Capitolo 59

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Sono già passati dieci giorni da quando i ragazzi sono partiti, ed in questo arco temporale io e Lele siamo stati insieme in ogni singolo istante, di nuovo.
Mi mancava la sua semplice presenza, che non so perché mi fa sentire a volte quasi protetto.

Sento due mani afferrarmi la vita da dietro, e subito dopo due labbra morbide si appoggiano sulla mia guancia, mentre continuo a lavare i piatti della cena di ieri sera "Buongiorno piccolo mio" mi sussurra poi all'orecchio, lasciando un bacio anche sotto di esso "Buongiorno. Ti sei svegliato con carenze d'affetto stamattina?" Gli chiedo ironicamente mentre lui continua a lasciarmi dei baci tra i capelli "Non é colpa mia se sei bello" chiudo il rubinetto dell'acqua e mi volto nella sua direzione appoggiando la fronte sulla sua "Questa è la parte del film in cui io arrossisco, tu mi baci e poi finiamo a fare l'amore di prima mattina. Giusto?" Mi guarda serio e mi accarezza una guancia "Beh, non sarebbe una cattiva idea" mi dice poi con tono malizioso, avvicinandosi alle mie labbra, ma io gli sorrido e lo scanso "Non sarebbe una cattiva idea se non aspettassimo Peia" lo sento sbuffare sonoramente mentre mi allontano, dirigendomi in camera nostra per sistemare il letto "Ma deve venire qui tutti i giorni per forza?" Mi chiede seguendomi, con la stessa voce che hanno i bambini quando la loro mamma si rifiuta di comprargli i giochi "Grangi è all'università, ti sembra il caso di farla rimanere da sola in casa ad annoiarsi?" Tira fuori il labbro inferiore, e mi osserva appoggiato all'armadio, mentre io sistemo le coperte.

Appena il letto è pronto vado a prendere un secchio d'acqua calda con uno straccio, e dopo averlo fatto uscire dalla nostra camera lavo il pavimento "Sei un'ottima casalinga" mi volto nella direzione di Lele e lo fulmino con lo sguardo "Dovrei farti marcire nello sporco"si avvicina a me e mi abbraccia "Mi ami troppo per farlo" gli faccio la linguaccia, e subito appoggia le sue labbra sulle mie, accarezzandomi entrambe le guance, ormai prive dei segni che quel mostro mi ha lasciato più di quindici giorni fa.
Sento le sue mani scendere lentamente sui miei fianchi, mentre continuiamo a baciarci, ma quando capisco cosa ha in mente lo blocco subito "Ti ho già detto che sta per arrivare P" gli spiego riprendendo fiato, ma senza darmi troppa retta mi bacia il collo e mi solleva da terra facendomi allacciare le gambe al suo bacino, trasportandomi sul divano, dove mi fa sedere sulle sue ginocchia "Eddai Le.." gli dico cercando di oppormi, ma un gemito osceno viene fuori dalle mie labbra facendomi arrossire violentemente "Fammi solo finire questo" ha il respiro corto, proprio come me, che a quelle parole piego il collo di lato lasciandogli fare quello che vuole.

Rimane nell'incavo del mio collo per più di dieci minuti, finché gli infilo le mani tra i capelli e lo sollevo facendo incontrare le nostre labbra "Che hai combinato?" Gli chiedo poi tra un bacio e l'altro, sentendo un leggero bruciore, sul punto in cui poco fa sentivo la sua lingua accarezzarmi la pelle "Ho fatto in modo che tutti ti stiano alla larga" mi risponde fiero di se, staccandosi da quel bacio, mentre continua ad accarezzarmi le cosce.

Lo guardo negli occhi e appoggio la fronte alla sua "Mi starebbero alla larga comunque" appoggio la testa sulla sua spalla e chiudo gli occhi, mentre lui mi accarezza la schiena "Sai benissimo che non è così Tancredi. Guarda Giulia: é tornata dopo sei mesi e sono sicuro che ti voglia con se. Di nuovo" sospiro e mi copro gli occhi con le mani "Possiamo non parlare di lei? Il suo nome mi irrita" non mi da fastidio che lei sia la mia ex, ne che mi abbia tradito. Mi da fastidio il fatto che lei pensi di poter tornare a far parte della mia vita dopo tutto quello che è successo a causa sua.
Stavo per perdere i miei amici, e se non l'avessi allontanata avrei perso anche Lele e non avrei mai conosciuto Peia, colei che considero una delle mie migliori amiche.

"Come vuoi tu Tanche" sollevo la testa nella direzione di Lele, e lo guardo confuso "Come voglio io cosa?" Mi accarezza il naso e scoppia a ridere "Mi hai chiesto di non parlarne più"mi sbatto la mano sulla fronte ed annuisco.
Ero immerso nei pensieri e non mi sono nemmeno reso conto che avesse risposto alla mia richiesta. Che idiota che sono.

D'un tratto sentiamo il campanello suonare, ed io mi sollevo dalle ginocchia di Lele dirigendomi alla porta "Amore mio bellissimo" mi urla Peia allacciando le braccia dietro al mio collo, non appena apro la porta, mentre alle sue spalle sbuca un'altra figura "Ciao Tanche!" Mi urla Aurora, e dopo averle fatto un cenno con la mano, mi stacco dall'abbraccio con P e le faccio entrare in casa.

Appena arriviamo in salotto troviamo il mio ragazzo sul divano, con il controller tra le mani, che urla contro la televisione "Posso giocare con te?" Chiede Aurora sedendosi al suo fianco, mentre quasi non degna nemmeno di uno sguardo Peia, lui annuisce e lei sorride mentre Lele le passa un altro controller "Accendi un po di musica?" Urla il mio ragazzo, e subito faccio come mi ha chiesto, cercando di mantenere la calma perché alla fine Aurora è una grandissima amica di Lele. Solo amica.
Lui è mio.

A fine partita Lele vince, ed Aurora gli da un leggero colpo sulla spalla "Adesso pero basta giocare. Facciamo qualcos'altro" dice poi mettendosi in piedi e avvicinandosi anche a me e Peia che eravamo rimasti al tavolo della cucina a parlare di alcune sue foto "Che vuoi fare?" Le chiede la mia amica, e subito sul viso di Aurora compare un enorme sorriso "Balliamo!" Senza aspettare una risposta afferra il cellulare e lo connette alla cassa Bluetooth di Lele, mentre comincia a ballare sulle note di "Lady"

Sarà una lunga giornata.

"Tatuato sul mio cuore"~Tancredi Galli Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora