24. Più niente da nascondere

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Tyler's pov

"Vuoi una mano con quella?", domandò Ele dall'alta parte della stanza. 

"Certo", sospirai.

Mi tolsi la giacca nera dalle spalle e abbottonai la camicia bianca del mio completo fino alla fine, piegando il colletto e facendoci passare intorno la cravatta per la decima volta. 

Ele sorrise lievemente ed attraversò la stanza. 

Sollevai il mento per permetterle di far adattare la stoffa della cravatta al colletto della mia camicia, mentre lei si alzò in punta di piedi e cominciò ad annodarla in silenzio. 

Potevo percepire il suo sguardo su di me, ma non ricambiai finchè non ebbe finito. 

Tornò con i piedi per terra e la sistemò sulla mia camicia, sorridendo lievemente. "Ecco fatto". disse, sospirando.

Alzò lo sguardo e mi sorrise, e non riuscii a fare a meno di chiedermi se fosse cambiato qualcosa tra di noi dopo la sera precedente. Ma ero sicuro che adesso guardarla negli occhi era di gran lunga più difficile. 

"Grazie", replicai. "Non ricordo neanche l'ultima volta che ho indossato una cravatta"

Ele sorrise, e spostò la mano sui miei capelli, guardandomi negli occhi. "Stai bene?", domandò dopo qualche secondo. 

Annuii, tirando un sospiro. Sapevo che solamente essere lì e tenere duro per tutta la giornata sarebbe stato difficile, ma avevo paura che dopo quella notte, sarebbe stato ancora più difficile. 

Da quando avevo lasciato Aspen, non avevo fatto altro che domandarmi come se la stesse cavando dall'altra parte del mondo. Non avevo fatto altro che pensare quanto di tutto quello fosse davvero colpa mia. 

Ma quella notte avevo capito che non ce n'era neppure bisogno: tutto di quello era colpa mia. 

Volevo fidarmi di lei, lasciarmi convincere che non sarebbe più successo e che l'avremmo superata insieme, ma non aveva mai funzionato. 

Mi sporsi leggermente in avanti e la baciai. "Sei bellissima", sussurrai sulle sue labbra, sperando che il resto svanisse. 

Ele si allontanò sorridente e fece una piroetta su se tessa, facendo girare il suo vestito blu a maniche lunghe. Aveva lasciato i capelli cadergli sulle spalle, e potevo vedere che si era leggermente truccata. 

Non che facesse differenza per me: era sempre bellissima. 

"Anche tu non sei niente male", commentò con un mezzo sorriso, sistemandomi la cravatta per la decima volta. 

                                                      * * *

"... certo! Si, ho sentito che è bellissimo lì... No, mai. Davvero? Ma è fantastico...  "

Spostai lo sguardo da Ele, impegnata a chiacchierare con alcuni parenti della sposa, e diedi uno'occhiata intorno alla sala. Non avevo mai visto nessuna delle persone nella stanza, se non fosse per stato per Joyce e la sua famiglia. 

Era chiaro a chiunque lì dentro che le cose nella famiglia dello sposo erano parecchio incasinate, visto che io ero praticamente l'unico parente stretto presente. 

Guardai di nuovo Ele, ancora impegnata a parlare. Non riuscii a fare a meno di pensare a come fossero andate le cose se lei non fosse stata lì accanto a me. 

Vedere mio fratello salire all'altare e fare le stesse promesse che aveva fatto a me a Chloè mi mandava fuori di testa, perchè con me, non le aveva mai mantenute. 

Non mi toccare 3 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora