Mike aprì gli occhi per via di un raggio di luce bianca e brillante che filtrava dalla finestra. Sentiva il profumo della seta e del legno mischiarsi al buon odore di Will.
Era in una tiepida coperta, ma la parte di lui che sentiva più calda era la mano destra. Si chiese perché, e voltandosi leggermente si ricordò che la sera prima si era addormentato tenendo la mano di Will. Durante la notte c'erano stati alcuni momenti nel quale il moro gliela stringeva proprio forte, ed in quei momenti il corvino aveva stretto la sua con ancora più vigore.Gettò un'occhiata alla sveglia vicina. Erano le 6, molto più presto di quanto si svegliasse di solito per la scuola, che iniziava alle sette e quaranta. Si alzò, e dopo aver scoccato uno sguardo innamorato al piccolo e adorabile Will dormiente, si stiracchiò. Si spogliò e appoggiò il pigiama sul comodino, piegandolo velocemente. Si infilò di fretta nei suoi vestiti; anche quel giorno, era proprio freddo. Pensò subito alla colazione perché era inspiegabilmente molto affamato e andò in cucina. Purtroppo era davvero presto e nessuno si era giustamente ancor svegliato, dunque decise di preparare la colazione per i Byers dopo una piccola indecisione. Avrebbe cercato di non fare rumore, e era contento di fare un favore alla sua famiglia preferita, forse l'unica che avesse.
Iniziò a frugare in giro, il frigo era mezzo vuoto ed erano quasi tutte vivande surgelate, però trovò del latte, delle uova, e altri ingredienti utili. Decise di cucinare i pancakes, proprio come sua madre. Erano facili e non necessitavano di tanta roba o tanto rumore.
Quando ebbe finito di spadellare impiattò il tutto e poi ne mangiò due tranquillo, lasciandone un paio a testa ad ogni membro della famiglia. Scrisse dunque su un post it "Grazie di tutto Byers, i pancakes sono per voi. Vado a scuola, Will chiamami oggi pomeriggio" e si avviò verso la porta principale. Infatti, la sua intenzione era di tornare a casa, anche se a piedi ci avrebbe impiegato mezz'ora; doveva prendere lo zaino. Pensandoci si ricordò che non aveva fatto i compiti...come avrebbe fatto? Proprio quando stava per chiudere la porta d'ingresso principale si rinfilò nell'abitazione e si diresse a controllare se Will dormisse ancora.
Mike stava in piedi sullo stipite della stanzetta a guardare ammirato il piccolo angelo che dormiva tra le morbide e soffici coperte. Era così perfetto.Dovette a malincuore andarsene e partì verso la sua triste destinazione, rimpiangendo il luogo che aveva lasciato.
Un piede dopo l'altro, un viale alberato dopo una stradina sterrata.
Pensava a Will. Che novità. Ci pensava sempre, perché lo faceva sentire meglio sapere che esiste, seppure non fosse ancora suo. Quando era con lui tutti i brutti sentimenti erano messi in silenzioso. Tra l'altro, il viaggio della sua mente era l'unico del quale non riusciva a calcolare la destinazione. Però essa era casualmente sempre la stessa.
Poi pensò a quello che era successo, a tutto lo spavento, a quando aveva creduto di perderlo, al piano di Joyce e a come diamine avesse fatto a svegliarsi con quel bacio senza nemmeno averlo sentito. Però qualcosa lo aveva provato.
Camminava e intanto pensava, pensava e intanto si guardava intorno, perso nei nodi della sua mente, da sciogliere o da stringere.
Will. Will, Will, semplicemente Will. Will era tutto per lui. Will era forte come una pietra sotto alla grandine, era altruista, era...troppe cose tutte mescolate insieme, troppe cose belle sommate. Mike sarebbe voluto essere coraggioso come lui.
Avrebbe voluto fargli vedere cosa pensava di lui attraverso i suoi occhi.Cosa sono infondo delle stupidissime parole scritte su una riga? Insiemi di lettere. Le combinazione di lettere sono illimitate, come corollaria del fatto che anche i numeri lo siano. Illimitate, infinite come i sentimenti, come i pensieri. Purtroppo però, le combinazioni che hanno apparentemente un senso sono ben poche. Troppo poche, sempre troppo poche. E come facciamo ad esprimere una cosa infinita con delle cose limitate?
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Pastelli. ~Byler
Fanfiction"Un pastello non si rompe mai davvero, perché anche se è spezzato in due, caduto al suolo, può ancora fare i disegni più belli del mondo. E poi, due pastelli dello stesso colore, entrambi spezzati, possono ricostruirsi a vicenda." -tratto dal capito...