Seduta sulla finestra, a cavalcioni tra la camera e l'esterno illuminato solo dalla luce della luna, tiro ancora dalla sigaretta librando lo sbuffo di fumo nel vuoto. Mi sono sempre piaciute più le stelle che la luna, adoro quando si uniscono creando un disegno, un tratto con un'importanza tutta loro.
<<A che pensi?>>
Mi volto sorridendo a Charles che mi fissa con aria sognante, mi sono messa l'ennesima sua maglietta e ho la sensazione che presto dovrà rifarsi l'armadio.
<<A quanto mi piaccia questo posto, è così... speciale...>> sussurro chiudendo gli occhi <<... era da tempo che non mi sentivo così Charles>> continuo tornando a fissarlo.
Lentamente si alza con sguardo serio, appoggiandosi anche lui alla finestra per avermi davanti.
<<Così come?>> mi sussurra <<Sentire che voglio stare in un posto fisso, che mi appartiene, un posto che posso chiamare casa e i suoi abitanti famiglia>>
Sembra renderlo davvero felice la cosa, mi sfiora lentamente la guancia mentre la premo sul suo palmo.
<<Infatti tu appartieni a questo posto Eyra, e noi siamo la tua famiglia... mi sento... bene quando ci sei tu>> sussurra, baciandomi il palmo della mano come un vero uomo dell'epoca.
<<Anche io Charles, e sto cominciando a tenere lontana la paura grazie a te>>
Dolcemente mi abbraccia e mi lascio perdere in quel suo calore, non gli ho ancora detto che solo lui riesce a farmelo sentire, a volte può apparire frustante non poter sentire le temperature. Entrambi rimaniamo a fissare il cielo per qualche minuto, in silenzio, mentre i nostri calori si uniscono in un tutt'uno.
<<Vado a farmi una doccia... vuoi farla con me?>> mi propone staccandosi, scuoto la testa con un sorriso per poi scompigliargli i capelli.
<<Vai ti aspetto>> lo incito.Lo vedo sparire tutto contento nel bagno, chiudendosi dentro. Prendo un sospiro crogiolandomi in questa meravigliosa sensazione, la sensazione che possa andare tutto bene finalmente.
Serro le mani attorno al tessuto morbido e profumato della maglietta grigia, mi rendo conto di avergliela già vista addosso e... l'idea mi folgora, lancio uno sguardo alla porta e, come sento la doccia aprirsi, decido di farlo, non vorrei che si sentisse violato anche lui se gli spio qualche ricordo. Sono davvero una faccia tosta.
Premo il naso nel tessuto aspirando con forza, sperando che funzioni ancora e...
Sono nel corridoio nell'atrio, l'ultima volta avevo visto flash dei suoi ricordi mentre in questo momento, mi sembra di viverlo a pieno. Volto la testa di scatto senza rendermene conto e comincio a camminare, probabilmente mi sto auto conducendo nel luogo del ricordo.
Sono davanti al suo studio e lentamente allungo le mani sulla porta, mi sento quasi rallentata ed avverto una sensazione spiacevole, ma non riesco a smettere di guardare. Apro e...
Pezzo dopo pezzo, frammento dopo frammento, il cuore non è un muscolo ma un vaso, e quando cade, rimangono sempre i frammenti incollati a forza, proprio come quei poveri mutanti assassinati.
Le sue mani, sul suo corpo, le sue labbra, sulle sue... qualcosa esplode in me con una violenza tale da strapparmi in due, non è successo tempo fa, lo capisco dalla vividezza del ricordo e dall'ambiente che mi circonda. Ecco perché avevo già visto questa maglietta addosso a lui... e anche lei l'ha vista bene.
Tutto ciò che ha detto quindi è una bugia? Riesco a stento a distogliere lo sguardo, era l'ultima cosa che volevo vedere... ho sbagliato ancora, mi sono lasciata andare e alla fine ne sono rimasta bruciata. Il bacio è anche così carico di passione e...
Esco di colpo dal ricordo con il volto gonfio dalle lacrime, mi porto le mani tremanti sul viso, sento come se il mondo mi si stesse sgretolando sotto i piedi.
L'amore...
L'odio... l'odio è l'armatura contro il dolore giusto?
