Il rumore del vento che si muoveva tra gli alberi fungeva da sottofondo ad una calda notte d'Agosto. Io e Tyler avevamo deciso di prenderci una pausa dalla fatica delle rinnovazioni di una casa che avevamo affittato insieme da qualche mese ad Atlanta, e avevamo deciso di camminare fino alla spiaggia deserta in cui ci piaceva passare le serate.
Era la notte prima del nostro matrimonio. Contro il parere dei nostri amici e familiari, avevamo deciso di avere una cerimonia intima. Avremmo pronunciati i nostri voti in una piccola chiesa al di fuori del chaos della città', ed entrambi eravamo sicuri di questa scelta.
Mentre camminavo al fianco di Tyler lungo la spiaggia isolata, mano nella mano, pensai a quanta pace quel posto mi infondeva, e quanto quello significasse per me, e per lui.
La prima volta che venimmo su quella spiaggia, ero terrificata a morte. Tyler mi strinse la mano cosi' forte tutto il tempo che non potevo sentirla più. Il suo nervosismo era perfino maggiore del mio.
"Possiamo andare, se vuoi", continuava a ripetere.
Scossi la testa, rassicurandolo con un sorriso titubante. "Sto bene", dissi, ma sapevo non mi credette. Mi strinse la mano e annui', posando un lieve bacio sulle mie labbra.
La seconda volta, potevo respirare un po' meglio. Tyler continuava a tirarmi sguardi preoccupati, ma almeno non disse nulla. Mi lascio' perfino la mano quando gli dissi che volevo entrare nell'acqua con i piedi.
La terza volta e' quando accenno' un sorriso. La quarta, ci sdraiammo insieme sulla spiaggia e guardammo il sole sparire dietro l'orizzonte. Dopo il quinto giorno, la spiaggia era diventato il mio posto preferito, perché' era il nostro posto, e nessuno me lo poteva togliere.
Quella notte, una delle infinite notti che passammo sulla spiaggia quell'estate, prima di pronunciare fedeltà eterna l'uno all'altro, Tyler non l'avrebbe mai detto ad alta voce, ma sapevo che ci stava pensando. A tutto quello che era successo. Ed il sorriso sul suo volto quando si fermo' e mi guardo' negli occhi mi diede la conferma che non c'era bisogno di dargli voce; entrambi capivamo quanto Tyler mi avesse aiutato dal nostro incontro.
Allungo' la mano e mi sposto' una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Non potei fare a meno di rilassarmi contro il suo tocco e chiudere gli occhi. Un gesto cosi' innocente, ma pieno di significato.
Quando riaprii gli occhi, lo trovai a fissarmi con il sorriso più' grande del mondo.
"Che c'e'?", chiesi, resistendo il desiderio di fiondarmi sulle sue labbra. Avevo l'impressione stesse facendo lo stesso.
Scosse la testa, il sorriso sul volto ora dolce e pensieroso. "Sei la cosa più' bella che ho", sussurro'.
Non importava quante parole dolci mi rivolgeva, il cuore mi saltava nel petto come se fosse la prima volta. Sentii le mie guance andare in fiamme, e sorrisi timidamente. "Non vado da nessuna parte, Tyler", mormorai. Mi guardo' con un sorriso angosciato, come se avesse paura che potessi scappare da un momento all'altro. "Lo sai, vero?"
Continuo' a fissare le mie labbra. E poi i miei occhi. E poi i miei capelli. E poi le mie labbra. E poi di nuovo i miei occhi. Annui', e poso' le labbra dolcemente sulle mie. Mi strinse forte, regalandomi un bacio delicato. "Tyler", sussurrai sulle sue labbra.
Poso' la fronte sulla mia e chiuse gli occhi. "Lo so, lo so", sospiro'.
Posai i palmi sulle sue guance e lo accarezzai gentilmente. "Guardami"
Quando apri' gli occhi, sentii una lacrima che stava tentando di trattenere cadere sulle mie dita. Erano cosi' tanti i momenti in cui era stato lui a confortare me, che la sua dimostrazione di emozioni mi colse di sorpresa, soprattutto considerando che stavamo vivendo la vita di cui avevamo sempre sognato. Insieme.
Mi guardo' intensamente, e tirai un sospiro di sollievo. Non era tristezza, o preoccupazione, o angoscia che vidi. Era solo pura felicita'. "Sono fiero di te", disse, posando le labbra sulle mie.
Era per questo che era emozionato? Perché era fiero di me per aver superato la mia paura delle spiaggia? Gli regalai un ampio sorriso, cercando di nascondere il fatto che stavo per scoppiare in lacrime per via delle sue parole. Di tutto ciò' che mi aveva detto in tutti quegli anni, quella era la cosa più' dolce.
"L'abbiamo fatto insieme", mormorai, posando le mie mani sul suo petto.
Mi prese per i fianchi e mi avvicino' a lui ancora di più'. "No", disse, un sorriso timido sul volto, "l'hai fatto tu", continuo'. "E sono cosi' fiero di te", ripete', regalandomi un altro dolce bacio. "E non vedo l'ora di sposarti".
Risi e ricambiai il suo bacio. Forse non era saggio passare la notte prima del matrimonio insieme, ma non ci importava affatto. Non c'era un momento che non volevamo passare l'uno nelle braccia dell'altro.
"Ancora convinto che non piangerai?", lo presi in giro quando le mie labbra lasciarono le sue.
"Assolutamente", disse senza esitazione. Il suo sorriso quella notte era cosi' contagioso. In fondo, sapevamo entrambi che, non appena mi avesse vista camminare lungo l'altare, non avrebbe contenuto l'emozione.
Eppure, ogni volta che glielo chiedevo, rispondeva sempre in maniera convinta che non avrebbe pianto.
Posai la testa sulla sua spalla e osservammo le stelle in silenzio per un po'. La notte, per quanto lunga e solitaria, porto' conforto ad entrambi che un giorno splendente sarebbe arrivato, prima o poi. E quella era la stessa speranza con cui eravamo arrivati fino a quel momento.
Tyler mi strinse la mano, e insieme camminammo verso l'oceano.
Il giorno seguente, Tyler pianse. Non appena mi vide camminare verso di lui nel mio vestito bianco, non riuscì a trattenere le lacrime. Quasi arrivata all'altare, Tyler percorse l'ultimo passo che ci separava e, non appena lasciai il braccio di mio padre, poso' le labbra sulle mie, le mie lacrime sul suo viso, e le sue sul mio.
Ma la sera prima, su quella spiaggia, non c'era una sola cosa nel mondo che avrebbe potuto separarci, e non ci sarebbe mai più' stata. Cosi' ci togliemmo tutti i vestiti e li lanciammo sulla spiaggia dietro di noi, lasciandoci alle spalle i segni di un passato difficile e inaugurando un nuovo futuro insieme.
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Non mi toccare 3
Teen FictionSEQUEL DI "NON MI TOCCARE 2" TERZO E ULTIMO DELLA SERIE "DON'T TOUCH ME" COMPLETA. "Averlo accanto faceva male. Ma era un dolore nemmeno paragonabile al vuoto che sentivo quando lui non c'era" E' dura nascondere agli altri i segni del dolore sulla...