Ringraziamenti

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Lo so che suona molto clichè, ma letteralmente, non ho idea di cosa dire. Ovviamente ho molte cose da dire, ma non so da dove iniziare.

Prima di tutto, voglio ringraziare voi che siete arrivati fin qui. Leggere una storia già finita e una in aggiornamento è molto diverso e, soprattutto conoscendo le mie *ehm ehm* assenze *ehm ehm*, capisco che possa essere frustrante hahahahhaha.

Voglio ringraziare tuutti i miei lettori, dal primo all'ultimo. Da quelli che sono stati con me fin dal primo capitolo a quelli che sono arrivati dopo e a quelli che arriveranno.

Tutt'oggi mi chiedo, MA CHI VE L'HA FATTO FARE?

Il 14 Maggio 2019 ho iniziato a scrivere Non Mi Toccare e di certo non immaginavo che sarei arrivata fino a qui, più di un anno dopo, il 30 Dicembre 2020 (e che anno!), con migliaia di persone che hanno letto quello che ho scritto.

Voglio ringraziare Ele (non la nostra Ele della storia ma un'altra Ele), che mi è stata vicinissima fin dall'inizio e mi ha aiutata con delle scelte *ehm ehm* stilistiche *ehm ehm*.

Aima, che ha sopportato e tutt'ora supporta i miei scleri. E poi Sara, ma avrei tantissimi altri nomi da farvi (che non menziono perchè, beh, non me li ricordo tutti hahahahhaha)

Ma soprattutto, voglio ringraziare Tyler ed Ele. Mi hanno insegnato molto più di quanto avrei mai potuto imparare a scuola, il che è strano, perchè è come se io stessa avessi insegnato a me stessa quelle cose.

La storia di Ele è più comune di quanto pensiamo e l'ho realizzato ricevendo centinaia di messaggi di lettrici/lettori dicendomi che si rispecchiavano molto nella storia.

All'inizio mi preoccupavano perchè, ovviamente, una che mi dice che si rispecchia molto nella vita di Ele, che cosa dovrei pensare, conoscendo quello che le ho fatto passare?

Ma adesso li apprezzo comunque, perchè significa che ho fatto il mio dovere. Che il messaggio è arrivato.

Durante la scrittura (e soprattutto verso gli ultimi capitoli del secondo libro. Chi si ricorda? :), ho fatto scapocciare molta gente (compresa me stessa). Ele ha sbagliato moltissime volte. E' stata codarda, incoerente e meschina e, lo so che suona stupido, ma in parte non era tutta colpa sua. Anche Tyler, tenendogli nascosto tutto quello che gli ha tenuto nascosto, non ha aiutato, però riconosco che c'è stato un momento del secondo libro in cui, leggendo, era sempre un: "Ma che ca**o sta a fa questa?"

Per quanto riguarda il lieto fine, mi ferisce che molti di voi abbiano avuto il coraggio di pensare che li avrei fatti morire in un incidente d'auto o qualcosa del genere.

Scherzo ma, sul serio, dopo tutto quello che ho fatto passare a quei due poveretti? Non ho mai minimamente pensato di non scrivere un lieto fine. Assolutamente NO.

Quindi, ringrazio chiunque abbia pazientato con me fino a questo punto.

E poi, un'ultima cosa, prima di passare ai chiarimenti. Quando penso a questa trilogia ho sempre paura di aver descritto un sentimento che non è reale.

Ho paura che l'amore che Tyler prova per Ele sia irrealistico. Che non esista davvero. Cioè, che sia impossibile amare una persona tanto quanto Tyler ama Ele. Ed in modo così disperato.

E' stato bello scrivere di loro, ma spero solamente che non siano mai apparsi irrealistici. Che, tutti noi, in fondo, siamo consapevoli che non avremmo mai una cosa del genere.

Voi cosa pensate?

In ogni caso, ci sono molti intrecci in questa storia e qualcuno potrebbe essere arrivato fin qui con dei dubbi riguardo la trama, o personaggi in particolare.

Per adesso chiarirò solo quelli che ho in mente io (perchè ovviamente non posso leggere le menti) e poi, quando il capitolo sarà pubblicato, raccoglierò tutte le domande e risponderò, cercando di chiarire le cose. Motivo per il quale vi consiglio di non eliminare la storia dalla biblioteca, almeno per adesso, altrimenti vi perderete gli aggiornamenti.

1) Cosa è successo con la questione di Malcom?

Allora, quando Tyler ha deciso di studiare giurisprudenza ovviamente il padre ha anche smesso di finanziarlo, ciò significa che gli aveva detto anche che non avrebbe preso le redini della sua azienda. Quindi Tyler si è fatto un mazzo così lavorando per pagarsi gli studi e mantenersi e, dopo la laurea, lui ed Ele si sono trasferiti ad Atlanta e da lì è iniziato tutto. Visto che Tyler è un avvocato ha preso lui in mano la causa del padre, quindi hanno denunciato Malcom Evans, raccogliendo anche dei testimoni, e dopo sette anni di sedute in tribunale e bla bla bla, nell'ultimo capitolo, hanno vinto la causa e Malcom Evans è condannato a venti anni di prigione.

2) E l'azienda?

Invece di buttare tutto all'aria (anche perchè era un'azienda mooolto importante in tutto il paese), Dan ha deciso di rivisitarla, levare le tracce del padre e di prenderne le redini lui. Ovviamente l'ha fatto in buona fede, non pensando alla fama. Non l'ha fatto Tyler perchè non voleva averne a che fare e voleva allontanarsi da quella parte della sua vita il più possibile, il che è anche il motivo per cui Ele e Tyler vivono ad Atlanta, e non a Denver. Beh, quello è stato principalmente per Ele. Come possiamo ben immaginare, c'erano fin troppi brutti ricordi in quella città, ed Ele e Tyler volevano ricominciare da capo.

Queste due erano le più grandi, ma sicuramente ce ne sono delle altre. O magari anche curiosità che non ho specificato negli ultimi capitoli (purtroppo non si può scrivere tutto, non uccidetemi).

Ho parlato tante volte di cosa penso di questa storia e le mie paranoie verso di essa. Ci ho messo tutto quello che ho nel scriverla e sono così felice che sia stata apprezzata così tanto.

Spero davvero che ci siano Ele e Tyler da qualche parte, in questo mondo. Pensare a loro è un po' triste, a volte, perchè credo che non esistano davvero.

Però in realtà esistono, perchè io stessa gli ho dato vita. E tutti voi ne siete stati la prova.

Grazie mille a chiunque abbia dedicato anche un solo secondo del proprio tempo a questi due. Mi dispiace per tutte le volte che vi ho fatto piangere o scapocciare, ma sono felice per tutte le volte in cui vi ho fatto ridere.

Spero che la storia di Ele e Tyler sia stata d'esempio a qualcuno la' fuori.

Che abbia ispirato anche solo uno di voi.

E che abbia aiutato chiunque, come Ele, Tyler, Clay, Susan, Gwen, Dan, Paul, Maggie, Jordy, Marty e Chloè, fosse alla ricerca del proprio posto del mondo.

Se c'è una cosa che Tyler ed Ele mi hanno insegnato è che nessuno ci regala niente e, qualsiasi cosa che stiamo cercando, giace nel profondo di ognuno di noi.

Non mi toccare 3 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora