Senza un senso le parole hanno un significato

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È strano che io non abbia ancora rifatto un altro incubo, non che mi dispiaccia, ma sembra che mi sia calmata finalmente. Non ho sognato nulla ma è stata una delle dormite più belle della mia vita, ma non è la luce del sole a svegliarmi questa volta, più qualcosa di caldo che mi preme lungo il collo. Sorrido con ancora gli occhi chiusi avvertendo il profumo ancora intenso di Charles, mi cinge per la vita mentre continua a baciarmi il collo, fino a risalire e quando mi volto mi bacia sulle labbra finalmente.

<<Buongiorno...>> sussurra dolcemente, sorrido ancora rintronata per l'aver dormito così bene e mi limito a sorridere, non riuscendo nemmeno a parlare <<Sei di poche parole vedo...>> sussurra ancora rispostandosi sul collo, non è che però può agitarmi così di prima mattina. Ma è quando l'orario che mi riprendo totalmente, notando quanto sia presto.

<<È domenica... sono le otto...>> mugolo facendolo ridere mentre si nasconde nell'incavo del mio collo, abituata per decenni a non fare nulla dalla mattina alla sera, di certo non mi svegliavo prima di mezzogiorno, non di certo di domenica.

<<Lo so... ma se non vuoi riprovare a scavare nella mente di quei ragazzi va bene lo stesso e...>> mi alzo di scatto fermando le sue parole e, con un gesto repentino, gli blocco i polsi accanto alla testa mentre gli sono a cavalcioni.

<<Non ci provare nemmeno... sono sveglia>> cerco di sembrare la più ripigliata possibile, anche se al posto dei capelli ho un groviglio bluastro che mi ricade sul viso. Con un sospiro rassegnato mi scosta questi mettendomeli dietro le piccole orecchie.

<<Va bene ma sappi che se qualcos'altro va storto, non aspetterò ad interrompere tutto... comunque mi è piaciuto il giochetto con il proiettore... come hai fatto?>> mi chiede incuriosito, gli poso le mani sul petto sospirando <<Non lo so, lo faccio e basta...>> concludo con un'alzata di spalle, alcune cose mi escono così, facilmente e senza sapere come l'ho appena fatto.

<<Forse è per questo che, con tutti gli altri contro, comunque sei riuscita a vincere>> commenta ricordandomi la lotta con gli altri <<Si Erik si è fatto davvero battere, come quando gli hai tirato quel pugno...>> mi metto a ridere incapace di fermarmi e gli ci vuole qualche secondo prima di riuscire a capire di cosa parlo.

<<Vedo che ti mostra molte cose eh...>> commenta annuendo, gli prendo il viso stampandogli un bacio veloce <<Diventi così carino quando fai il geloso... comunque è caduto come un pero, mi sorprendete professore non vi facevo uno così violento>> concludo con un sopracciglio inarcato.

<<Continuerò a sorprenderti giuro>>

Scuoto la testa passandomi le mani sul viso, forse è meglio che io mi prepari se non vogliamo che quell'agente cambi idea. Cerco di scendere dal letto ma, con un gesto repentino, mi riacchiappa bloccandomi sul materasso accanto a lui, mentre mi abbraccia.

<<Dai o faremo tardi...>> mi lamento scherzosa <<Mmm... va bene così>> mugola contro il mio collo, mi sono sempre scelta uomini abbastanza freddi, più o meno, ma per quanto io non sia abituata a ricevere così tanto affetto mi piace anche troppo. Scuoto la testa levandomelo di torno dolcemente, ignorando i suoi tentativi di tenermi li, mi faccio apparire un paio di jeans neri ma, quando sto per togliermi la sua camicia alza una mano.

<<No tienila tu, ti sta meglio che a me...>> commenta osservandomi in modo ammiccante, osservo la camicia e decido di fare una cosa, sbottono gli ultimi bottoni e, con i due lembi, credo un fiocco rendendola più stretta. Non posso andare in giro con una camicia grande come minimo due taglie in più. Ma quando alzo lo sguardo su di lui, mentre tiene gli occhi leggermente sgranati, poi mi punta il dito dicendo:

X-men- The mirror  //C. Xavier//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora