NiNeTeEn

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Per fortuna conosceva molto bene l'estensione ed i corridoi della biblioteca, era sempre lì per studiare o a fare ricerche.
Per cui trovare il luogo giusto per "leggere il suo libro" non fu difficile per lui.
Lo spinse velocemente verso il corridoio più isolato che conosceva guardando comunque che fossero al riparo da occhi indiscreti.

Ghignò mentre lo spingeva piano contro l'ultimo scaffale.
Il mobile si mosse di un poco e vibrò, senza creare danni o fare cadere qualcosa.
Le mani di Jos si posarono sui fianchi di Thale, ed i suoi occhi s'immersero nei suoi.
Thale fu sopraffatto da tutto ,poiché successe in pochi attimi.
Stava cercando Jos e beh, eccolo lì solo che era stato Jos a trovare lui.
Sentiva l'ossigeno venire meno come se in qualche modo fosse diminuito nell'aria.

Si morse le labbra e sentì le guance andare a fuoco, sapeva che fossero rosse, se lo sentiva, ma essere stato preso di sorpresa e trovarsi in quel luogo un po' isolato con Jos non lo faceva stare molto tranquillo, più che altro perché era estremamente vicino e lui...non era sicuro di se stesso e delle sue azioni.

Perché mi sento come se fossi nella tana del lupo...?

Si guardò attorno per vedere se ci fosse qualcuno ma non sembrava esserci proprio nessuno.
Fantastico.

< non riesci proprio a stare senza di me vero Thale?>

Chiese Jos avvicinandosi un po' di più cercando di ritrovare il contatto visivo con il bruno, che arrivó poco dopo, quando smise di avere una minima speranza che non fossero li soli.

<Io veramente non-...>

Jos vide Thale deglutire nervoso e mordersi il labbro.
Inevitabilmente lo sguardo del rosso si posò su quei denti che stringevano quel bel labbro carnoso che a Jos faceva impazzire.

Le mani sui fianchi di Thale strinsero un po' di più, senza fare male, ed i pollici cominciarono a muoversi creando dei piccoli cerchi, come se fossero piccole carezze.
Stava cercando di non cedere subito ai suoi istinti

< A cosa devo questa bella sorpresa..?>

Chiese guardando Thale in un modo che il Bruno avrebbe giudicato estremamente malizioso.

Thale inumidì le labbra e cercò di concertarsi portando la testa a poggiarsi del tutto sullo scaffale cercando di rilassarsi.
Quella vicinanza era pericolosa, ancora più pericolose quelle carezze e quelle mani sui suoi fianchi e le sensazioni che gli davano.

Ma lui era lì per parlare no? Non doveva farsi distrarre. Seh, facile a dirsi.

< Io ehm...ecco volevo parlarti di...noi..?>

Non sapeva se aveva fatto una frase di senso compiuto ma in quel momento era il meglio che riusciva a fare dato il muoversi si quelle mani su di lui, le sentí salire pian piano e  sposarsi verso la schiena.
Sembravano dolci e morbide carezze.
Aveva caldo. Molto caldo.

<Noi? >

Chiese Jos quasi incredulo per la scelta del pronome.
Quindi era per parlare che era venuto fino li.
Sorrise maliziosamente  verso Thale, spostando lentamente una  mano  andando a cingerlo dietro la schiena portandolo un po' più vicino a sé.

Le loro gambe erano ormai incrociate tra loro ed i loro corpi quasi si sfioravano talmente erano vicini.
Era tutto in gioco di seduzione,erano vicini ma non a contatto, il rosso lo toccava ma non stringeva, anzi,le sue mani sfioravano solo.
Jos lo vide colorarsi in viso, le guance divennero più rosse ed il  suo desiderio cominciava a salire.

Non credo tu sia consapevole dell'effetto che mi fai...

Pensò guardandolo. Decise quindi di torturarlo un po'.
Cercare di portarlo fuori controllo. Aveva capito che amava la "dolcezza",ed era proprio con movimenti e tocchi che potevano sembrare "innocenti",che voleva portarlo alla pazzia.
La stessa pazzia di cui soffriva lui.

Portò il viso più vicino al suo , una delle mani andò ad accarezzarlo iniziando delicatamente dalla guancia colorata da quell'irresistibile rosato, che avrebbe divorato volentieri,  salendo poi verso quelle morbide ciocche scure.
Ne spostò alcune, giusto quelle davanti agli occhi del bruno.
Quegli occhi erano meravigliosi, erano lucidi, un po' sgranati e si vedeva del desiderio celato dietro quel nero.
Forse lo stesso che provava lui.

< Dovresti essere più chiaro perché non capisco cosa tu voglia dire.... Thale...>

Soffiò avvicinandosi ancora un po'.
Era come se tutto fosse lasciato nell'aria, nessun contatto troppo esagerato tra di loro, solo i corpi che si sfioravano leggermente, le mani che accarezzavano delicatamente la schiena di Thale ed il capo dello stesso, gli occhi che non volevano saperne di guardare altrove, ormai persi l'uno dentro l'iride dell'altro, il bruno poggiato totalmente allo scaffale ed il rosso che continuava lentamente ad avvicinarsi.

Si stava sforzando tantissimo , ma voleva stuzzicare Thale più che poteva, gli piaceva vederlo sempre più imbarazzato , aveva sempre avuto la caratteristica di essere trasparente, a tratti quasi innocente ed era un qualcosa che Jos aveva sempre adorato.

Thale stava facendo fatica, i suoi neuroni non stavano funzionando.
Il suo corpo nemmeno gli rispondeva talmente era ormai sotto il controllo di Jos.
Stava partendo, morendo sotto quei leggeri tocchi, così innocenti, dolci ,lenti che sapeva avrebbe perso il controllo.
Poi il viso di Jos così vicino, così bello , così... Tentatore con quello sguardo malizioso e carico di desiderio.
In quel momento non gli importó nemmeno se poteva esserci qualcuno oppure no.

L'elettricità nell'aria riempì quel luogo così piccolo attorno a loro.
L'attrazione era palpabile.
Con l'ultimo briciolo di lucidità tentò di rispondere, perciò fu diretto.

< Mi piaci Jos. Mi sei sempre piaciuto, io non riesco...a ragionare quando mi sei vicino, ma voglio chiarezza anche da te.Perché se il tuo e' solo un gioco...allora lasciami stare.... altrimenti,dimmi cosa vuoi ...>

Aveva parlato in maniera sincera e diretta.
Ora c'erano due possibilità, l'essere preso sul serio ed avere una risposta seria ,oppure sentire il suo cuore spezzarsi un'altra volta perché magari era tutto un gioco o un illusione.
Le sue mani si strinsero per la tensione.

Jos ascoltò tutto. Non si mosse dalla sua posizione e non smise di accarezzare Thale.
Il suo cuore prese a battere veloce.
Ora aveva la possibilità di spiegarsi e confessarsi come voleva, finalmente aveva l'opportunità di fare capire i suoi sentimenti al Bruno.
E lo avrebbe fatto a modo suo, perché non aveva più voglia di contenersi.

< Io voglio te.... Voglio il tuo cuore....>, iniziò spostando la mano dalla schiena facendola scorrere sulla camicia fino al cuore del bruno, poggiandola sopra nel sentire il battito farsi sempre più frenetico, <... Voglio sapere tutto di te, voglio che tu ti confidi con me e voglio che mi permetti di prendermi cura di te...>,lo sguardo si fece serio e continuò < ..voglio che ricominciamo da capo, voglio avere la possibilità di conoscerti e di farmi conoscere perché per me sei sempre stato importante Thale... l'ho capito tardi ed ammesso a me stesso ancora più in ritardo>, aderì del tutto al corpo del bruno, < voglio che impari a fidarti di me ed io cercherò di guadagnarmela quella fiducia....te lo prometto...>.

Il tono ormai era un sussurro e le labbra quasi si sfiorarono ,mentre la mano che prima era intrappolata tra i capelli scivolò in giù verso la guancia.
Gli occhi si spostarono a guardare le proprie dita toccare le labbra di Thale, scorrere lente, come se avessero volontà propria o stessero ascoltando la sua più di lui.
Così morbide, rosse e leggermente socchiuse,< ...ti desidero Thale.... Voglio tutto di te... mi piaci ... mi piaci da tempo anche tu...>

Terminò quel discorso con sincerità pure lui.
I loro respiri erano un po' pensanti ed i loro cuori battevano entrambi all'impazzata.
Thale morì letteralmente,chiuse gli occhi per qualche secondo, sentendo lo stomaco e le viscere contorcersi dentro, ed il cuore perdere qualche battito, riaprendoli quasi subito.

Portò una mano sul viso del rosso, accarezzandogli la guancia.
Sapeva che in qualche modo le loro vite fossero collegate, pensó a tutto ciò che aveva passato per lui, sapendo sempre che potesse esserci di meglio in Jos, lui se lo sentiva.
Ora si stavano parlando a cuore aperto, e decise di deporre le armi.

Se devo bruciare all'inferno per la mia stupidità... così sia...

Si perse in quelle due pozze meravigliose di cioccolato fondente, e rispose sorridendo maliziosamente in un sussurro..

<... allora prendimi...>

Due parole dette in un sussurro quasi impercettibile toccando quelle dita meravigliose con le sue stesse labbra guardandolo in modo deciso e malizioso.
Non era di certo un santo, voleva rompere quel momento di "limbo" in cui i due si trovavano da troppo tempo.

Stavolta fu Jos ad azzerare l'effimera distanza tra di loro.
S'impossessò di quelle labbra, bramate, avute e sognate , in maniera quasi vorace.
Le sue mani cominciarono ad esplorare il corpo del bruno, passarono dalla schiena al torace, alle spalle,per poi scorrere sui suoi fianchi mentre lo tirava a sé.

Thale non oppose resistenza e cominciò a lasciare sempre più accesso al rosso, schiuse di piú le labbra, lasciando che la sua lingua s'intrecciasse con la sua.
La mano che prima era portata sul volto di Jos , andò dietro il capo a nascondersi tra quelle ciocche e le tirò un po' essendo preso dai tocchi del rosso

La temperatura si alzò, entrambi erano totalmente persi a causa dei loro sensi totalmente ubriachi di loro e delle sensazioni che stavano provando.
Si volevano tantissimo.
Le mani toccavano, sfioravano,sentivano.
Jos avrebbe voluto strappargli tutto di dosso, esagerò un po' sbattendolo del tutto contro lo scaffale facendolo tremare un po' e portando tutto il suo corpo ad aderire contro Thale.

Si staccò da stelle labbra sentendo un lamento leggero provenire dal bruno, come una piccola protesta e lo guardò divertito.
Prese le le mani di Thale e le staccò dal suo corpo portandole entrambe sopra la sua testa facendole scontrare anche esse con la superfice dello scaffale.

Le mani di Jos tenevano i polsi di Thale, il fiato corto , i loro occhi che non si lasciavano, ed i loro bacini l'uno contro l'altro con due problemi visibili e tangibili.

Thale si morse le labbra guardando in basso, notando qualcosa di gonfio stare stretto dentro i pantaloni aderire all'eccitazione del rosso.
Erano nelle stesse condizioni.

Jos riprese a baciarlo, stavolta più lentamente, mordendo e leccando quelle labbra , tirando a sé quello inferiore , passando poi a baciare la mascella,il collo, dirigendosi infine, verso l'orecchio.
Thale chiuse le labbra per non gemere forte o non farsi sentire, era pur sempre consapevole che fossero dentro una biblioteca ,per giunta dell'Università, così Jos spostò una mano andando a coprire quelle due estremità invitanti

<... attendo a non emettere nessun suono...dolce Candy....>

Sussurrò Jos all'orecchio di Thale soffiandoci un po'.
Un brivido  forte scorse sulla schiena di Thale che cercò di togliersi da quella posizione.
Non solo era eccitato da tutta la situazione , si metteva pure a chiamarlo così con quel tono di voce sensuale, basso e profondo.
Sentiva le gambe cedere, quella situazione cominciava a stargli stretta in tutti i sensi, e non poteva continuare così.
La sua mano gli chiudeva la bocca, premendo con le lunghe dita, ed il pensiero di leccargliele lo sfiorò ma, non lo fece.
Sentiva le labbra del rosso scendere, toccare a volte dolcemente ,a volte lasciando qualche morso, la pelle del sul collo e sotto la mascella.

Dio...

Non poteva gemere, ne emettere nessun suono, ma respirava pesantemente ed ogni tanto soffocando qualche suono ne venivano fuori dei sospiri sconnessi.

Jos d'altro canto non era messo meglio, a furia di provocare Thale aveva un grosso problema,per meglio dire più di uno.
L'eccitazione ormai visibile e pulsante ed il forte desiderio dato dai sospiri che provenivano da bruno e dal corpo di Thale che Jos continuava a toccare  sfiorare e sentire attaccato a sé.

Lo spinse di nuovo ancora più contro quello scaffale a causa della mano del bruno posata sopra la sua erezione.

Si bloccó guardandolo con desiderio e stupore.
Era forse riuscito a farlo impazzire?
Non ebbe tempo di dire qualcosa , che il colpo dato qualche secondo prima fece cadere alcuni libri a terra creando un po' di casino.

Si fermarono tutti e due allontanandosi un po' l'uno dall'altro, rendendosi finalmente conto di dov'erano , di cosa stavano facendo e di cosa si erano detti.
La loro mente era andata in vacanza e si erano lasciati andare all'istinto entrambi.

Sia Thale che Jos erano un disastro.
I capelli spettinati e scomposti,le labbra gonfie, le camicie delle rispettive  divise stropicciate ed i respiri affannosi e pesanti.
Era come se fossero tornati alla realtà tirati via dalla loro dimensione.

Guardarono a terra vedendo i libri sparsi alcuni aperti alcuni no, ma per fortuna niente di rotto.
Jos si morse le labbra guardando che nessuno arrivasse per il rumore e sembrò non arrivare effettivamente nessuno.

< Come dire... Quasi colpiti dalla cultura...!>

Proferì facendo scorrere lo sguardo dal bruno  si libri e viceversa.
Thale lo guardò perplesso per mezzo secondo.
Cercò di trattenersi ma senza successo ed iniziò a ridere come un cretino , tappandosi la bocca per non fare troppo casino, il problema e' che pure Jos lo seguì , iniziando a ridere anche lui.

< Sei un cretino...dai aiutami va...!>

Disse Thale abbassandosi a raccogliere i toni da terra, e Jos lo fece continuando a sorridere.
Era meraviglioso vederlo sorridere così spontaneamente e finalmente fare un sorriso vero e non il solito ghigno.
Thale gli sorrise a sua volta raccogliendo l'ultimo tomo da terra girandosi di schiena dando quindi le spalle a Jos.
Rimise piano piano a posto i tomi quando la mano di Jos si poggiò di fianco a lui sopra lo scaffale e sentì il corpo del rosso aderire totalmente a lui.
Erano schiena contro petto.

Jos poggiò il mento sopra la spalla di Thale, mentre con l'altra mano metteva l'ultimo tomo a posto in alto sullo scaffale.

<...ringrazia questi libri mio caro Candy...la prossima volta potrebbe non andarti così bene...>

Quelle parole vennero sussurrate all'orecchio del bruno,che divenne viola nel sentire una presenza premere dietro di lui apposta.
Aveva capito l'allusione del rosso , che si staccò da lui quasi nell'immediato.
Era solo lui a farsi degli scrupoli, più o meno, il rosso non se li sarebbe fatti mai.
Che fosse stata una piscina, biblioteca o uno spogliatoio, probabilmente sarebbe stato difficile fermarlo.

< andiamo a mangiare che dici?>

Buttò li Jos.
Avrebbe finito di studiare a casa , adesso doveva solo farsi passare i bollenti spiriti, e pensare a sfamarsi un po'.
Thale annuì seguendolo, era accaldato, doveva solo parlare ed invece aveva... parlato anche in altre maniere.
Ma non dimenticava comunque le parole dette da Jos e nemmeno quelle dette da lui stesso.
Avrebbero ricominciato tutto.






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