C'era Una Volta.

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Quel giorno il primo a toccare il suolo scolastico fu William, o almeno questo era quello che pensava. Arrivò quatto quatto fino al retro della scuola, e si fermò per un attimo appoggiato a quel muro ruvido. Era dove gli erano caduti i pastelli, quel punto. Era un bel ricordo, e ora che lui e Mike stavano insieme aveva tutto davvero molto più senso. Will nemmeno seppe per quanti secondi stette li ad ammirare il suolo in sassolini, e a confrontarlo mentalmente con quello composto da neve che si stava lentamente sciogliendo a cui spesso ripensava.

D'un tratto però, Will sentì qualcosa afferrarlo per entrambi i polsi: era Mike. <<Non mi aspettavo che saresti riuscito a svegliarti, Byers.>> disse il ragazzo, tenendo le mani del fidanzato tra le sue e costringendolo spalle al muro. <<Hai le mani fredde>> rispose solo, guardando le mani che aveva strette alle sue con ogni dito avvinghiato a quello corrispondente dell innamorato. <<Tu le ha calde, presto lo saranno anche le mie>>
<<Perché il calore è..>> iniziò Will
<<Una strada a senso unico.- non lo lasciò finire l'altro -Lo so, vengo in classe con te idiota>>

Mike rise e si allontanò leggermente dal suo ragazzo, lasciandogli le mani e facendo qualche passo indietro.
Decisero di sedersi sulla panca, e parlarono di tutto ciò che passava loro per la testa, senza mai lasciare che il silenzio respirasse.

<<Faremo questo ogni mattina ora?>> chiese Will speranzoso. Decisero dunque che ogni mattina sarebbero arrivati a scuola molto in anticipo solo per poter iniziare bene le giornate stando un pochino insieme. Sembrava un ottimo piano, almeno che qualcuno non li avesse scoperti. Era un rischio, ma per amore erano pronti a fare follie.

<<Come hai dormito?>> domandò Mike. Controllare come stesse era uno dei suoi modi per dimostrargli amore, prendendosi cura di lui. <<Steso?>>rispose Will, non abituato a domande simili.

Quella mattina aveva odore di pioggia nonostante non una goccia fosse ancora scesa dal cielo. Il firmamento privo di stelle era ciano scuro, di sicuro il brutto tempo sarebbe arrivato. Qualche nuvola era presente, ma la chiazza più evidente era la luna del mattino.

<<Sai Mike, ora che siamo fidanzati ho bisogno di sapere alcune cose importanti su di te>>
<<Non ho un conto in banca, Byers>>
<<Ma che conto in banca, dimmi il tuo tipo di nuvola preferita!>>
Egli rispose con una risata. Will era davvero un ragazzo particolare, lo pensava anche sua madre.

<<Definitivamente i nembostrati>>
<<Che cosa? I cirrocumuli sono molto meglio! Avanti, perché ti piacciono?>>
<<Fanno sembrare il cielo un unico soffitto. Come se fossimo tutti una grandissima famiglia che vive nella stessa casa; ci sono quelli che la sporcano, quelli che la puliscono, e quelli che se ne stanno indifferenti senza sistemare il casino che hanno contribuito a fare. >>
<<Beh a me piacciono i cirrocumuli perché sembrano pecorelle. >> disse Will abbassando la testa senza staccare gli occhi da Mike, per poi iniziare a ridere.

I ragazzi erano seduti l'uno vicino all'altro, sulla panca dietro alla scuola del loro paese, e sembrava così normale. Sembrava così normale. Eppure, per loro era tutto così magico.
Non era merito dell'aria salata e fresca, ma così umida da poterla sentire sulla lingua.
Non era merito nemmeno degli alberi verdi come pietre di giada, e dell'edera più chiara appesa ai loro tronchi.
Non era di sicuro merito di quella stupida panca di legno mezza scheggiata, sulla quale l'ultima volta si era seduto un William Byers innamorato e triste perché senza speranze.
Era l'essere insieme, che rendeva tutto una fiaba.

Sarebbero potuti andare ovunque, ma erano gli occhi l'uno dell'altro il loro posto felice.
Erano le loro parole in cui trovavano conforto, i gesti in cui si rifugiavano, i pensieri che li nutrivano e la musica che li accompagnava, a comporre minuscoli pezzi di quello che era un'infinito sentimento.

Pastelli. ~BylerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora