3.47 del mattino, casa Byers
Buio.
Silenzio ovunque.
Tranne che nella camera del piccolo Will.Infatti, tra i muri di casa Byers avremmo potuto udire, nell'altrimenti quieta notte del penultimo giorno di Gennaio, respiri profondi e parole nutrite ad ansia.
<<Mantieni la calma. Era soltanto un brutto sogno. Era soltanto un incubo. Non è reale. Non sarà reale. Và tutto bene. Mantieni la calma.>> erano le parole che il ragazzino ripeteva a sè stesso nel vano tentativo di tranquillizzarsi.Gli succedeva spesso di fare incubi, ultimamente. In realtà era dalla sua visita al sottosopra che ne faceva. Al pensiero un brivido freddo attraversò la sua schiena, quasi il suo corpo stesse ricordando il gelido clima di quel luogo.
Fino a qualche minuto prima Will era disteso nel letto ma ora si trovava a gironzolare per la stanza. Ansimava trasportato dai suoi piedi, che repentinamente giravano in tondo con fare nervoso. Gironzolare non lo calmava, nè quelle frasi che ormai ripeteva da incessanti minuti lo facevano. L'unica cosa che riusciva a farlo stare meglio quando era là, solo ed in mezzo ad una notte nera governata da poche stelle, era il pensiero del giorno, il pensiero della luce che all'alba avrebbe assassinato l'oscurità.
Si decise a rimettersi nel letto, e come ogni volta ci volle tanto tempo per riaddormentarsi. Non che non fosse stanco. Lo era, lo era eccome. Del resto non era neanche colpa sua, se tormentava i suoi pensieri e gli impediva di riposare. Will se ne era reso conto, che tutte le notti prima di addormentarsi pensava alla stessa cosa, la stessa persona.
Mike Wheeler, il suo migliore amico sin dall'asilo. Il suo punto di riferimento, la sua stella polare. O meglio, il suo sole, visto che nel piccolo mondo di Will tutto gli girava intorno.
Ah, il mondo di Will, com'era inusuale la sua mente. Ad ogni sentimento associava un colore, sempre. L'amicizia di Dustin era verde foglia di calendula, perchè anche se quelle foglie sembrano solo un contorno allo splendido fiore, in realtà sono fondamentali per la sua sopravvivenza. Il rapporto con Jonathan era ciano come il cielo al mattino, perché ogni volta che giocando a ricreazione, un bambino scivola e cade a terra, prima guarda il cielo, e poi si rialza.
Il sentimento che provava per Mike invece era bianco carta a quadretti. Ed era anche, costantemente, nei suoi pensieri. Will sapeva che c'era, sapeva di provare qualcosa. Ma era indeciso se scrivere o disegnare sulla carta, era indeciso se lasciarla bianca e tenerla nascosta per sempre o colorarla con tutte le matite che aveva e mostrarla al mondo.
Gli occhi di Will lentamente si chiusero, e per il più giovane dei Byers anche le stelle sembrarono spegnersi quella notte.
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Pastelli. ~Byler
Fanfiction"Un pastello non si rompe mai davvero, perché anche se è spezzato in due, caduto al suolo, può ancora fare i disegni più belli del mondo. E poi, due pastelli dello stesso colore, entrambi spezzati, possono ricostruirsi a vicenda." -tratto dal capito...