.

Ne rimase incantato. Avrebbe voluto saperne di più nei riguardi di quel ragazzo coraggioso ,ed infatti per gli ultimi giorni lo osservò da lontano senza dare troppo nell'occhio.

Sospirò , portandosi indietro i capelli con una mano.
Era arrivato a destinazione e si trovava all'esterno del complesso della piscina quasi davanti all'entrata.

Non notò la presenza di Thale al contrario c'era solo un ragazzo fuori che probabilmente stava aspettando il resto della squadra prima di entrare,poggiato contro il muro.

Song lo squadró meglio avvicinandosi verso di lui. Lo riconobbe, non sapeva come facesse di nome, più che altro non si ricordava,ma era il ragazzo strambo con le ciocche colorate in testa.

Se ne stava lì con il cellulare in una mano, vestito ancora con la divisa del suo corso ,che vide essere di scienze, dato lo stemma sulla cravatta, il borsone a tracolla ed all'altra mano una sigaretta intrappolata tra due dita.

Uno sportivo che fuma?

Pensò il più grande non resistendo all'impulso di dare voce ai suoi pensieri una volta arrivato lì davanti all'entrata e di conseguenza al ragazzo.

< Lo sai vero che il fumo debilita la tua resistenza in acqua?>

Il dire del più grande era proprio come se fosse una ramanzina ma dai toni molto leggeri e soft, lo disse perché non poteva fare a meno di dirlo e lo disse con un sorriso gentile come suo solito.

Chan,  non riconobbe il tono della persona,che chiaramente, c'è l'aveva con lui, alzò lo sguardo dal telefonino con cui stava passando il tempo ,per vedere chi era lo scocciatore di turno.

Mosse il capo spostandosi dagli occhi i ciuffi colorati  osservando la figura che ormai conosceva, portandosi di tutta risposta la sigaretta alle labbra  inspirando  forte ed espirando subito dopo il fumo, che creò una nuvola tra di loro.

< E tu lo sai p' che la tua vita potrebbe essere più lunga se solo non t'impicciassi così degli affari degli altri?>

Rispose Chan  con il suo solito modo di fare diretto ,esibendo il suo sorrisetto inquietante quanto falsamente gentile.

Non ci sei e mi mandi pure il nemico a rompere al posto tuo Jos?

Pensò nella sua testa cominciando a squadrare a sua volta il ragazzo davanti a sé. Non c'era che dire era davvero da mozzare il fiato.
Ed a quando poteva vedere ,non si era ancora arreso nei confronti di Thale.
Avrebbe voluto ridergli in faccia ma non lo fece. Non ancora per lo meno.
D'altronde non era così in confidenza.

< Scusami, deformazione personale, se vedo qualcosa d'ingiusto o sbagliato mi fa piacere farlo presente nong.>

< Allora possiamo dirci abbastanza simili anche a me fa piacere far presente alle persone quando sbagliano o quando si prendono confidenze esagerate.>

Song e Chan si guardarono negli occhi per qualche secondo.
Il primo era un po' irritato dal modo di fare del ragazzino davanti a lui, ma non sapeva bene il perché lo divertiva anche.
Il secondo invece lo guardava come a studiarlo a fondo, e si, nel frattempo si godeva pure la vista di quella rara e sfrontata bellezza.

Song decise quindi di mettersi vicino a ciocche colorate, poggiandosi anche lui al muro di fianco.
Nel frattempo che aspettava Thale poteva scambiare due chiacchiere.

< il resto della squadra non e' ancora arrivato?>

< No>

< Capisco...ti ho visto alla gara di nuoto. Sei stato molto bravo, il miglior dorso che abbia mai visto!>

< Mh, grazie..!>

Fare due chiacchiere con Chan non si rivelò proprio una passeggiata per il più grande, che decise quindi di smettere d'importunare il più giovane.

Chan dal canto suo non era del tutto indifferente. La presenza di Song vicino a lui un po' lo agitava dentro, e lui non era mai agitato.
Se lo impediva a prescindere.
Ma quella voglia del piú grande di parlare cosí, quasi forzandolo, lo irritó.

Aveva come l'impressione di essere sempre il terzo in comodo nella vita oppure quello a cui chiedere degli altri.
Ed in quel momento si sentiva nella medesima maniera.
Era come se il più grande volesse attaccare bottone con lui solo per sapere di Thale.

Forse e' il caso che mi prenda la confidenza decantata prima.

Finì la sigaretta lasciando andare l'ultima boccata di fumo, spegnendo il mozzicone a terra davanti a lui.

Voltò il capo verso il più grande alzandolo anche di un po' per l'enorme differenza d'altezza.
Se tutto andava bene Song, per lui era pure più grande di Jos di qualche centimetro.
E lui non era certo un gigante in grado di competere.

Lo fissò sfacciato ed il più grande si voltò verso di lui sentendosi gli occhi addosso.
Solo in quel momento si rese conto della colorazione  nocciola degli occhi di Chan, e la trovó... molto bella.

< Sai, fossi in te lascerei perdere.>

Gli disse Chan con il solito tono non curante e senza tatto.

< Scusami... credo di non->

<Oh andiamo! Eppure sembri sveglio. Se non hai visto come si guardano quei due, devi essere proprio ceco allora, per non dire altro.>

Proseguí senza alcuna cura nell' uso delle parole o degli onorifici.
Song rimase un'attimo raggelato.
Quel ragazzino sapeva?

Fermo nella sua posizione lo guardò solo mentre Chan continuò avvicinandosi un po' di più a Song

< E' meglio se lasci perdere, ne soffrirai di meno.>

Soffiò come un gatto scorbutico ciocche colorate, voltandosi di spalle senza salutare prendendo passo verso l'entrata alla piscina.
Alla fine lo stava aiutando anche se non sembrerebbe, ma Jos e Thale, erano Jos e Thale, ed il più grande prima lo capiva e meglio era per lui.

Chan andò via, lasciandosi alle spalle un Song decisamente infastidito.
Chi era lui per poter dire quello?
Cosa sapeva e come si permetteva di parlargli così?
Si morse le labbra.
Era arrabbiato perché come sempre la verità fa male soprattutto se detta in quei termini e senza peli sulla lingua.
Anche lui lo sapeva dentro di se , ma come si dice, la speranza e' l'ultima a morire no?

Alzò lo sguardo davanti a sé vedendo la figura di Thale e degli altri ragazzi della squadra venire verso di lui.
Thale gli fece un timido sorriso da lontano , mentre lui cercò di celare il tutto dietro al suo, gentile come sempre.

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