Fu un vero viaggio da teletrasporto ma ben diverso dal mio, io sparivo e basta, mentre noi eravamo entrati in quella sfera viola. Fu un viaggio di due istanti e quando arrivammo, mi resi conto di essere già stata li, il caldo era torrido e di certo eravamo ben lontani dagli Stati Uniti.
Israele, un posto che non vedevo da moltissimo tempo, poco lontano da noi si udivano i mercanti richiamare i passanti per vendere i propri tappeti, spezie, vestiti e molto altro. Era una sorta di mercato.
<<Perché siamo qui?>> chiesi capendo che nessuno mi avrebbe detto nulla, ero ancora molto tesa per quella scelta di seguirli, ma ancora non mi era nemmeno parsa nella mente l'idea di andarmene.
<<Perché è qui che tutto ebbe inizio>> mi spiegò Apocalisse sempre con la solita voce da profeta pacifista, continuammo a camminare in silenzio diretti chissà dove, mentre gli sguardi di tutti si posavano su di noi.
<<Mutanti... ho sentito che uno di loro ha ucciso il presidente degli Stati Uniti>> capii subito cosa disse anche se di certo non parlava la mia lingua, e quando mi voltai di scatto vedendo il mercante chiacchierare con un passante osservandoci in quel modo disgustoso, non ci pensai due volte prima di farmi venire gli occhi neri e distruggergli la baracchina barcollante in un solo secondo. Tutto volò in aria levando grida, mentre stoffe volavano dappertutto e noi non battemmo nemmeno ciglio.
<<Umani... tutti uguali>> sentii dire dall'angelo o come si chiamava, quando mi voltai, lo vidi rivolgermi un sorriso fiero e non potei fare a meno di ricambiare.
Finalmente raggiungemmo la nostra meta, la quale, era solo una casetta priva di mobili e con qualche tappeto impolverato a terra, le finestre erano oscurate da pesanti tende e la sabbia rendeva l'aria meno respirabile.
Mi guardai un po' attorno cercando di capire cosa ci facessimo li, mentre Apocalisse si allontanava di qualche passo. Mi voltai verso gli altri due e non chiesi nulla, mi limitai ad entrare nella mente della ragazza, capendo che abitava qui finché Apocalisse non si era presentato salvandola da due che volevano farle del male.
Si era chiamata Tempesta e poteva controllare gli agenti atmosferici.<<Cosa ci facciamo qui?>> chiesi notando che Apocalisse mi fissava, sembrò infatti che aspettasse proprio quella domanda.
<<Ora dobbiamo trovare l'ultimo cavaliere per mettere in atto il nostro glorioso piano>>
Capii in quel momento il perché si era chiamato Apocalisse, ma non importava, lui cercava qualcuno di molto potente e che fosse degno.
<<Ho un'idea>> dissi ad un tratto, portando tutti gli sguardi su di me <<Dimmi mia dea e sarai ascoltata>> mi rispose Apocalisse con il suo solito fare teatrale.
Mi era venuto in mente lui grazie a ciò di cui il mercante stava parlando poco prima, mi sembrava un giusto candidato e, con l'aiuto di Apocalisse, di certo sarebbe diventato anche lui più forte.
Mi voltai verso un punto vuoto della stanza e scurendo i miei occhi, dal nulla si materializzò una piccola televisione, feci partire una ripresa di quando colui che veniva chiamato Magneto, cercava di uccidere il presidente.
<<Manipola e controlla i metalli, sono certa che sia lui a fare a caso nostro>> spiegai incrociando le braccia al petto, aspettando una risposta di Apocalisse che, insieme agli altri due, fissava il piccolo monitor.
<<Lo conosco, si chiama Magento e se non fosse stato fermato dalla donna blu avrebbe ucciso il presidente>> spiegò Tempesta avvicinandosi allo schermo, osservandolo con attenzione.
<<Sì.... mi sembra perfetto, avete fatto un ottimo lavoro ma ora, portaci da lui>> disse Apocalisse finendo la frase osservandomi, non sapevo dove fossi ma Apocalisse sapeva già cosa fare.
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X-men- The mirror //C. Xavier//
FanfictionRevisionata (Solo l'inizio racchiude tutto ciò che accade in x-men apocalypse, alcune cose nel seguito andranno contro la logica degli altri film) Sono passati duemila anni, la mia vita ha preso svolte spiacevoli e meno, ma comunque, ho sempre credu...