Capitolo 72

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Appena sento le chiavi girare nella toppa il mio cuore perde di un battito.
Come farò a guardarlo negli occhi?
Sotto gli sguardi dei miei amici, mi alzo dal divano e corro in camera mia nascondendo la testa sotto il cuscino.
Non so proprio come farò a parlargli.

È questione di circa dieci minuti, prima che anche la porta della mia stanza si apra, rivelando Lele che appena mi nota in quelle condizioni corre subito nella mia direzione e mi afferra le guance "Tancredi, perdonami, ti prego perdonami. Non voglio vederti stare così per colpa mia" sentendogli pronunciare quelle parole sento il cuore stringersi, e riprendo a piangere, singhiozzando "Guardami, io ti amo ok?" Appoggia il suo naso al mio, e prova a baciarmi ma appena parlo lo vedo spalancare gli occhi "Ti ho..Ti ho tradito" mi stringe il viso e continua a guardarmi negli occhi "Non è vero. Non l'hai fatto. Tu non l'hai fatto vero?"Sentire la sua voce strozzata mi fa stare così dannatamente male "Io.. non lo so Lele. Mi sono ritrovato nel letto di Giulia, senza maglietta e lei dice che.." non ho il tempo di finire la frase, che si mette in piedi e scoppia a piangere.

"Ti giuro che ti avrei perdonato se fosse stato con qualcun altro. Ti avrei perdonato se fosse stato un altro ragazzo o se fosse stato anche con Peia. Ma Giulia no. Lei è la persona che ci ha separati sette mesi fa, e appena io sbaglio vai a consolarti tra le sue braccia? No. Non posso accettarlo"

Subito si dirige alla porta ma gli corro incontro e lo afferro per un braccio "Non volevo Lele. Non volevo davvero. Ero solo troppo fatto, ma.. ma tu sei l'unico per me.."mi guarda con gli occhi colmi di lacrime "Perché Tancredi? Perché mi hai fatto una cosa del genere?" Mi butto a terra con le mani tra i capelli e lo guardo "Non volevo Lele te lo giuro" sta per rispondermi, ma il suono del mio cellulare lo distrae, e avendolo lui in mano lo sblocca e controlla di chi si tratti "Mi fai schifo Tancredi, scordati di quello che siamo stati"

Mi guarda schifato, e se ne va lanciandomi il telefono sulle gambe.
Pensavo di essere quasi riuscito a convincerlo in un certo senso, ma mi sbagliavo.
Non so che fare, non so come farmi perdonare.
Devo chiedere aiuto a qualcuno, così decido di chiamare mia sorella, ma appena sblocco il telefono nella home mi ritrovo una foto di Giulia seduta a cavalcioni su di me, scattata
stanotte.

Ecco perché se n'è andato via in quel modo.

Devo scoprire cosa cazzo è successo stanotte, così mi metto le scarpe e mi preparo ad uscire di casa.
Una volta arrivato in salotto mi sento sbattere contro un muro, e ovviamente mi trovo davanti Diego "Tu sei un bastardo"deglutisco rumorosamente, deciso a non reagire a nessun colpo, ma cogliendomi di sorpresa mi lascia e mi spinge via "Sappi che se gli succede qualcosa, sei morto" Zoe lo trascina e lo spinge sul divano.

"Come sta P?" Chiedo poi a Gian trovandolo in cucina, mentre sorseggia un caffè "È andata con Lele. Era troppo sconvolto per uscire da solo" come ho fatto spessissimo nelle ultime ore, mi infilo le mani nei capelli e li tiro "Che ho fatto Gian? Che cazzo ho combinato?" Lui mi appoggia una mano sulla spalla "Tancredi, sei sicuro di non ricordare niente di niente?" Nego con la testa "Eppure è strano. Hai sempre raccontato che quando ti fai una ragazza da fatto sei estremamente violento, e invece oggi non ti ricordi nulla" lo guardo confuso "Mi stai dicendo che non mi credi?"lui spalanca la bocca "Sto dicendo che c'è qualcosa che non quadra. Non che non mi fido della tua parola. É surreale quello che è successo." Ha ragione.

"Devo vedere Giulia." Detto questo mi metto a correre verso casa di quella maledetta, e dopo mezz'ora di corsa arrivo.

Suono al campanello e con mia grande sorpresa viene ad aprirmi sua madre "Ciao, Giulia non c'è" sbuffo sonoramente "Saprebbe dirmi quando torna?" Controlla l'orologio "Credo che tornerà domani" sbuffo ancora una volta, ma poi mi viene un'idea "Mi scusi signora, ma stanotte non ha sentito alcun rumore provenire dalla stanza di Giulia?" Lei si gratta la nuca, e mi guarda confusa "Non ho idea di cosa tu stia parlando" bingo.

È impossibile che tra noi ci sia stato qualcosa "Comunque ti consiglio di farti coprire quell'orrore che hai sul collo" istintivamente appoggio le mani su quel punto.
Cos'ho sul collo?

Appena lei chiude la porta di casa apro la fotocamera, e sul collo mi ritrovo un succhiotto enorme.
Sono confuso.
Non riesco più a capire cosa sia successo e cosa no.
Come ho fatto a finire a casa sua?
Sono un tipo che rimane abbastanza lucido anche dopo otto canne, quindi come ho potuto dimenticare una cosa del genere?
É letteralmente impossibile.

Incazzato come non mai decido di farmi un giro per sbollire un po' e mi dirigo al cimitero.
Cerco di calmarmi il più possibile e quando finalmente arrivo a destinazione mi dirigo alla tomba dove vedo sempre Clelia, e per la prima volta guardo la lapide, notando oltre alla foto di un anziano, quella di un bambino con gli occhi verdi "Era bello vero?" Sussulto improvvisamente, mentre Clelia alle mie spalle sistema un mazzo di fiori "Lui si chiamava Matias" mi spiega, mentre passo due dita sulla foto del bambino.

"Aveva solo quindici anni" mi volto nella sua direzione e la trovo con gli occhi lucidi "Una macchina l'ha preso in pieno" le asciugo quella lacrima, e mi scanso leggermente lasciandole posto per sistemare i fiori.

"Come mai sei venuto oggi?" Mi chiede poi, ed io abbasso lo sguardo sulle mie scarpe "Speravo che lei avesse qualche consiglio da darmi su come risolvere una cazzata che ho fatto" Lei si siede sul marciapiede e mi fa segno di imitarla "Che hai combinato?" Mi gratto la nuca e comincio a spiegarle un po' tutto "Vedo dai tuoi occhi che sei molto innamorato Tancredi, quindi cerca solo di scoprire cosa è successo stanotte, e vai a riprenderti il tuo ragazzo" annuisco e dopo averla ringraziata corro verso casa di Monte.

"Tatuato sul mio cuore"~Tancredi Galli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora