Le parole sanno ferire l'animo e a volte le bugie sanno guarirlo

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Scendiamo di sotto lentamente, ho deciso di mostrare a Charles la foresta che circonda la casa, lancio uno sguardo alla tromba delle scale e sento la televisione accesa... via libera, più o meno.

Stringo la presa sulla mano di Charles mettendomi a ridere silenziosamente, sembra davvero impegnato nel fare attenzione per non fare rumore, non che le cose cambierebbero molto, ma dopo che Erik ha fatto quel gesto temo che non vedrà di buon occhio la sua presenza.

Quando finalmente siamo di sotto prendo un bel respiro, ho preso le scale solo perché sono indecisa se non dirglielo o meno, purtroppo non mi piace mentire e non sono di certo un asso nel nascondere le cose.

<<Ciao Charles...>>

Sobbalzo quando Erik lo dice, non si è nemmeno voltato verso di noi e Charles ha spalancato gli occhi, ormai è tardi... smetto di fare attenzione e scendo di corsa gli ultimi due scalini, sbirciando il salotto dove Erik se ne sta spaparanzato sul divano per guardare la televisione.

<<Ciao Erik...>> il tono di Charles non è così entusiasta questa volta, a quanto pare gli ha davvero dato fastidio che Erik ci abbia provato così tanto. Questo si volta lentamente con un sorriso tiratissimo, alzando la bottiglia di birra a mo' di brindisi.

<<Sapete, questa casa ha sempre avuto  i muri di carta, si sente tutto...>> ci avverte, anche se non abbiamo fatto nulla alla fine le mie guance vanno a fuoco ed ora mi sento un tantino in colpa, come reagirei se fossi al suo posto?

<<Buon per te... bella la casa comunque>>

Charles se ne esce così facendomi spalancare gli occhi, uscendo poi in giardino, comincio letteralmente a boccheggiare mentre Erik continua a fissarmi come se aspettasse che dica altro, ma invece mi limito ad alzare una mano salutandolo per poi uscire anche io.

<<Santo cielo... deve frenare i pensieri quello stronzo>> commenta Charles come mi vede  <<Non voglio nemmeno saperli, gelosone... diventi così carino>> lo prendo in giro afferrandogli le guance, mentre si lamenta soffiando.

<<Sì, sei davvero spiritosa a volte sai? Facciamoci un giro... anche se non amo le foreste>> mi dice prendendomi per mano, cominciando a camminare all'interno della fitta foresta dagli altissimi alti stretti.

<<Nemmeno io, preferisco di gran lunga le montagne da scalare, i mari dove farci sub...>> commento con il naso all'insù <<Immagino tu abbia provato molte cose, io purtroppo non ho mai fatto molto, mi sono davvero impegnato per studiare>> mi spiega.

E' strano per uno così ricco come lui che non abbia mai visto o fatto molto nella sua vita <<I tuoi non giravano spesso?>> gli chiedo, non so nulla sulla sua famiglia <<Sì, prima che mio padre morisse... poi quando mia madre si è risposata le cose... beh... non sono andate così bene. Non piacevo molto al mio fratellastro>> mi spiega.

Sorpresa di questo mi metto a pensare, non sembra che gli pesi molto la morte del padre ma non ho intenzione di indagare, a meno che non sia lui a dirmelo.

<<E Raven?>> gli chiedo, facendogli fare un piccolo sorriso <<Lei si è presentata alla mia porta tutta blu, l'abbiamo presa con noi dopo la morte dei suoi genitori... e così è rimasta>> conclude con un'alzata di spalle.

Con un sorriso gli avvolgo un braccio attorno ai fianchi e lui fa lo stesso attorno alle mie spalle <<Ti ammiro Charles... quello che sai fare, che sopporti per questo, cos'hai fondato...>> dico con voce sognante e la cosa lo sorprende, con due dita mi alza il mento costringendomi a guardarlo.

<<Anche io ti ammiro, hai vissuto così tanto e sai così tante cose... vorrei aver avuto anche io tutto il tuo tempo, ed è per questo che l'immortalità non mi spaventa>> lui la fa semplice ma è diverso quando ci ritrovi davvero dentro.

X-men- The mirror  //C. Xavier//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora