La sveglia comincia a squillare, quando mi tiro a sedere confusa mi rendo conto che sono solo le otto ma anche che oggi ho una lezione con il professore, sono davvero curiosa. So che posso far apparire dal nulla dei vestiti, l'ho visto anche nei ricordi di Erik, ma è più facile di quanto sembri, per questo alla fine opto solamente per prendere dei vestiti dall'armadio.
Scendo di sotto velocemente, mi sento decisamente meglio anche se ho una lieve pressione alla testa, mi sembra anche che i suoni si siano fatti più forti, forse i miei sensi stanno tornando... gli studenti formano file che intasano i corridoi alla ricerca dell'aula, nessuno tace e si crea un gran frastuono, ma per lo meno so dove andare.
Devo farmi strada tra tutti loro cercando l'aula in questione, alcuni mi guardano ancora confusi, probabilmente o perché sono vestita strana o perché sanno cos'è accaduto. Sono quasi arrivata quando mi appare davanti Erik, sembrava quasi che mi stesse aspettando con le braccia incrociate ed il suo solito sorriso...
C'è qualcosa di terribilmente familiare in questa scena, tanto che mi viene da ignorarlo senza volerlo e, come una parte di me ben pensava, lui risponde:
<<Le cose si invertono quindi? Fai l'alunna ora?>>
Mi volto sorpresa che alla fine mi abbia davvero fermata con una battuta, certo è una cosa alquanto normale, ma comunque sapevo esattamente che avrebbe risposto così.
<<Sai non vorrei sbagliarmi, ma credo di aver avuto un déjà-vu>> lo informo, ne rimane sorpreso ma alla fine sorride entusiasta <<Ne sono contento, chiamami in caso hai bisogno di averne altri>> ma questa è davvero un'ottima idea.
<<Sai si potrebbe fare, ci vediamo dopo, ora devo andare a lezione...>> gli faccio un cenno della mano per poi infilarmi nell'aula, non ci sono sedie e Charles è in piedi al centro della stanza piena di libri con uno di questi in mano.
Come passo Charles alza subito la testa, credo mi legga i pensieri a volte dato che sembra essere o ovunque o che sappia sempre cosa penso, mi fa un piccolo cenno di saluto sorridendo e subito sento una sorta di calore avvolgermi la bocca dello stomaco, forse per quel piccolo "test" di ieri. Prendo posto sulla scala all'incirca a metà.
Charles mi lancia uno sguardo prima di dire qualcosa e, dando ragione alla mia supposizione, penso a questo e lui capisce:
-Fingi che non ci sia, che sia una lezione come le altre -
Lui fa un piccolo cenno del capo, chiudendo il libro di scatto attendendo che gli altri prendano fuori il loro. Sono qui per curiosità.
<<Buongiorno ragazzi, di che parlavamo ieri?>> chiede Charles voltandosi lentamente per fare un cerchio, guardando tutti <<La legge di Keplero>> risponde lei, mettendo tutti d'accordo.
Sicuramente sono andata a scuola alla loro età, ma di certo era ben diversa da questa, c'è un aura quasi familiare e meno scolastica, come se fosse solo una lezione amichevole dove tutti leggono, non dove si deve imparare per forza qualcosa.
<<Allora, qualcuno sa dirmi chi era? Per la parte matematica ci penserete con il professor Hank, ma ditemi un po'... che cosa faceva...>> comincia a chiedere Charles, tutti danno una risposta e lui continua a spiegare la parte teorica, ma c'è qualcosa che mi insorge nella mente senza avere il libro in mano.
Continuo ad ascoltare la lezione finché, dal nulla, non mi vengono in mente una serie di numeri che per sbaglio dico a bassa voce, ma non abbastanza da non farmi sentire, Charles si volta e subito mi sento in imbarazzo, mi stanno guardando tutti...
<<Vuoi... vuoi scriverla?>> sembra quasi più a disagio lui, faccio un piccolo cenno della testa capendo che non posso tirarmi indietro e subito lui si avvicina accanto alla porta tirando giù dal nulla una lavagna.
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X-men- The mirror //C. Xavier//
FanfictionRevisionata (Solo l'inizio racchiude tutto ciò che accade in x-men apocalypse, alcune cose nel seguito andranno contro la logica degli altri film) Sono passati duemila anni, la mia vita ha preso svolte spiacevoli e meno, ma comunque, ho sempre credu...