"Mamma, non lo so. Ho un sacco di cose da fare qui e ho gli esami di fine corso... ", cercai di spiegare a mia madre dall'altra parte del telefono.
Lei sospirò e ci fu' un minuto di silenzio. "Tesoro, si tratta solo di qualche giorno e poi torneresti lì. E' Natale, credo si possa fare"
Mi morsi il labbro e lasciai l'aula di filosofia il più in fretta possibile, facendomi spazio tra la calca. "Lo so, e vorrei davvero essere lì. Ma ho paura di rimanere indietro, e di lasciare Gwen qui sola"
"Siamo la tua famiglia, Ele, ci manchi. Tua sorella mi chiede ogni giorno quando torni. Persino tuo padre ha mostrato interesse"
Inarcai le sopracciglia, nonostante sapessi non poteva vedermi. Mio padre aveva chiesto di me? A mia madre? Forse Babbo Natale esiste davvero.
"Anche voi mi mancate, mamma, sul serio. E' solo che... Non so ancora cosa fare. Le cose ultimamente qui sono state un po'... difficili", fu' tutto quello che riuscii a dire.
Beh, non potevo dirle che Tyler Evans era comparso misteriosamente nella stessa università che frequentavo e sentivo che le cose stessero tornando come erano sempre state. Lo stesso che era sparito nel nulla senza lasciare traccia. Che mi aveva distrutto la vita prima di raccogliere i pezzi da terra e cercare di riattaccarli con la colla... Quanto ancora devo andare avanti?
"Sono un po' di anni ormai che non passi il Natale a casa con noi... ", azzardò mia madre con voce incerta, lasciando la frase in sospeso.
Wow, da quando mia madre era diventata così audace e senza pietà?
Pensai inevitabilmente all'anno prima e mi venne una morsa allo stomaco per la nostalgia. In un modo o nell'altro, i miei pensieri versavano sempre su Tyler, come se fosse impossibile per la mia mente il contrario.
La tomba di sua madre, casa Carter, Dan e tutto quello che aveva detto quella sera. Come avevo fatto a dimenticarmene?
"Ci penserò, d'accordo?", conclusi infine, sentendomi in colpa per la tristezza che sentii nella voce di mia madre.
"Non voglio mettermi pressione, tesoro, ma mi piacerebbe vedere come stai di persona. Sono solo preoccupata. So che non ti piace parlarne e, diamine, lo capisco più che bene, ma è arrivato il momento che dimentichi Tyler e ti rassegni ad una vita senza di lui. So che ti sto chiedendo tanto, ma non vale davvero più la pena starci male"
Oh, merda. Sarei voluta scoppiare a ridere per ciò che avevo appena sentito, ma dovetti trattenermi.
In quel momento mi resi conto in che casino mi ero cacciata e mi venne da piangere nel bel mezzo del corridoio.
Dovevo dirlo a mia madre. Dovevo dirlo a Jordy, Susan e Clay. Sapevo non fosse giusto che continuassero a preoccuparsi per me pensando che mi stessi struggendo per un ragazzo che in realtà abitava a letteralmente dieci metri da me.
E che vedevo tutti i giorni. Con cui passavo la metà delle mie serate...
Ero fottuta.
"Lo so, mamma, ci sto provando", mentii spudoratamente, sentendomi maledettamente in colpa con me stessa. "Ti faccio sapere presto per Natale, okay?"
Dopo aver sentito la sua risposta riattaccai e mi rimisi il telefono in tasca. Mi diressi verso la segreteria e svoltai l'angolo, ritrovandomi nel corridoio delle aule di psicologia. In fondo al corridoio vidi la mia meta e, senza permettermi di tirarmi indietro come una codarda, mi avvicinai.
Una volta davanti alla porta della signorina Hatkins presi un respiro profondo e, chiudendo la mano tremante a pugno, bussai delicatamente. Non appenai sentii un "avanti" provenire dall'interno chiusi gli occhi per cercare di calmarmi. Potevo farcela.

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Non mi toccare 3
Teen FictionSEQUEL DI "NON MI TOCCARE 2" TERZO E ULTIMO DELLA SERIE "DON'T TOUCH ME" COMPLETA. "Averlo accanto faceva male. Ma era un dolore nemmeno paragonabile al vuoto che sentivo quando lui non c'era" E' dura nascondere agli altri i segni del dolore sulla...