< Ora dimmi... Che cosa significa questo?!>
Duro, diretto, il rosso sventolava quel maledetto biglietto davanti al viso di Thale.
Avendolo davanti a sé era combattuto.
Avrebbe voluto lasciar perdere tutto e buttarsi tra le sue braccia per stringerlo e non farlo scappare via mai più.
Gli era mandato da morire, anche se erano passate poche ore, ma si era preoccupato.
Forse era esagerato, ma per un momento di era sentito perso.D'altro canto, invece, voleva staccargliene quattro, e forse prenderlo a schiaffi, ma si trattenne dal farlo seriamente.
Stava facendo fatica a non urlargli contro, ma sapeva di doversi contenere, altrimenti, avrebbero solo litigato e peggiorato la situazione. Lui, quel giorno, voleva risolvere e venire a conoscenza di tutta la verità, ammesso ovviamente, che non fosse già quella che aveva davanti o quella scritta in quel piccolo pezzo di carta.
Al sol pensiero, il cuore di Jos gli fece male.
Sentiva il vento che profumava di salsedine, scaldarsi leggermente e solleticargli la pelle del viso.
Ormai l'alba era passata ed il sole illuminava tutta la vasta spiaggia.
Gli occhi puntati sul bruno, a fissarlo, aspettando una risposta che tardava ad arrivare.
A quel silenzio pensante solo le onde facevano da colonna sonora.Thale era scioccato ed immobile.
Leggermente infreddolito, tremava e non riusciva a muovere un muscolo. Non era per il freddo, piuttosto per l'agitazione.
Dentro di sé non ci credeva, avrebbe,in un altra occasione pensato che potesse essere tutto un sogno.
Jos, lì davanti a lui , a chiedergli spiegazioni sul bigliettino che aveva scritto per cercare di farlo arrabbiare così da allontanarlo.
Ovviamente non aveva funzionato.Fradicio, con la pelle d'oca a causa della brezza leggera, cercava di collegare il cervello.
Cosa poteva dire? Non lo sapeva più. Era un cumulo di emozioni, era ansioso, felice di vederlo, triste e rammaricato allo stesso tempo.
Cercò di evitare di guardare Jos negli occhi , per non perdere il controllo e capitolare ancora di più.< Allora? Thale rispondimi.>
Il rosso continuava ad insistere. Il tono diventava sempre più minaccioso e piano piano, si avvicinava sempre di più.
Il bruno bonfonchiò qualcosa, indietreggiando, stava ripensando alle parole del padre, che gli aveva consigliato di parlare con Jos e nel frattempo ,nella sua testa, rimbombavano le parole della madre del rosso.
Era confuso.
Come avrebbe spiegato il tutto? Come poteva dire a Jos di sua madre? Magari lo avrebbe ferito, oppure non gli avrebbe creduto.< Io... Si... cioè no..>
Jos vide il bruno sempre più confuso e nel panico e decise di approfittare, di cercare di metterlo sempre di più alle strette. Stropicciò il biglietto e lo buttò a terra dal nervoso, abbreviando la distanza tra loro prendendolo per un braccio
< Si e no cosa Thale, COSA?>
Thale si spaventò, tanto che indietreggiando si intrappò su se stesso cadendo a terra sulla sabbia.
Jos lo lasciò cadere, lasciando la presa sul braccio e l'osservò.
Era arrabbiato. Stava scappando da lui, per l'ennesima volta.< Hai così paura di me che devi sempre scappare? Sai Thale, non hai mai avuto il coraggio di affrontarmi, salvo per proteggere gli altri. Invece quando il problema era tra di noi, tu scappavi e basta. Lo hai fatto al liceo, lo hai fatto poco tempo fa e lo stai facendo ora...>
Era vero. Ogni volta che c'era un problema, giustamente causato da Jos, Thale scappava. Era vero, molte volte il rosso non si meritava nulla, ma davvero a quel punto, dopo tutto ciò che avevano passato e condiviso, lui valeva così poco per il bruno da lasciarlo andare così?
Quelle parole erano vere? Il solo pensarlo faceva davvero male.
Si inginocchiò davanti a Thale, portandosi verso di lui.
L'espressione cambiò.
Si fece triste e non più arrabbiata.
Jos protese le braccia in avanti e legò a sé il bruno in un abbraccio.
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UnderLove
RomanceOdio e Amore. Chi non ha mai provato questi due sentimenti per la stessa persona almeno una volta nella vita? Questo prova Thale per Jos. Sentimenti contrastanti che tesseranno le fila della loro storia.