❥viola ametista.

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Lo guardò andarsene, i suoi occhi lo seguirono finché ne ebbero la possibilità. Era felice di essergli stato utile, anche se certamente avrebbe voluto sapere a cosa si riferisse. Qual'era "l'azione coraggiosa" che Mike doveva compiere? D'altronde aveva la sicurezza che lo avrebbe scoperto, dato che Wheeler non sa' mentirgli. Appena il corvino fu scomparso dal suo campo visivo, Will riprese a disegnare. Aveva detto a sua madre di non chiamare, e che sarebbe stato a scuola per un altro pò dopo il suo termine. Era vero. Si concentrò sulla sua opera, che stava prendendo forma. Ci lavorava da giorni ormai, avrebbe voluto che fosse perfetta. Forse l'avrebbe inserita nel suo diario per inaugurarlo, o magari l'avrebbe semplicembte messo nel cassetto. Era intenzionato a non fare scoprire a nessuno cosa vi era raffigurato.

"Sto iniziando ad avere troppi segreti." pensò Will. Appena sarebbe tornato a casa avrebbe cercato il suo diario e raccontato tutto ciò che era successo negli ultimi tempi. Ma per ora si accontentava di finire quel disegno.

Rimaneva seduto sulla panca in legno, i piedi appoggiati sulla ghiaia con davanti un sentiero in lastre in pietra grigia, qualche albero qua e là e la fresca brezza del presto pomeriggio.
D'un tratto a questo panorama silenzioso si aggiunsero dei suoni. Byers si mise in ascolto per capire cosa fosse, e già temeva l'arrivo di Troy, il bullo della sua scuola. Era il rumore del vento attraversato da qualcosa ad alta velocità, e si faceva sempre più vicino, presto unito a quello di alcune rotelle in funzione.

<<Hey Will! Anche tu qui?>> sentì poi. Si voltò perché evidentemente la voce arrivava dal lato opposto. Si trattava di Max Mayfield.
Lei era davvero stupenda. Byers non ne era attratto, come da qualsiasi altra ragazza, ma vedendola non poteva fare a meno di notare la sua bellezza, come qualsiasi altra persona. Indossava una felpa azzurra aperta sul davanti e una maglia a righe, con dei jeans e le sue solite converse rosse.
<<Ciao Max>> disse lui, sorpreso.
Lei stava andando sullo skateboard, ma una volta raggiunta la panchina dove Will sedeva si fermò con un saltello, prese la tavola in mano e si sedette vicino a lui. Il ragazzo nascose istintivamente il disegno, ma non fece in tempo, e la rossa dai prontissimi riflessi lo vide.

Si lasciò sfuggire una risatina non di disprezzo, né di cattiveria, quel tipo di risate da "so' qualcosa che nemmeno immagini". Poi appoggiò la schiena sulla panca lasciando cadere la testa, i lunghi capelli mossi che ricadevano dal legnoso schienale, e sospirò profondamente prima di dire: <<Sai, anche tu gli piaci.>>
<<Cosa? Chi? No, cioè no. A me non piace nessuno. No, ecco.>> disse Byers completamente spaesato. Appena udite le sue parole però, non poteva negare di aver sorriso. Ne era stata la speranza che Max gli aveva provocato, la causa.

<<L'ho visto che hai riso! Avanti, lo sai anche tu...>> la rossa si guardò intorno circospetta ma con fare scherzoso, si avvicinò al suo orecchio e vi sussurrò "Mike".
<<Cosa dici?>>
<<Avanti! Il sottosopra ti ha peggiorato pure la vista? Si vede che è cotto di te.>> alzò leggermente il capo.
<<Non è vero, e poi non mi piace, e lui sta con Undici, ed è un maschio.>> lui guardava in basso.
<<Innanzitutto, che importa se è un ragazzo. Ti ama come fossi un panino del MC Donald's. Anzi, forse non proprio così, perché un hamburger non te lo vorresti fottere -rise volgendo lo sguardo al cielo. Will era incredulo, ma dentro di sé stava ridendo.- Ci sono tante cose che non sai...>> passò qualche secondo senza risposta.
<<Allora raccontamele, Maxine.>> pronunciò il suo nome calcatamente, ridendo un po'; Will l'aveva sfidata per spronarla a sorprenderlo.
<<Beh, Lucas mi ha raccontato che l'anno scorso, quando tutti ti credevano morto, solo Mike ha continuato a cercarti, e non ha mai perso le speranze. Lui e Dustin dopo aver visto quel...fantoccio, si stavano arrendendo. Pensa che consideravano Undici un'arma, (anche se Lucas la vedeva come una trovatella), utile solo per arrivare a te. Ma il bello deve ancora venire. Infatti, ha addirittura affrontato le sue paure (ovvero quei coglioni di Troy e i suoi amichetti, che sfigato a temerli) pur di difenderti dai loro insulti!>>
<<Scusa? Quali insulti? Non ne sapevo nulla>>era sorpreso.
<<Qualcosa su delle fate, credo. Comunque Mike si è quasi fatto menare, e poi "i bulli" erano così arrabbiati che volevano tagliare le gengive a Dustin e far buttare Mike da una sporgenza. Che coglioni.- storse il naso- Vabbè la parte importante è che lui ti ama. Mi dispiace che stia con Undici, mi fà davvero pena quella ragazza.>>

Will non rispose. Andiamo, aveva un sacco di cose da metabolizzare! Ora aveva una speranza, ma non sapeva quanto fidarsi di lei. Se davvero sapeva tutte queste cose, allora avrebbe dovuto rispondere ad un'altra domanda, pensò.

<<Okay, e allora perché Mike sta con Undici? Sentiamo.>>
Max esplose in una risata, sollevò la testa dalla panca con una leggera rotazione e si girò verso Will.
<<Bello, siamo nel 1985. Che cazzo! Secondo te il mondo accetterebbe il suo swag senza battere ciglio?>>
<<Swag? Cosa intendi dire?>>
<<Secretly we are gay, avanti! Dico, la usa per nascondersi. Si vede lontano un miglio che non la guarda con gli stessi occhi innamorati con i quali guarda te. Mi dispiace tanto per quella ragazza, non si meritava questo. Vorrei poterla aiutare...Qualcuno dovrebbe farle capire che Mike sta facendo il falso con lei. La prima ed unica ragazza che abbia mai provato interesse per Mike, dice Lucas. >>

Will non sapeva più che pensare.

<<Max, ma siamo ragazzi, io e Mike. Non..>> lei gli mise una mano davanti alla bocca, tra la sorpresa del ragazzo.
<<William Byers. Chi se ne fotte!- poi disse tra le risate sussurrò "tu e Mike fottete" e quando si riprese da questa sua battuta (che Will avrebbe definito evitabile, ma non gli era dispiaciuta) proseguì col suo discorso- Stavo dicendo. L'amore è amore. Io potrei amare una ragazza come tu potresti amare un ragazzo. E forse alcuni adulti ti diranno che non è così. Ma quasi sempre, gli adulti si sbagliano!>> Will non sapeva più che dire ormai, era mezzo shoccato e doveva ancora metabolizzare tutte le cose appena sentite.

<<Adesso devo andare, Billy si arrabbia se non arrivo in tempo per mangiare. Ciao!>> Si alzò, affibbiando a Will un'amichevole manata sulla spalla, e sparì. Byers la guardò allontanarsi sullo skateboard, con le rotelle che sfregavano sulla pietra e fischiavano nel vento.

Non aveva mai pensato di attribuire un colore a quella ragazza, ma dopo questo discorso, Max era decisamente viola ametista. Il viola è un colore particolare, difficile da creare parlando di acquarelli perché con un nonnulla può diventare grigio, essendo che entrambi si creano con magenta e blu. L'ametista, d'altro canto, è una pietra della classe dei quarzi nota per le sue proprietà: alleviare il dolore. Max era una ragazza solare, ma bastava davvero poco per farla diventare scontrosa, cosa causata anche dalla sua vita difficile. Era speciale, difficile trovarne una simile. Inoltre, voleva sempre tentare di aiutare tutti e di alleviare i loro dolori, forse perché avrebbe voluto che le persone ricambiassero, qualità espressa anche dal suo desiderio di aiutare Undici nonostante quest'ultima la reputasse una rivale. Max era dunque, viola ametista.

Riprese a fare quello che stava facendo prima, ma con pensieri diversi, e decisamente più dubbi. Era davvero giusto ciò che diceva Max? Mike lo amava? Lucas pensava le stesse cose della sua ragazza? Era molto felice, d'altronde, delle nuove informazioni ottenute. Wheeler lo aveva difeso, pur pagandola cara. Avrebbe decisamente dovuto ringraziarlo per questo.
Questo gli fece tornare in mente una cosa, che era accaduta prima dell'arrivo di Max.

Disegnava, e mentre disegnava ripensava al suo incontro con Mike. Era stato bellissimo. Will sperava con tutto sé stesso che l'altro avrebbe capito cosa intendeva parlando dei pastelli.
C'era una cosa che gli avrebbe voluto dire, ma non lo fece. La pensò e basta, ma auspicò che l'altro l'avesse capita.

I pastelli che si ricostruiscono a vicenda...
li chiamano anime gemelle.
E c'era qualcosa, nel cuore di Will, che gli diceva che lui e Mike lo erano. Che erano fatti per completarsi a vicenda. Che erano nati per stare insieme. Che erano stati creati per essere l'uno la felicità dell'altro.

Will e Mike erano Pastelli.

Pastelli. ~BylerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora