ThIrTy-FiVe

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Quella mattina si svegliò abbastanza presto nonostante fosse andato a dormire molto tardi a causa del lavoro.
Era talmente stanco che non aveva nemmeno fatto la doccia prima di coricarsi.
Chan si alzò meccanicamente sentendo ogni suo muscolo urlare. 
Mantenere quello stile di vita non era facile ,soprattutto dopo la giornata precendente, dove prima del lavoro aveva avuto gli allenamenti, non si sentiva più le gambe praticamente.

Si fece forza, puntò i pugni di fianco a sé contro il materasso e si tirò su, la testa gli girava un briciolo, ma poca roba.
Per fortuna quella mattina non avrebbe avuto lezione, ma, invece di dormire, doveva pensare alle pulizie di casa che quella settimana sarebbero toccare a lui.

Che scocciatura ragazzi. Rompi palle di un Song.

Pensò nella sua testolina tirandosi indietro le ciocche di capelli colorate che gli ricadevano davanti. Sbuffò e senza aspettare oltre si fiondò in bagno dove si fece una bella doccia, pronto a vestirsi e cominciare. 
Quando uscì sì guardò allo specchio: non aveva una bella cera.
Gli occhi erano un po' segnati e, anche se la sua carnagione era un po' più scuretta rispetto a Thale o Jos , si trovava un po' spento e sbattuto.
Beh, poco importava, erano piccoli sacrifici per una vita lontano da quella famiglia che non si era nemmeno degnata di sapere se fosse vivo o morto.
La delusione più grande l'aveva avuta dalla sorella, non credeva che fino a quel momento non si fosse ancora fattasentire , ma potevano esserci mille ragioni e a dirla tutta, non gl'importava così tanto.

Per tirarsi su di morale, pensò alla faccia di Thale nel sapere che lui e Song ormai abitavano assieme. Era stato un vero spasso.
Senza contare la chiamata di Jos.
Sapendo che non amava il più grande si era mostrato un po' preoccupato, ma lui non sapeva che ciò che provava era un sentimento particolare.
E soprattutto non sapeva ciò che tempo addietro successe al locale tra lui ed il più grande.

Si vestí velocemente ,un pantaloncino ed una maglietta a maniche corte, rigorosamente scalzo. Non si sistemó i capelli,non ne aveva voglia, per cui li tenne un po' spettinati in avanti, ed uscì dalla sua stanza arrivando nella parte comune,ovvero il salotto con la cucina a vista.

La casa risultava stranamente silenziosa.
Chan osservò l'orologio attaccato al muro che segnava le 7:45.

Possibile che Song sia già andato via? 

A quel pensiero, fece spallucce e semplicemente andò verso la cucina per prepararsi la colazione.
Convivere con il più grande non era proprio l'apoteosi.
Song era terribilmente preciso ed ordinato, anche Chan lo era, ma molto di meno ed in maniera meno ossessiva.
Ogni cosa aveva il suo posto e quando si dividevano le faccende, dato che ognuno di loro doveva occuparsi anche della stanza dell'altro, quando la sera tornava trovava la sua camera  completamente messa in ordine nella maniera di Song.
Per lui era una cosa terribile, aveva il suo ordine "creativo", come lo chiamava , ed avevano già litigato molte volte per questo. 
Ogni volta che Song metteva mano,lui non trovava più nulla. 
Si doveva sempre mangiare ad un'ora fissa, per li meno nei weekend, aveva la sua vita calcolata ed organizzata in ogni minimo dettaglio e ciò indisponeva Chan, che invece come buon spirito libero, odiava tutta quella rigidità.
Tra una cosa e l'altra erano passate quasi due settimane ed ancora non si era abituato alle abitudini del più grande.
Si sedette sul tavolo in preda ai suoi pensieri con davanti una colazione particolare fatta di uova al tegame e del caffè nero.
Il caffè nero era la sua droga e ne avrebbe bevuti litri e litri se non avesse deciso di darsi una regolata.

Finito di mangiare , prese il piatto e lo lavò mettendolo a posto, realizzando in quel momento che , effettivamente di stoviglie sporche,oltre la sua, non ce n'erano.
Diede di nuovo uno sguardo all'ora.
Le 8:15.

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