Non poteva credere di essere vittima di un destino cosi stronzo.
Non bastava già la stanchezza che si sentiva addosso per aver dormito fuori in un giardino vicino a casa ed essere ,il mattino seguente , tornato in quella casa maledetta prendendo le cose essenziali dalla sua stanza,uscendo per non tornare mai più.
Ora si ritrova davanti Song come futuro ed ipotetico coinquilino.Divertente...davvero. SHIA
Chiuse gli occhi cercando di trovare dentro di sé la pazienza per non esplodere. Era stanco ,totalmente sfatto e non aveva intenzione di rinunciare ad un eventuale letto e doccia.
Così si passò lentamente le dita sulle tempie cercando di calmare il nervoso dentro di lui e la sensazione che la testa potesse scoppiargli da un momento all'altro quando riaprí gli occhi puntando lo sguardo sul baccalà di Song davanti a lui
< Posso entrare o dobbiamo stare qui fuori?>
Ovviamente era una domanda retorica che riportò Song sulla terra ferma assieme a tutti gli esseri umani.
Lo stava guardando con la bocca spalancata e gli occhi sbarrati.Non te l'aspettavi nemmeno tu eh. Surprise!
Il maggiore non era mai stato senza parole,ma davvero in quella situazione non sapeva cosa dire.
Scosse il capo e si spostò lasciando libero accesso a Chan, collegando per un secondo il cervello ai movimenti del corpo,chiudendo poi la porta alle sue spalle.
Chan entrò e lasciò andare a terra le due valigie con un tonfo.
Era davvero esausto. E si vedeva.Song scorse lo sguardo sulla figura davanti a sé.
Aveva notato il pallore accentuato e gli occhi segnati ,pochi istanti prima, ma ciò che gli diede un po' fastidio e che lo lasciò ancora più stupito erano i vestiti: gli stessi della sera della festa.Che diavolo ti è successo? Dove diavolo sei stato?
Pensò preoccupato con una punta di gelosia.
Già lo era prima, figurarsi adesso.
Vederlo così sbattuto con i vestiti della sera prima, lo metteva in uno stato d'ansia tremendo.
Chan si voltò guardandolo dritto negli occhi< Direi che non abbiamo bisogno di presentazioni, posso restare?>
Era inutile girarci attorno, inoltre Chan non era il tipo, amava arrivare dritti al sodo, sempre.
Aveva soldi e aveva contattato il lavoro parte time precendente, non avrebbe avuto problemi a pagare la sua parte.
Il vero problema sarebbe stato studiare.
Tra lezioni di giorno, club e lavoro al pub di notte quando avrebbe studiato?
Vabbè, ci avrebbe pensato poi.< Io...ehm...si,non c'è bisogno, e si puoi->
< Bene, qual'è la mia stanza?>
< .... è...a sinistra ma->
< Bene grazie andrò a fare una doccia e a sistemare le mie cose>
Non voleva dargli il tempo di poter dire o chiedere altro.
Non voleva dare spiegazioni e non voleva rimanere lì davanti allo sguardo del più grande.
Si sentiva a disagio e fuori luogo.
Aveva notato la preoccupazione negli occhi del più grande e lui non voleva fare pena a nessuno, voleva che il rapporto si limitasse a dei semplici coinquilini, ne più ne meno.
Per cui si voltò ,abbassandosi prendendo le valigie dirigendosi verso la porta di quella, che d'ora in poi , sarebbe stata la sua camera.Song dal canto suo, restò immobile, come stordito.
Osservava tutti i movimenti del ragazzo di fronte a lui che stava letteralmente battendo in ritirata.
Si morse le labbra e si passò una mano tra i capelli sbuffando frustrato.In che diavolo di situazione...eh no signorino...adesso aspetti un secondo.
Non voleva infierire sul giovane, aveva capito che fosse stanco e di cattivo umore ma essere zittito così non gli andava, inoltre voleva giusto informarlo di alcune "regole" di casa.
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UnderLove
Storie d'amoreOdio e Amore. Chi non ha mai provato questi due sentimenti per la stessa persona almeno una volta nella vita? Questo prova Thale per Jos. Sentimenti contrastanti che tesseranno le fila della loro storia.