Faccio sempre così, scappo quando c'è un problema che mi impedisce di respirare, scappo quando la sensazione è così forte da farmi crollare...
Mi ritrovo da un'altra parte senza rendermene conto, mi accascio sul giardino lontano dalla casa, abbastanza da poter far tremare la terra al ritmo dei singhiozzi. Sapevo che c'era qualcosa che non andava, è successo tutto pochi giorni fa, se non oggi stesso, quando è andato a parlare con lei, con l'agente Moira.
Alzo lo sguardo cercando di frenare le lacrime, devo solo avvolgermi in quella armatura, come ho sempre fatto dopotutto... dopotutto... a volte scappare è meglio che restare.
Mi lascio ricadere sull'erba, non posso crederci davvero che mi abbia riempita con tutte quelle bugie. So cosa ho visto e non era uno sbaglio, ne sono certa...
Devo tenermi la mente occupata...
A grandi passi, cercando di far smettere le lacrime di uscire, percorro il giardino mettendoci cinque minuti buoni, mi rimane un cadavere da controllare... me ne fotto di aspettare Moira.
Mi sposto tele-trasportandomi nell'laboratorio e... il cadavere finale è ancora qui, chissene... lo scopro cercando di non soffermarmi troppo sul suo aspetto, e va bene, a noi due mr. Stronzo...Porto le mani accanto alle tempie del ragazzo ed entro...
Vedo il cielo, solo questo, credo che sia steso sull'erba di qualche prato. Salto qualche ricordo e sono ancora qui, ma cosa? Finalmente si mette a sedere con un sospiro, vedo una piccola fattoria, sento anche le mucche nella stalla ed il belare delle pecore.
Il ragazzo si mette in piedi e sospira ancora, cominciando ad avvicinarsi alla stalla, lo sento salutare letteralmente tutte le mucche, cavalli e pecore presenti... meglio saltare.
<<Vieni qui, devo consegnare un messaggio>>
Il ragazzo si volta di scatto e finalmente lo vedo meglio, certo è ancora cappucciato ma posso vederne la stazza per lo meno. Il ragazzo comincia ad indietreggiare e, come l'uomo fa un passo, i cavalli cominciano a nitrire ed ogni animale si imbizzarrisce.
<<Chi diavolo sei?>> chiede il ragazzo in questione, alzando le mani pronto per usare il suo potere. Ma non so come sia possibile, vedo sparire di colpo l'uomo ed una presa ferrea mi si cinge attorno al collo, togliendomi il respiro.
<<Devo dare un messaggio...>>
Ed ecco che ricomincia tutto quanto, è sempre uguale, cerco di mandare avanti i ricordi finché, al momento giusto, non schiaccio play e ricomincio a sentire la frase confusa.
<< ouro olair docslt>>
Finalmente posso uscire ancora, cado di peso a terra premendo le mani sul pavimento lucido, mi porto la mano sulla gola tossendo e riesco a mala pena a far smaterializzare il mio amato foglio nella mano, scribacchiando la frase sotto le altre.
La scrivo, non riuscendoci molto chiaramente dato che le dita mi tremano... devo riuscire a capire in fretta...
Potrebbe essere...
"Solo tu, ricordalo"
Crollo di peso respirando più piano, quindi, se usiamo un ordine logico uscirebbe così:
"So che mi stai sentendo ... mi basterai solo tu...solo tu ricordalo... sto arrivando Eyra..."
Porca puttana...
Andando a caso era ovvio che mi venissero fuori frasi a caso, ma questo mi sembra l'ordine giusto, ma non so nemmeno quando arriverà...
Però una cosa mi fa accendere una lampadina, una cosa che mi fa smettere di colpo di piangere...Forse quel "solo tu ricordalo", sta a dire che non vuole anche gli altri, magari sa pure dove abito e sa che ci sono un mucchio di studenti... no non avrebbe senso, è uno stronzo assassino perché dovrebbe rassicurarmi? Torno a crogiolarmi bruciando quella speranza.
Fatti avanti stronzo...
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X-men- The mirror //C. Xavier//
FanfictionRevisionata (Solo l'inizio racchiude tutto ciò che accade in x-men apocalypse, alcune cose nel seguito andranno contro la logica degli altri film) Sono passati duemila anni, la mia vita ha preso svolte spiacevoli e meno, ma comunque, ho sempre credu...