EiGhT

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Silenzio.
Vi era solo silenzio.
Le sue orecchie non percepivano nulla, si sentiva solo molto pesante.
Come se il suo corpo in quel momento pesasse il triplo e non potesse muoversi.
Come se la gravità fosse cambiata e lo stesse schiacciando.

Le iridi colore carbone erano celate dalle palpebre chiuse.
Si sentiva davvero debole.
Non sapeva da quanto tempo fosse in quella stanza .
La professoressa lo aveva portato lì, promettendogli che gli avrebbe fatto sostenere di nuovo l'esame, dato che era svenuto in aula poco dopo esservi entrato.

Se ci fosse stata Sunee avrebbe sicuramente riso come una pazza.
Ne era sicuro.
Non era mai svenuto ma, dopotutto, non gli era mai successo di passare una notte insonne prima d'ora, senza contare che non era riuscito a mangiare nulla dopo allenamento.

A quel pensiero aprì leggermente gli occhi.
Quanto avrebbe voluto l'amica lì con lui in quel momento.
Osservò il luogo piatto e monocromatico che era l'infermeria.
Tutto bianco. I muri, le lenzuola, il pavimento e i mobili.
Perché tutto ciò che aveva a che fare con il settore medico doveva essere così...bianco?
Si sentiva la bocca impastata e sentì lo stomaco brontolare.
Si sarebbe mangiato l'equivalente di un anno in porcherie tra caramelle, patatine e snack di ogni tipo. Inoltre non sapeva nemmeno che ora fosse.
E non aveva voglia di tirare fuori il braccio da sotto le lenzuola.
Sospirò.

Era davvero troppo sensibile, avrebbe dovuto modificare quel lato del suo carattere , o un giorno lo avrebbe portato sottoterra a fare da concime per piante e fiori.
Si portò un braccio sopra gli occhi,ed alla fine trovò la forza di farlo a causa della luce della stanza che gli dava fastidio, e lasciò vagare la mente.

Ripensò alle parole di Jos, al momento vissuto con lui e rifletté su sé stesso.
Era possibile amare ed odiare all stesso tempo?
Per quanto lui volesse rimanergli lontano c'era sempre una parte di lui che lo desiderava e quella parte, in alcuni casi, prendeva il sopravvento.
Ancora se le ricordava le parole di merda pronunciate dal biondo quel giorno

< Secondo te potrei mai provare qualcosa per una nullità come te? Ci hai creduto davvero Thale? AHAHAHAHAHHA>

Sembrava fosse accaduto solo ieri.
Ancora si ricordava il messaggio mandato dal biondo, gli voleva parlare e pertanto gli chiedeva di raggiungerlo dietro scuola.
Lui come sempre acconsentì alla sua richiesta e vi andò.
Lo trovò ad aspettarlo e poi la menzogna.
Gli disse che provava qualcosa per lui, che lui gli piaceva, che si comportava così con lui perché era geloso degli altri e provava un sentimento sincero.
Quindi lo baciò.
Ancora ricordava la sensazione di quelle labbra premere sulle sue.
Era una sensazione che sapeva non avrebbe mai dimenticato.
Poi lo scherno e la presa in giro, gli altri compagni uscirono a prenderlo in giro, propinandogli ogni sorta di epiteto .

Poteva quindi essere diverso in quel momento?
Poteva essere la verità?
Voleva davvero cambiare nei suoi confronti o era di nuovo tutta una menzogna?
Strinse i pugni.
Ripensare a quello successo lo fece solo innervosire ancora di più.

Eppure per ogni pensiero negativo ,dentro di lui continuava ad esserci quella forza magnetica ad attrarlo verso di lui.

Sentì bussare alla porta, ma non rispose rimanendo nella stessa posizione.
Magari sarebbe andato via.

< Permesso Ai'Thale? >

Chiese la voce educatamente, mentre piano aprì la porta entrando dentro la stanza.

Thale si tolse il braccio dagli occhi e vide ai'Chan di fronte a lui.

<Ai'Chan...>

<Prima ancora che mi freddi come al solito, sono venuto qui per due motivi...>

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