<<Com'è possibile?>> Mike stava impazzendo.
Nella sua testa vorticavano milioni di domande come in tempesta, e l'unica cosa che mancava era il sole delle risposte. Almeno adesso però, non doveva più affrontare l'acquazzone da solo.<<Cosa succede?>> chiese Max secca, alzando un lato del labbro, corrugando le sopracciglia e liberando violentemente la propria mano.
<<Mike è stato con Will alla collina e al contempo Will è stato con Mike alla biblioteca. Poi sei arrivata tu, ma non tu tu, e piangevi per i tuoi genitori che si sono separati e avevi il sangue nero e sei scappata, e adesso sei qui e non sei graffiata.>> disse Lucas gesticolando come un Italiano, ciò che faceva quando cercava di spiegarsi qualcosa di assurdo. Forse gesticolare gli faceva sembrare i suoi pensieri più concreti, meno astrusi, e si sa che avere qualcosa davanti ci da l'illusione di poterlo controllare.
I ragazzi rimasero in silenzio per qualche secondo, Max con la bocca leggermente aperta.
<<Mi state dicendo che in giro per la città ci sono cloni di me, Mike e Will?>> decise dunque di dire.
<<E se ci fossero anche di altre persone e non ce ne fossimo mai accorti?>> propose Mike.
Tutti decretarono che quell'ipotesi non aveva il minimo senso; in qualche ora i cloni avevano creato già un enorme scompiglio.Per capirci qualcosa dovevano essere tutti insieme, quindi Lucas schiacciò violentemente un pulsante, regolò la frequenza del walkie talkie e disse: <<Dustin, vieni da me! Codice rosso!>>
<<Oh cazzo! Che succede?>>
Il ragazzo sembrava appena sveglio, e quel codice rosso non era certo un ottimo modo per svegliarsi.
<<Te lo spiego una volta arrivato>>
<<Potrei comunque arrivare un po' in ritardo; -Nel sottofondo della chiamata si sentivano rumori in rapida successione; un piumone che veniva scostato, delle scarpe che sbattevano a terra, le cinghie di uno zaino... -
mia madre mi ha ritirato la bici e mi ha vietato di uscire, dovrò farlo di nascosto>>
Dustin ne parlava come se non avesse nemmeno provato a farle cambiare idea. Evidentemente era abituato alle ingiustizie.
Del resto non era la prima volta che usciva dalla finestra, né che veniva punito da quella psicopatica di sua madre. Questo però, come ogni volta, preoccupò Lucas: <<Cosa?! Perché?!>>
<<Ma che ne so, quella è impazzita; dice che sono stato estremamente irrispettoso per le cose che le ho detto su di lei e su papà, che loro fanno del loro meglio e stronzate simili. Io sono stato tutto il giorno a giocare, che cazzo dovrei aver detto?>>Nella cucinetta di casa Sinclaire cadde il silenzio. I quattro ragazzi si guardarono, capendosi al volo. Ognuno di loro aveva un clone.
Subito Mike volle chiamare anche Undi per sapere se lei fosse inclusa nel problema. Non lo era.
<<Riflettiamo logicamente, cosa abbiamo fatto io, Will, Mike, Max e Dustin che gli altri abitanti di Hawkins non hanno fatto? Un giorno in cui Undi non era presente?>>
Mike era il leader del gruppo, ma quando era preoccupato le emozioni sovrastavano il suo ragionamento e gli era impossibile pensare chiaramente. Per questo, quando c'era un mistero da risolvere, erano sempre Lucas e Dustin ad avere le migliori intuizioni. Max però si divertiva a giocare d'attacco e trovare le pecche nelle loro ipotesi.
<<Idiota, se i cloni ci sono oggi, dev'essere stato ciò che è successo ieri!>>Will però, di paranormale era ormai il più grande esperto.
<<Ognuno di noi ha tirato su una zucca, e se dall'altra parte di tali zucche c'era il sottosopra, allora erano portali. Abbiamo aperto dei portali per il sottosopra.>>Le labbra dei ragazzi tremavano.
I loro cuori presero a battere velocemente, il loro sangue a pulsare.
Mike strinse la cinghia dello zaino, Will l'orlo della camicia. Lucas cercava di calmarsi controllando il suo respiro, ma questo peggiorò la situazione. Questa volta combattevano contro l'unico nemico che non avrebbero mai voluto sconfiggere: loro stessi.Sentirono alla porta battiti strascicati. Avevano paura che fosse un altro clone, dunque Mike fece segno agli altri di star zitti e prese un coltello. Socchiusa la porta ne sbucò una cesta di biondi ricciolini: Wheeler, con aria circospetta e respirando pesantemente tagliò "Dustin" sul braccio.
<<Porca puttana Mike, cosa cazzo fai?>>
Il suo sangue era rosso. Tutti trassero un respiro di sollievo.<<Mi sa che dovremmo adottare queste metodo più spesso se non vogliamo ricommettere gli stessi errori.>> osservò Max.<<Allora Dustin, hai presente quando ieri siamo andati a quel campo ed era inspiegabilmente pieno di zucche senza viticci, come se qualcuno le avesse posizionate li per nascondere qualcosa? Sotto ognuna delle cinque zucche che abbiamo sollevato c'era un portale per il sottosopra. Essendo che siamo scappati senza richiuderlo, dal buco che ognuno di noi ha lasciato è uscito un clone. Ma questo clone si comporta in modo strano.>> spiegò Mike all'amico appena ferito.
<<Porca puttana, questo spiega il comportamento di mia madre! Ma non spiega perché mi hai graffiato, pensi che mi manchi Mews?>> rispose Dustin, che spesso usava l'ironia per metabolizzare.<<No coglione, perché i cloni, essendo del sottosopra, hanno il sangue nero. Volevamo vedere se fossi uno di loro.>> spiegò Max.
<<Dobbiamo capire come liberarci di loro...Basterebbe ucciderli?>> si chiese Dustin.
<<E se uccidendoli facessimo del male a noi stessi? Alla fine sono parti di noi, no? >> fece Will.
<<Noi non agiamo impulsivamente. Prima analizziamo la situazione e riflettiamo. Scriviamo tutto ciò che sappiamo.>> preferí aggiungere Lucas.Il padrone di casa arraffò un blocco da disegno di Erika lasciato sulla penisola della cucina e un pastello blu. I ragazzi si misero in cerchio attorno al tavolo e buttarono giù tutto ciò che ricordavano. Prima Mike spiegò com'era andata col clone di Will.
<<Quindi sembrava vuoto, aveva paura, e si è infilato in un buco, probabilmente quello da cui è uscito? Ha detto qualcosa in particolare?>>
<<Mhh no, non era uno molto loquace>> cercò di ricordare Mike.
<<Ma il mio falso Mike si!- si fece avanti Byers -Ha detto una cosa sull'ombra...l'ombra non è la verità della luce? Una cosa simile...l'ombra è ciò che nasconde? Credo...>>
<<Okay ragazzi ho capito tutto! I cloni sono sotto crack.>> scherzò Max, strabuzzando gli occhi ironicamente, delusa.
<<Non ha detto solo questo! Ha parlato dei suoi sogni, che sono gli stessi di Mike: diventare uno scrittore. Però era scoraggiato, e ha detto che sarebbe stato dimenticato come tutti gli altri. Poi ha detto che era stufo di provare sempre ad essere perfetto, solo per sentirsi come il capitano...>>
<<Di una nave che sta affondando, mentre tutti i marinai scappano?>> disse Mike. I suoi occhi erano fermi, e un'espressione di orrore celava le sue labbra.
<<Si! Come lo sai?>>rispose Will sorpreso.
<<L'ho scritto io sul mio diario.>>Il silenzio divorò quella stanza, così come domande e dubbi banchettarono con le anime dei ragazzi. Dito per dito, filo per filo, il sottosopra giocava con loro come burattini, manovrandoli, e loro in trappola nella rete di nebbia dov'erano stati aggrovigliati.
<<I cloni leggono i nostri diari?>> Will era confuso.
<<Cosa? No! Io neanche ce l'ho un diario. Eppure, le cose che mia madre insinuava avessi detto sono cose che vorrei da molto urlarle contro...>> disse Dustin.Lucas sbatté il block notes sul diario ed iniziò e scarabocchiarvi. Gesticolando ampiamente, intraprese un ragionamento.
<<Il clone di Will aveva paura, ma Will ha passato molto ed è rimasto coraggioso, l'ha sempre affrontata! Quello di Mike era stanco di essere sempre perfetto e di fare sempre l'eroe, mentre Mike si impegna ad essere perfetto e a fare sempre l'eroe! Max è una cinica stronzetta che finge non gli interessi di nulla (scusa) mentre il clone era fragile e sensibile! E Dustin ha il suo solo sorriso come difesa, affronta tutto con battute e risate, mentre il suo clone era incazzato a morte per ciò che gli è stato fatto! Capite dove voglio arrivare?>>Capirono. E Max diede voce al loro pensiero.
<<I cloni sono la parte di noi che reprimiamo. I cloni sono i nostri sentimenti nascosti. Le emozioni e gli impulsi che lasciamo annegare nell'ombra, che occultiamo, che spingiamo nel retro del nostro cervello pensando di comprimerli.>><<E come combattiamo i nostri sentimenti nascosti?>> controbattè Mike. Will, guardando l'amato, tremante, rispose:
<<Facendo in modo che non siano più nascosti.>>
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Pastelli. ~Byler
Fanfiction"Un pastello non si rompe mai davvero, perché anche se è spezzato in due, caduto al suolo, può ancora fare i disegni più belli del mondo. E poi, due pastelli dello stesso colore, entrambi spezzati, possono ricostruirsi a vicenda." -tratto dal capito...