A casa Byers sembrava una sera pacata.
Jonathan studiava nella sua stanza, Joyce era al telefono con Hopper, e Will disegnava. Era così quasi ogni sera. C'era ancora odore del pollo che avevano mangiato a cena, il calore dei termosifoni accesi, il tutto illuminato dalla luce fioca di vecchie lampade. Erano udibili le chiacchiere al telefono della madre di famiglia, che parlava di ricordi delle scuole superiori col capo di polizia, ma soprattutto si sentiva risuonare una canzone proveniente dalla camera di Will. Il volume era basso, ma comunque spiccava nella quiete. Si trattava di Love Will Tear Us Apart, una melodia che ascoltava molto spesso ultimamente. Il più piccolo dei Byers lanciò velocemente un'occhiata distratta alla sveglia sul suo comodino. Segnava le 21.27.Mentre Will continuava imperterrito a disegnare qualcosa di ancora misterioso, il frontman dei Joy Division cantava "When routine bites hard and ambitions are low, And resentment rides high but emotions won't grow, And we're changing our ways, taking different roads, Love, love will tear us apart again", parole che al piccolo Byers che ascoltava sembravano così vere e così vicine. Gli pareva parlassero di lui, leggessero nella sua mente.
A casa Byers sembrava una serata pacata, si,
ma solo perché il vero casino lo aveva Will in testa.La situazione è sempre stata la stessa. Mike é molto protettivo con me, mi aiuta come può, mi fa' ridere, cerca di tirarmi sù il morale, si prende cura di me.
Io sono felice.
Ma forse, quell' intensa felicità era solo un barlume di speranza. É sempre solo un barlume di speranza. E sempre si rivela falsa. Mi fà credere che sia possibile avere un lieto fine con lui, me lo fà desiderare intensamente. Stupido, stupido, stupido. Sono stato così stupido. Sono sempre così stupido, a cascarci ogni volta.
Lui é venuto da me quando stavo male, mi ha baciato sulla guancia per sentire se avessi la febbre come fa' mia madre, ed anche se ho finto di non notarlo avrei voluto voltarmi e far sì che le mie labbra prendessero il posto di quel lembo di pelle, abbiamo parlato, ci siamo abbracciati, un momento talmente emozionante che ho smesso per un attimo di respirare e poi, poi abbiamo ballato insieme una canzone d'amore ridendo come due bambini che danzano ad una festa di compleanno.Non capisce che così mi fa' stare solo peggio. Mi mette davanti un regalo che non potrà mai essere mio.
E adesso? Adesso che ne rimane? Non é cambiato niente. Lui é ancora innamorato di Undici. Ed io sono l'unico stupido che ci sperava ancora. Lo odio, lo odio tremendamente. Odio quei suoi modi dolci e impacciati, quella sua pelle pallida e immacolata, quelle sue bellissime labbra rosee, quella sua voce profonda e rassicurante, quel suo profumo di rugiada e cannella, e odio il fatto che per lui darei qualsiasi cosa ma lui sceglierebbe comunque Undici.
Sto impazzendo in silenzio, purché nessuno capisca che sia così.Ma tra tutti i concetti distruttivi al quale Will aveva pensato, quest'ultimo fu l'unico che portò ad una effettivo risvolto. Perché doveva per forza essere così?
Era da tanto che ci stava pensando, ma questa sua recente riflessione lo spinse ad agire. Ogni volta che stava per farlo cambiava idea, ma questa volta il dolore era troppo per essere sopportato su una sola schiena. Ebbe come uno scatto, un'azione avventata del quale speri di non pentirti.Will posò sulla scrivania il pastello blu che stava usando e si spinse con i piedi facendo allontanare la sedia da essa. Si alzò velocemente, come scordandosi del disegno incompleto.
Uscì dalla stanza e percorse il corridoio fino ad avere davanti a sé la porta in legno della camera di Jonathan.
Bussò.<<Hey? Jonathan? Posso entrare?>>disse con voce timida.
La porta si spalancò e Will dovette spostarsi per non venire colpito.
<<Ciao Willy! Entra pure, che c'é?>>appena aperto, Jonathan andò ad accomodarsi su una sedia di fianco al letto.
Lui era sempre estremamente gentile col fratello minore, per dì più dopo l'accaduto dell'anno scorso e dell'anno prima ancora...
Era ciò che Will voleva diventare: un'anima pura, che mirava sempre a fare il meglio possibile per tutti, che raggiungeva i suoi obbiettivi con gioco pulito, che tentava di rendere ognuno felice, sempre.
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Pastelli. ~Byler
Hayran Kurgu"Un pastello non si rompe mai davvero, perché anche se è spezzato in due, caduto al suolo, può ancora fare i disegni più belli del mondo. E poi, due pastelli dello stesso colore, entrambi spezzati, possono ricostruirsi a vicenda." -tratto dal capito...