Capitolo 23

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"Sei piccolissimo Tanche" mi dice Lele, mentre mi accarezza i capelli e mi stringe le guance, mentre siamo sul divano, io con la testa appoggiata sulle sue cosce e lui seduto con le gambe distese.

Ogni tanto gli afferro una mano e ci lascio qualche bacino sopra, finché lui abbassa la testa e unisce le nostre lingue.
Gli afferro la mano e la stringo, senza mai staccarmi dalle sue labbra, finché non sentiamo un urlo, e ci voltiamo verso la porta di casa, dove Zoe è rimasta paralizzata "Stavate limonando o so cieca?" Lele scoppia a ridere, mentre Diego annuisce "Stavano proprio limonando" Lei comincia a saltellare e si avvicina a noi estremamente euforica "Cioè voi state insieme e non me l'avete detto? Vi odio. Ma siete bellissimi." Sia io che Lele scoppiamo a ridere, mentre lei continua a farfugliare qualcosa, che però non capisco, visto che ammiro la bellezza del volto di Lele, finché lui non mi lascia un bacio sulla fronte risvegliandomi dai miei pensieri "Allora: da quanto state insieme?" Mi metto seduto e appoggio la testa sulla spalla di Lele, per poi sbadigliare "Hai sonno piccolo mio?" Mi chiede lui, accarezzandomi la guancia, ed io annuisco "Sono le 16 Zoe, adesso lo porto a fare un pisolino, appena Tanche si sveglia risponderemo al tuo interrogatorio" Zoe annuisce con un enorme sorriso in viso, mentre Lele mi prende in braccio, quasi come se fossi un koala, e mi porta in camera nostra adagiandoci sul letto.

"Tanche: ma noi stiamo insieme?" Mi chiede dopo circa dieci minuti di silenzio, cogliendomi alla sprovvista "Non lo so Le" gli confesso sincero, e vedo la sua espressione cambiare "Tu mi piaci, tantissimo, come non mi è mai piaciuto nessuno" gli spiego facendo incontrare i nostri occhi e lui fa un piccolo sorriso "Anche tu mi piaci tantissimo" lo abbraccio "E allora che altro serve Le? Viviamoci questa cosa, giorno per giorno" lo sento annuire, e mi lascia un bacio sul collo.

Mi sveglio e mi ritrovo disteso sul corpo di Lele, con le mani tra i suoi capelli. Devo essermi addormentato mentre gli facevo le coccole.
Afferro il telefono e quando noto che sono le 19:30, comincio a lasciargli dei baci che vanno dalle guance al collo, mentre delicatamente gli accarezzo anche i capelli, tinti di nero.
"Che c'è?" Mi chiede con la voce impastata dal sonno, mentre continuo a baciarlo "Sono le sette e mezza Lello. È l'ora di alzarsi" lui annuisce, ed io gli lascio un leggero bacio, solo che cogliendomi alla sprovvista Lele schiude le labbra e fa incontrare le nostre lingue, per poi mordermi leggermente il labbro inferiore.

Gli do un pizzico sulla guancia, finché non mi implora di lasciarlo, e non appena lo faccio mi stringe tra le sue calde braccia "Mi dispiace se ti ho fatto male amore mio" gli sorrido "Non mi hai fatto male Le, ma dobbiamo andarci a preparare" annuisce e mi accarezza la guancia "Non potremo baciarci per tutta la serata" dice a bassa voce con uno sguardo triste, così mi chino su di lui e lo bacio appassionatamente, staccandomi dalle sue labbra dopo circa dieci minuti, quando Zoe bussa alla porta "State ancora dormendo?" Chiede, poi, urlando e dopo averle risposto entrambi ci mettiamo in piedi ed usciamo dalla stanza mano nella mano.

Appena siamo in salotto troviamo Gian e Diego intenti a fare una partita alla play, e quando Zoe arriva alle nostre spalle sussultiamo entrambi "Siete bellissimi" strilla leggermente, mentre Diego si avvicina a lei e la bacia "lasciali stare un po', dai" io e Lele gli sorridiamo e subito dopo lei ci chiede scusa.

Dopo circa due ore siamo tutti pronti per andare alla festa, ma prima di uscire di casa afferro Lele per mano e lo trascino in camera nostra "Che succede Tanche?" Mi chiede confuso, mentre io gli afferro le guance e lo bacio appassionatamente. Quando ci stacchiamo appoggia la sua fronte alla mia, e ci fissiamo per un po' , finché Gian viene a bussare "Arriviamo" Lele mi afferra per mano e, insieme, usciamo dietro ai ragazzi e Zoe.

Verso le 22 arriviamo davanti ad una casa e i ragazzi suonano al campanello.
La porta si apre e davanti a noi si posizionano Peia e una ragazza con i capelli corti biondi "Ciao ragazzi!" Urla quest'ultima, mentre i miei amici cominciano a salutarla "Tu devi essere tancredi" mi chiede una volta che tutti siamo dentro casa, ed io annuisco "Io sono Giulia, ma tutti mi chiamano Grangi. È un piacere" mi porge la mano ed io gliela stringo "Il piacere è tutto mio" le sorrido e dopo aver parlato per un po' con lei mi allontano in cerca dei miei amici, che sono spariti appena siamo entrati.

Quando arrivo sulla porta del salotto noto Peia seduta su di Lele e mi avvicino a loro di corsa afferrandole la mano "Vieni Martina. Dobbiamo fare una storia" la trascino in giardino, senza farla parlare, e appena siamo fuori mi siedo su un muretto e allargo le gambe, tirandola vicino a me, giusto il tempo di scattare una foto delle nostre gambe vicine e poi la allontano "Va tutto bene? Sei strano" porto i miei occhi nei suoi e annuisco, per poi rientrare in casa.

Lele è ancora seduto su quel divano, ma stavolta sta parlando con una ragazza.
Mi avvicino a lui e mi siedo alla sua sinistra "Quindi sei di Roma anche tu?" Gli chiede lui, mentre la ragazza annuisce "E come mai ti sei trasferita a Milano?" Gli chiede ancora lui "Non credi di essere troppo curioso Emanuele?" Entrambi sussultano e si voltano nella mia direzione "Tancredi.. mi hai messo paura" lo fulmino con lo sguardo "Stavi facendo qualcosa di male?" Nega con la testa "E allora non hai nulla di cui avere paura no?" faccio un ghigno "Non mi presenti la tua amica?" Gli chiedo poi, mentre le ragazza mi tende la mano "Sono..Aurora. Piacere" Le stringo la mano e sorrido "Io sono Tancredi" mi sorride leggermente "Sei molto carina" le dico poi, e quando noto che l'espressione di Lele cambia, il mio sorriso si allarga.

Occhio per occhio. Dente per dente.

"Tatuato sul mio cuore"~Tancredi Galli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora