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Si buttò nel letto abbandonandosi completamente.
Era tornato da poco a casa, e come al solito non c'era nessuno tranne lui.
I suoi erano ancora al lavoro e probabilmente avrebbero chiamato per dire che mangiavano o dormivano direttamente fuori.
La sua situazione familiare era così.

Non sapeva neppure lui quanto fosse stato lì seduto davanti al complesso della piscina prima di trovare il coraggio di alzarsi e tornare a casa.

Si sentiva vuoto. Come se il suo corpo fosse stato prosciugato di tutte le energie.
Portò un braccio a coprirgli gli occhi.
Non stava versando alcuna lacrima, le lacrime erano per i deboli, ma avrebbe dovuto, solo che lui non ci riusciva.
Erano inutili a quel punto, ma la sofferenza la sentiva tutta.
Il cuore lo sentiva tremendamente pesante.
Aveva sbagliato, fin dall'inizio.

Prima non aveva capito i suoi sentimenti, poi quando aveva cominciato a capirli non li voleva accettare e poi, beh , il resto lo si sapeva.
Era stato geloso e possessivo ed aveva scaricato tutto ciò sul bruno frustrazione compresa.

Purtroppo lui non era abituato ad esprimersi come doveva, come facevano le altre persone.
Come aveva predetto Chan, qualcuno si era accorto di Thale, ed aveva deciso di provarci, ed era giusto fosse così.
Jos invece, era stato solo in grado di rovinare tutto con il suo pessimo carattere.

Si alzò, sentiva ancora le parole del bruno ronzargli nelle orecchie e sapeva già che non avrebbe dormito nulla quella notte.
Avrebbe sognato quei occhi guardarlo con disprezzo.
Ma poteva biasimarlo?
Poteva recuperare il tutto?
Poggiò entrambi gli avambracci contro la superficie fredda dello specchio, e guardò il suo riflesso.
Gli occhi erano rossi, le labbra martoriate da se stesso, screpolate ed irritate.
Quei fili biondi gli scendevano sul viso in maniera scomposta, quasi quanto lui.

Una volta aveva letto di una leggenda giapponese, in cui un giovane uomo o donna in fase di pentimento, promessa infranta o più semplicemente pee affrontare un cambiamentlh,come auspicio di un nuovo inizio, si tagliavano i capelli.

Idiota ossigenato...scemo di un kappa..rapa gialla...

Forse era l'idea giusta, il chiudere con il passato e con il vecchio Jos.
Doveva ricominciare, doveva farlo, per se stesso e  per Thale.
Se davvero provava qualcosa per lui, glielo doveva.

Era ora di voltare pagina, lasciare la propria immaturità alle spalle, dimostrare davvero a Thale le sue intenzioni, quelle vere.
Fino a quel momento aveva sbagliato tutto, ora bisognava riprendersi.
Guardandosi allo specchio nei suoi stessi occhi pensò

Ti dimostrerò tutto. Lo giuro.

★★★★★★

Il giorno della gara era giunto.
Thale si svegliò presto e di pessimo umore per essere la mattina della gara.
Il giorno seguente a quel litigio di Jos nemmeno l'ombra.

Quindi gli ultimi allenamenti andarono a rilento con una persona in meno.
Tutti gli chiesero che cosa gli fosse successo ed a tutti diede la stessa risposta: Non lo so.

Sia Earth che Chan pensavano che fosse successo qualcosa di grave.
Il primo era preoccupato per la sorte della gara, più che altro, il secondo, quando gli chiese che cos'era successo, sembrava quasi accusarlo.
Poteva capirlo comunque,erano migliori amici e Chan non aveva sentito il biondo per niente.

Ma la cosa al Bruno non importava più.
O almeno era quello che continuava a ripetersi nella sua testa cercando di evitare sia di ricordare il litigio sia di allontare quel senso di colpa che cominciava a farsi sentire.
Aveva perso totalmente la pazienza stavolta.
Poteva essere dove gli pareva e fare ciò che voleva.
Preparó la borsa si mise la tuta dell'università, ed uscì, salutando i genitori.

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