Mi morsi le labbra per non ridere quando mi girai a guardare l'espressione di Adam.
Il buio non mi permetteva granché, ma la luce del computer davanti a noi e la sua bocca spalancata lasciava chiaramente intendere che fosse scioccato.
"Ancora non riesco a credere che l'abbia tradito", mormorò, gli occhi incantati sullo schermo.
Ridacchiai, alzando gli occhi al cielo. "Smettila di essere così drammatico. Lei non era più interessata a lui comunque"
Adam si voltò, un'espressione offesa sul volto. "Questo non puoi saperlo. E anche se fosse, non gli da motivo di andare a letto con il migliore amico del suo ex. E' roba piuttosto meschina", ribatté, tornando a prestare attenzione al film che stavamo guardando insieme.
Scrollai le spalle, sistemandomi sul mio letto per stare più comoda. Adam ne occupava gran parte, e mi ero dovuto raggomitolare sul bordo per non cadere.
Rimanemmo in silenzio finché il film non finì.
Mi alzai per sgranchirmi le gambe con il magnifico sottofondo di Adam che si lamentava.
"Per lo meno potevano farli rincontrare dopo venti anni o roba simile", esclamò con frustrazione. "Invece no. Lei si risposa e non lo vede più"
Presi le mie scarpe e me le allacciai, trattenendomi dal ridere. "Un finale realistico, no?", scherzai.
"Un finale di merda", ribatté aspro.
Diedi un'occhiata all'ora e per poco non imprecai. "Merda. Pensavo sarebbe finito prima", borbottai, entrando in bagno e legandomi velocemente i capelli in una coda di cavallo alta.
"Dove vai così di fretta?", urlò Adam dalla mia stanza, trafficando con qualche oggetto.
"A lavoro. Sarei dovuta essere lì dieci minuti fa".
Uscii come una furia dal bagno e lanciai in fretta e furia tutte le mie cose nella borsa, afferrando il mio giacchetto e infilandomi i guanti.
Maledetta New York e la sua neve, pensai, borbottando tra mè e mè.
Adam si alzò dal mio letto e socchiuse gli occhi, guardandomi come se fossi pazza. "Sul serio, Cassidy? Lavori la vigilia di Natale? Chi pensi verrà?", domandò, passandosi una mano tra i capelli biondi.
Allargai le braccia. "Non tutti festeggiano, sai", notai con una punta di amarezza. "Il mio capo è fuori città, e mi ha chiesto di badare al locale. E non ho comunque nulla da fare", aggiunsi, dando una scrollata di spalle.
Adam sospirò e scosse la testa. "Sei tu che hai rifiutato di venire con me e Cole, tesoro. E' orribile passare il Natale da soli"
Non riuscii a fare a meno di sorridere pensando a Tyler, non permettendo all'insicurezza che provavo di buttarmi giù. "Ehi, chi ha detto che sarò da sola?", lo canzonai, facendogli l'occhiolino.
Lui fece una smorfia. "Ouch. Non farlo mai più", commentò schifato. Poi alzò le sopracciglia e si portò la mano sulle labbra con fare scioccato. "Stiamo pensando alla stessa persona?", sussurrò, sgattaiolando ironicamente più vicino.
"Non so, tu a chi stai pensando?", risi, guardandolo avvicinarsi con un'espressione buffa.
"Al tuo amico del liceo, secondo te?", esclamò infine, aprendo le braccia.
Lo guardai male. "Già, beh, temo che dovrai essere più specifico", osservai incrociando le braccia al petto.
"Paul è fuori città, zuccherino. Sai bene a chi mi riferisco", disse, lanciandomi una gomitata amichevole.
STAI LEGGENDO
Non mi toccare 3
Teen FictionSEQUEL DI "NON MI TOCCARE 2" TERZO E ULTIMO DELLA SERIE "DON'T TOUCH ME" COMPLETA. "Averlo accanto faceva male. Ma era un dolore nemmeno paragonabile al vuoto che sentivo quando lui non c'era" E' dura nascondere agli altri i segni del dolore sulla...