Capitolo 11

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Sono ormai le 13:45 quando finalmente Zoe decide di farci fermare al Mc per mangiare qualcosa.

Abbiamo passato tutta la mattinata tra negozi di abbigliamento per ragazze e negozi di makeup, una mattinata da uomini virili direi...

Per i primi venti minuti Lele ha tenuto il broncio e non mi ha parlato, ma appena gli ho spiegato che non avevo davvero idea di copiare il suo stratosferico outfit, ha sorriso e mi ha afferrato la mano.

"Tanche, sto parlando anche con te: Cosa volete?" Zoe mi scuote una mano davanti al viso e mi risveglia dai miei pensieri, ultimamente capita fin troppo spesso "Un Gran Crispy Mc Bacon" diciamo io e Lele contemporaneamente, facendo scoppiare a ridere Zoe, mentre Diego si limita a sorridere.
Mi volto verso Lele e lo vedo arrossire "Siamo gemellini in tutto oggi eh" lui mi sorride "Noi andiamo ad ordinare, voi prendete un tavolo" io e Lele annuiamo e cominciamo a cercare dei posti liberi.

Dopo più di cinque minuti riusciamo a trovare un tavolo per quattro e ci sediamo uno di fronte all'altro.
Distendo il braccio sul tavolo e senza farlo apposta sfioro la mano di Lele con la mia, lui rabbrividisce e si tira leggermente indietro "Perché?" Mi guarda confuso, ed è solo allora che mi rendo conto di averlo detto e non pensato "Perché cosa?" Abbasso lo sguardo "Nu..nulla" ma quanto posso essere idiota?
E poi perché sto balbettando...

"Tanche" sollevo lo sguardo  nella sua direzione "Che cosa volevi dire prima?" Mi gratto la testa "Non era nulla di importante Le. Sta tranquillo" lui annuisce e afferra il cellulare.

Comincio ad esaminare ogni dettaglio del suo viso partendo dagli occhi castani, che però con il riflesso del sole sembrano verdi.
Vorrei svegliarmi ogni mattina con questi riflessi nei miei.
Poi sposto lo sguardo sulle sue guance: Sono perfettamente lisce.
Vorrei ci fossero i segni delle mie mani.
E infine le sue labbra... sono così gonfie e rosee, che solo a guardarle mi fanno andare in pappa il cervello.
Io non vorrei baciarlo. Vorrei staccargli ogni pezzetto di carne a morsi,lentamente.

"Tanche?" Sollevo lo sguardo nella direzione di Zoe "Siete arrivati finalmente!" Lei scoppia a ridere "Siamo qui da più di cinque minuti, ma tu eri troppo impegnato a guardare la rossa dietro Lele" la guardo confuso "Quale rossa?" Lei si sfrega una mano tra i capelli "Non stavi guardando quella pischella?" Scoppio a ridere "Ma che pischella e pischella.. ero immerso nei miei pensieri. Le pischelle non le penso proprio" Noto tutti i miei amici guardarmi, Lele compreso "E a che pensavi?" Sbuffo e afferro il mio panino "Zoe: Ho fame" addento il mio cibo e le faccio capire che l'argomento è chiuso.

Porto il mio sguardo nella direzione di Lele e lo scopro a fissarmi. Che c'è Emanuele? Sei affascinato? Come biasimarti infondo.
"Ok. Adesso mi spiegate che vi prende" mi volto nella direzione di Zoe e la guardo confuso "È da letteralmente tutto il giorno che vi parlo, ma voi mi ignorate. Cosa vi ho fatto?" Si rivolge sia a me che a Lele, ma entrambi facciamo spallucce "Zozzi, tu non hai fatto nulla. Semplicemente sono molto pensieroso in questi giorni" le spiego accarezzandole la spalla, mentre Lele allunga il suo braccio e le accarezza una mano "Si, anch'io. Ma tu sei fantastica, come sempre" Diego gli lancia un'occhiata "Anche meno Le, ti ricordo che è la mia pischella"Mi sbatto una mano in fronte e sorrido.
Da quando Diego é così geloso?

Appena finiamo il pranzo la coppietta felice si afferra per mano e insieme cominciano a camminare, lasciando dietro me e Lele.

Mi avvicino a lui finché per sbaglio non gli sfioro la mano "Scusa.. non era mia intenzione" mi sorride e continua a camminare "Lele" si volta nella mia direzione "Che c'è tanc?" Mi guardo la mani e mi accarezzo i capelli, devo davvero chiederglielo di nuovo?
"Che cosa c'è che non va?" Sbuffa "Di nuovo con questa storia? Ti ho già detto che non c'è nulla che non vada" sospiro "Allora dimostramelo. Facciamo qualcosa insieme" mi guarda confuso "Quando?" Io sorrido "Stasera. Adesso. Quando vuoi tu Lele" il mio cuore comincia a battere fortissimo. Spero solo che accetti senza troppe difficoltà. "Oggi non posso. Devo uscire con Martina più tardi" ho sentito qualcosa dentro di me rompersi e fare crack! Ma che mi prende?

"Ehm..io.. va.. va bene Lele non preoccuparti" riprendo a camminare con lo sguardo fisso sui miei piedi.
Non ho il coraggio di guardarlo. Perche? Non ne ho idea. So solo che non ci riesco.

"Tanche" si posiziona accanto a me e mi accarezza una spalla "Ho detto che non posso stasera. Ma domani io sarei libero..se ti va" sorrido spontaneamente.
Credo di sembrare un pazzo: Due secondi fa ero triste ed imbronciato, mentre adesso ho un sorriso che va da una guancia ad un'altra
"Certo che mi va. Penserò a tutto io, tu sta tranquillo" mi sorride e mi accarezza una guancia, ma dopo nemmeno tre secondi sposta la mano cominciando ad arrossire
"Scusami.." riprende a camminare, ed io rimango lì. Fermo ed immobile per più di due minuti, cercando di realizzare quello che è appena successo.

Hai paura di toccarmi?
Pensi che potrei mal interpretate i tuoi gesti?
Sei arrabbiato con me e non riesci a dirmelo?

Milioni di domande cominciano a frullarmi in testa mentre rimasto ormai, completamente, da solo mi incammino verso casa.

La testa comincia a pulsare e a farmi male, così aumento il passo. Ho bisogno di andare a dormire.

Appena varco la soglia di casa trovo sul divano Gian e Marta intenti a baciarsi, che appena fanno caso a me si voltano e mi salutano "Tanc va tutto bene?" Mi chiede poi la ragazza del mio migliore amico ed io annuisco "Fratè sei pallido. Sei sicuro?" Annuisco nuovamente e dopo aver farfugliato qualche scusa corro in camera mia e mi stendo sul letto.

Non mi sento bene.
La testa continua a girare mentre qualche goccia di sudore mi bagna la pelle, che però rimane fredda.

Così appoggio la testa sul cuscino e chiudo gli occhi, aspettando di sentirmi meglio.

"Tatuato sul mio cuore"~Tancredi Galli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora