I super-dotati hanno un'accademia

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Presente

E quindi eccoci qui, al presente.

La musica lenta e dolce è quasi una manna dal cielo per la mia emicrania, non apro subito gli occhi per paura di essere abbagliata dal sole, ma rimango qualche istante immobile sul soffice tessuto dove sono stesa. Sono così frastornata che non riesco nemmeno a pensare a ciò che è successo precedentemente, mi sto anche per riaddormentare quando, dal nulla, appare Pietro per svegliarmi.

I capelli grigi vengo filtrati dal sole e mi accecano come una lamiera diretta sotto i raggi <<Buongiorno, dormito bene?>> mi chiede sorridendo felice come una pasqua.

Con quel sorriso da metà sbruffone e metà simpatico mi fa intuire che diventeremo presto amici. Mi alzo lentamente tenendomi le tempie con le mani, cercando di far svanire il giramento di testa improvviso. Sono dentro un'auto Cabrio come ben pensato, rivestita di pelle in cuoio e posta proprio davanti alla scuola di Charles.

Individuo tantissimi studenti disperati, mentre guardano le macerie come un ricordo passato

<<Sai, sarebbe carino se aiutassi a ricostruirla, dopotutto hai ucciso dio e non penso sarà un problema mettere insieme due mattoni della catapecchia>> mi propone Pietro indicando vagamente la villa, sbircio fuori dal finestrino notando anche Erik davanti le macerie, si sarà un vero onore per me ricostruire la scuola e...

<<Attento a come parli cleptomane, potrei espellerti>>

Mi ritrovo a stringere nervosamente il sedile quando Charles passa accanto a Pietro fermandosi davanti a noi, fortunatamente sono brava a nascondere il mio imbarazzo, considerando che probabilmente non ricorderà nulla del bacio devo fingere che non sia mai accaduto. Potrei anche avvertire ancora la sensazione di pizzicore sulle labbra.

<<Cos'è successo?>> chiedo da finta ingenua. Gli occhi blu gli risplendono sotto il sole, dandomi un buon motivo per non guardarlo mentre mi sorride entusiasta.

<<Beh, dopo che mi hai svegliato sei caduta in un sonno profondo e ho pensato di portarti a vedere la ragione del tuo cambiamento dal male al bene>>mi spiega dolcemente.

Aggrappandomi abilmente alla portiera dell'auto, salto fuori atterrando sulla ghiaia, la villa è vittoriana doveva essere mastodontica, il giardino che la circonda sembra quella di un parco normale.
Lancio ancora uno sguardo ad Erik, sono sorpresa che sia ancora qui, ma sicuramente vorrà andarsene al più presto. Per evitare che l'imbarazzo si appesantisca, mi metto in cammino per raggiungerlo davanti alle macerie, mentre passo devo scostare la gente finché non mi riconoscono e si spostano come se fossero le acquee di Mosè.

<<Pensavo che non saresti voluto venire>> gli dico non appena lo raggiungo

Voltandosi verso di me deve socchiudere gli occhi per la luce, ma mi sorride in modo spensierato, tanto che non lo avevo mai visto così. Certo non c'è stata una buona occasione.

<<Come potevo, dovevo pagare per le malefatte di cui sono responsabile no?>>

Annuisco portandomi una mano sopra gli occhi per vedere meglio, sarà il colpo alla testa, ma ora mi sembra più affascinante, sarà per il fatto che sorride senza odio ora. L'odore di cenere e calcinaccio mi fa quasi pizzicare il naso, mentre agli studenti non sembra importare e continuano a piangere sui mattoni versati. Letteralmente.

<<Penso che sia giusto>>gli dico sorridendo accecata dal sole <<Mi aiuti?>>mi chiede indicando le macerie.

Mentre annuisco entusiasta della proposta, mi intrufolo per qualche secondo nella sua mente per rivedere come fosse fatta la scuola, non ci metto molto ad imparare ogni minimo particolare.

X-men- The mirror  //C. Xavier//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora