Capitolo 6

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Mi sveglio di soprassalto quando sento il campanello suonare, e mi ritrovo con la testa appoggiata al petto di Lele "Ao, ti svegli?" Gli dico accarezzandogli il viso, e lui spalanca gli occhi "Che c'è Tanche?" Io sbadiglio e sollevo la testa allontanandomi leggermente da lui "Vai ad aprire per favore?" Lui annuisce e si mette in piedi, per poi dirigersi all'entrata.

Mi alzo dal letto e mi dirigo in bagno dove mi lavo il viso, per poi trascinarmi in cucina a bere un bicchiere di latte caldo.

Sollevo lo sguardo verso l'orologio e noto che sono le undici e mezza del mattino "Amó, ma chi era?" Urlo rivolgendomi a Lele, che non è ancora tornato da quando è andato ad aprire "È Martina" E mo chi è questa?

Mi reco in salotto e subito vedo la figura di Lele e una ragazza bionda di spalle. Deve essere quella con cui fa i TikTok.

Mi avvicino a lei e le porgo la mano "Io sono tancredi" le dico. Ma quando si volta nella mia direzione resto senza parole "TU?" Diciamo contemporaneamente, l'uno rivolto all'altra, mentre Lele ci guarda confuso "Vi conoscete già?" La bionda davanti a me sbuffa "Ieri sera ha provato ad offrirmi da bere" risponde con tono scazzato "Te lo ripeto biondina: Non ti ho mica chiesto di sposarmi. Sei troppo acida" Lei spalanca la bocca "Ti hanno mai detto che sei un cafone?Ah no, non l'hanno mai fatto? Bene, allora lo faccio io: Cafone" la guardo sconvolto "Ma dove l'hai trovata questa folle?" Lele mi fulmina con lo sguardo, e quando lei sta per ribattere lancia un'occhiataccia anche nella sua direzione "Volete smetterla voi due? Mi sembrate due bambini il primo giorno di asilo" metto il broncio "Ma è lei che è antipatica con me" Lele sbuffa "Da come mi parlavi di lui credevo fosse più simpatico" mi volto nella direzione della bionda e la fulmino con lo sguardo "Quindi adesso sarei io il problema?" Lei annuisce "Sei palesemente l'unico problema" Lele si mette in piedi e si dirige in cucina "Io ci rinuncio con voi due" ci lascia da soli e noi continuiamo a punzecchiarci per un bel po.

"Senti biondina, io non so nemmeno come ti chiami. Dobbiamo continuare ancora per molto?" Lei fa spallucce "Io so solo che ti chiami Tancredi, e che non mi stai molto simpatico. Ecco l'ho detto" la guardo confuso "Per ieri sera?" Lei scuote la testa "Perché allora?" Lele rientra in salotto e viene a sedersi accanto a me "Vedo che non state più discutendo finalmente" io annuisco "vorrei sapere come si chiama almeno" Lele mi sorride "Sono Martina. Peia, per gli amici, ma Martina per te" annuisco e le porgo la mano "Sono Tancredi e forse non sono così antipatico come credi" Lei solleva le spalle e Lele scoppia in una leggera risata "Dai amore, non è antipatico" Amore? Perchè l'ha chiamata amore? Stanno insieme? Lui è così strano per questo? "Tancredi" Lele mi schiocca le dita davanti al viso, ed io rivolgo la mia attenzione a lui "Che cosa vuoi Emanuele?" Gli chiedo con voce fredda "Ti ho appena chiesto se ti va di venire a fare un giro con me e Martina" lo guardo scazzato e nego con la testa "Io non ci vengo con voi due" mi alzo dal divano e mi dirigo in camera mia.

Appena mi chiudo la porta alle spalle, afferro un quaderno e lo lancio contro il muro per poi sedermi a terra: Ma che mi prende?
Stavo bene ed ero tranquillo, solo pochi minuti fa, ma forse pensare che Lele si stia allontanando da me a causa di una ragazza mi da su i nervi. Soprattutto se quella ragazza mi confessa di stargli antipatico, senza un vero e proprio motivo.

"Tancredi va tutto bene?" Mi chiede Lele bussando alla mia porta, ma io lo ignoro, e rimango seduto sul pavimento.

"Tanche, aprimi" continuo ad ignorarlo, e faccio così per circa un quarto d'ora, finché lo sento sbuffare "Va bene Tancredi. Fa come ti pare" lo sento allontanarsi e mi afferro il viso tra le mani "maledette pischelle" esclamo in preda all'ira.

Quando sento la porta di casa chiudersi, mi metto in piedi e mi dirigo nuovamente in bagno, per poi infilarmi sotto il getto d'acqua bollente dove resto per circa mezz'ora.
Finita la mia lunga riflessione, su quanto inutili siano le ragazze, mi infilo l'accappatoio e mi dirigo in camera mia.

Indosso una felpa e dei jeans, per poi afferrare lo skate, il telefono e le cuffiette.

Salto sullo skate e mentre mi dirigo a City life, ricevo una chiamata da mia sorella, alla quale rispondo dopo il secondo squillo:

"Buongiorno bellezza" aumento la velocità "Ciao. Ho fretta, quindi se devi dirmi qualcosa, sbrigati" la sento sbuffare sonoramente "volevo solo sapere come stai, ma al solito tuo sei mister acidità, quindi non fa nulla: finisci le cose per cui hai fretta" senza darle retta attacco. Non ho tempo da perdere anche con lei. Se ha bisogno di uno psicologo che vada a cercarselo.

Apro l'app per la musica e avvio la mia playlist. La prima canzone che parte è Wake me up inside degli Evanescence, che mi carica di adrenalina e mi fa aumentare la velocità ancora più di prima.

"Call my name and save me from the dark"

Questa frase mi risuona in loop nelle orecchie, finché non arrivo a city life, e mi fermo al solito posto in cui registravo con i miei amici, prima della mia cazzata.

Una notifica fa vibrare il mio telefono:Messaggio da Gian

Senza pensarci troppo su, lo apro e lo leggo
"Dove sei testa calda?"
Sbuffo anche se so benissimo che non può sentirmi. Io non sono una testa calda, e poi cosa diamine vuole da me? "Non sono affari che ti riguardano zucchero filato rompi coglioni"
Noto che Gian visualizza il messaggio ma non risponde.

Ecco perché non dovrebbero mai rompermi le palle: potrei distruggere qualcuno anche senza volerlo.

Sbuffo sonoramente e mi porto le mani tra i capelli. Ho bisogno di rilassarmi.

Appoggio il mio telefono ad un muretto e comincio a registrare qualche TikTok, forse mi servirà a stare un po' piu tranquillo.

"Tatuato sul mio cuore"~Tancredi Galli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora