Adoro e adoravo correre di mattina presto, mi piaceva osservare l'alba che cominciava ad illuminare la città con i suoi colori chiari, ma che più il tempo passava, più questi si intensificavano. Dopo molto tempo avevo scelto New York per vivere, ero solita a cambiare città dopo un tot di anni, per non far capire a tutti che non potevo invecchiare.
Avevo smesso di fare ricerche sul cosa fossi ormai secoli prima, stancatami di capire il perché fossi diversa, avevo conosciuto altri mutanti ed imparai nuovi poteri grazie a questi, ma comunque, sapevo che prima o poi sarebbero morti, di vecchiaia o meno, mentre io avrei vissuto giorno dopo giorno. Lo sapevo anche quando sposai il mio primo marito, nel 1703, ma tentai comunque e alla fine non finì bene, non riuscii a salvarli e dovetti scappare, di nuovo...
Avevo corso per ore ed ore e proprio per questo, decisi di concedermi uno dei pasti più pesanti che potessi mangiare. Come entrai nel pub, ordinai un grosso panino con tanto di patatine fritte.
Casa mia era molto lontana, avevo affittato la grande casa di campagna sia per stare lontana dalla civiltà e dal caos, ma anche per non far notare che una disoccupata come me aveva così tanti soldi, meno creavo domande e meglio era.
Mi infilai in un vicolo buio per poter tele trasportarmi, a casa era a due piani, tutta in stile antico come piaceva me e dalle grandi finestre nere, mentre i muri, erano totalmente bianchi ma coperti da uno strato di rampicanti. Entrai nel salotto rustico con il camino spento, sedendomi sulla poltrona di pelle nera per godermi un po' di riposo. Chiusi gli occhi e mi lasciai viaggiare, cominciai a sentire la connessione con tutto ciò che mi circondava, come se anche i muri vivessero, potevo controllare ogni singola particella di ogni singolo oggetto. Quando riaprii gli occhi, vidi sul palmo della mano aperta danzare una piccola fiamma, la quale, lanciai di colpo nel camino facendolo avvampare. Non sentivo le temperature ed era una cosa che avevo imparato a fare sin da subito.
Ero nata con la telecinesi.
Un fremito, un sussulto nella quiete che mi costrinse ad aprire gli occhi di scatto. Riconoscevo i mutanti, ma non avevo mai sentito una presenza così forte e da così lontana, mi guardai attorno cercando una spiegazione plausibile ma, ogni secondo che passava, questa sensazione di potere si faceva più forte. Mi alzai lentamente con i nervi tesi, pronta a lottare, aprendo la porta lentamente venendo investita dal caldo tiepido di inizio estate.
Ricordai di aver sentito una violenta scossa di terremoto pochi giorni fa, e non so perché, ma al ricordo di ciò mi agitò ancor di più, come se già sapessi che le due cose erano collegate.
<<Ma che diavolo succede...>> mi chiesi guardandomi attorno, sentivo quel potere sempre più forte e, quando mi voltai di scatto, vidi un paio di persone avvolte da una sfera viola che stava lentamente sfumando nel vuoto.
La ragazza meno strana aveva i capelli bianchi, molto in contrasto con la pelle mulatta ed indossava degli abiti strani, il ragazzo invece aveva i capelli biondi e degli strani tatuaggi sul volto, ma erano le ali di metallo la cosa più sorprendente.
Poi guardai lui e capì da dove proveniva quel grande potere che mi faceva sentire piccola piccola, la pelle blu era incorniciata da una sorta di casco sottile nero che si univa in tubi nel collo, poi finivano in una sorta di armatura che gli ricopriva l'intero corpo.
<<E voi chi siete e cosa volete ora?>> chiesi tenendo i pugni serrati <<Siamo qui per te figlia mia, per il tuo immenso potere...>> mi spiegò con voce profonda ed intensa, non avevo mai visto un mutante simile e di certo non con una così grande quantità di potere.
<<Tu sei... il tuo potere, lo percepisco e non ho mai sentito nulla di simile, chi o cosa sei?>> gli chiesi timorosa, i due ragazzi mi sorrisero e sembravano molto a loro agio in quella strana sensazione.
<<Puoi scoprirlo da sola...>> mi disse picchiettandosi le tempie, il fatto che mi permettesse di entrargli nella mente mi fece sentire più al sicuro, anche se non sapevo se, come me, potesse alzare barriere mentali per non farci entrare nessuno.
I miei occhi si fecero neri e subito la mia vista cambiò, cominciai a scavare nei suoi ricordi ma più continuavo e più una sensazione a me sconosciuta mi cresceva nel petto.
Vidi morte, distruzione... caos... ma queste tre cose erano di certo diverse da come qualcuno se lo aspetterebbe, avevo visto il mondo popolato solo esclusivamente da mutanti, gli umani non avrebbero più governato e noi avremmo potuto vivere in pace ed insieme. Quello era ciò che voleva fare, ma sbirciai un altro po' e vidi che, la derivazione del suo potere, era il fatto che da mutante a mutante, aveva preso il suo potere e l'unione di questi ne aveva creato uno a dir poco potente.
Apocalisse... era questo il suo nome.
Quando tornai in me, lo vidi camminare lentamente verso di me con una mano tesa, cosa che mi costrinse a fare un passo indietro.
<<Cosa vuoi fare?>> gli chiesi, lui continuò a camminare e si fermò davanti a me, avevo i nervi così tesi da faticare a respirare, anche se non mi serviva farlo davvero.
<<Ti faccio diventare più forte, ti faccio sbocciare come un fiore bellissimo... mia dea>>
Lo lasciai fare, mi posò le mani sulle tempie e i suoi occhi si fecero completamente bianchi, anche se potevo vedere ancora la forma dell'iride.
Sentii il suo potere fluire nel mio rendendomi più forte, fu come se mi avessero iniettato una grossa dose di adrenalina e quel potere che possedevo, si fece così grande da farmi tremare.
Rimasi senza fiato quando interruppe il contatto, allontanandosi all'indietro insieme agli altri due, che sembravano aspettare qualcosa. Osservai i miei pugni serrati con il respiro affannato, ormai quasi incapace di rimanere ferma.
<<Ora dimostraci cosa sai fare, dimostraci se sei degna di servirmi...>> se me lo avesse detto qualcun altro probabilmente lo avrei mandato a fanculo, ma sinceramente, era così potente che poteva definirsi davvero il dio dei mutanti.
Lentamente alzai le mani sentendo il mio potere graffiarmi dall'interno per poter uscire, la terra cominciò a tremare sotto il mio controllo e granelli di terra si alzarono di poco, e quando le mie braccia furono a mezz'aria accanto a me, liberai tutto il mio potere con un urlo.
Pezzo dopo pezzo, mattone dopo mattone la casa dietro di me si disintegrò disegnando un sorriso soddisfatto sul volto di Apocalisse, la terra si alzò e cominciò a vorticare dietro di me come una bufera, mentre un tornando di macerie ormai sbriciolate oscurava il sole. Gli alberi si sradicarono, l'erba venne strappata e tutto questo in un raggio di almeno un km.
<<Gli umani ci hanno piegati, ci hanno detto che erano i più forti e che noi fossimo solo una razza sotto il loro potere, ma è giunto il momento di dire basta...!>> gridò Apocalisse per sovrastare il forte rumore del vento e delle macerie vorticanti che riempiva tutto.
Quando lasciai ricadere ciò che ci circondava, vidi che non rimaneva più nulla attorno a noi, e quando mi voltai, un cratere stava inghiottendo tutte le macerie. Non ero molto legata a quella casa, e sinceramente, il gesto di Apocalisse mi aveva fatto capire che la mia vita sarebbe cambiata, finalmente.
<<Vieni con me mia dea, prendi parte alla formazione del nuovo mondo>> mi disse porgendomi una mano, sinceramente? Non ci stavo nemmeno pensando, volevo ciò che voleva lui ed il fatto che ormai la mia vita era diventata una noiosa routine, non avevo la minima intenzione di negare la sua offerta.
Gli presi la mano aumentando il sorriso sul volto dove, due strisce nere incastonate nella pelle, seguivano i lineamenti degli zigomi. Sembrò che resi fieri tutti e tre, mi avvicinai e dal nulla una sfera viola partì dalla terra finché non ci avvolse completamente, non sapevo dove stessimo andando e questo non mi importava.
Fu uno degli errori più grandi che feci probabilmente.
Ma forse, fu anche la scelta migliore.
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X-men- The mirror //C. Xavier//
FanfictionRevisionata (Solo l'inizio racchiude tutto ciò che accade in x-men apocalypse, alcune cose nel seguito andranno contro la logica degli altri film) Sono passati duemila anni, la mia vita ha preso svolte spiacevoli e meno, ma comunque, ho sempre credu...