❥ porpora.

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Era sera. Una sera bellissima. Così bella che Will si era accorto di respirare a forza di annusare l'aria di quella bellissima sera. Quelle sere dove ti ritrovi sorpreso a ringraziare per la tua vita, perché tutte le scelte che hai fatto ti hanno portato ad ammirare quelle stelle che sembrano le luci di New York e quel blu più intenso dell'oceano. "Intenso, ma mai quando il mio amore per Mike", si disse con un sorriso.

Ultimamente pensava spesso alla vita, al suo significato e alla sua fine, e voleva assaporare ogni momento. Soprattutto quelli con il suo innamorato. Gli piaceva chiamarlo così, perché qualsiasi cosa fossero o sarebbero dovuti essere non aveva importanza: loro rimanevano innamorati. Anche quando non erano fidanzati, anche quando non lo saranno più, rimarranno degli innamorati. Fino a che questo sentimento non si sarebbe dissolto.

Si chiedeva se fosse possibile. Un sentimento grande come il mondo sarebbe capace di farsi spezzare come un cristallo così che i pezzi rimanessero separati ed inutili, solo minuscoli frammenti di ciò che l'amore è stato?

Will era una specie di paranoico, si faceva tantissimi viaggi mentali complessi, analizzava qualsiasi parola altrui e nonostante questo viveva nei sogni. Quando la domanda assurda che si poneva era "Come finirà tra noi?", l'unica ipotesi che aveva in testa era che proprio lui medesimo avrebbe fatto qualche cazzata e senza volerlo si sarebbe fatto lasciare. Però non era razionale, perché Will metteva cura nel non ferire Wheeler ne fare niente che potesse danneggiarlo. Nonostante questo non credeva tanto in sé stesso, e si trattava da solo come un fallito che non fa altro che sbagliare. Perciò, una fine propria non riusciva a immaginarla.

Tutti questi pensieri li faceva a bordo della sua bici, mentre raggiungeva casa di Mike. Quella cena poteva essere fantastica o un potenziale disastro. I suoi non sapevano niente, ed entrambi dovevano stare attenti a non svelare il gran segreto. Però si sa, l'amore è la cosa più difficile da occultare. Come evitare di perdersi l'uno negli occhi dell'altro e di accorgersi di ogni reciproco sorriso? Quando il suo ragazzo l'aveva invitato, lui aveva risposto "Sei pazzo? È come nascondere una discoteca dietro ad una tenda!".

Alla fine, nascondersi era ciò che per tanto tempo erano stati costretti a fare, e probabilmente questa situazione sarebbe proseguita per la medesima direzione. Ma adesso era diverso. Loro sentivano che era diverso.
In quel momento stavano uscendo tutte le emozioni e la brama che per anni avevano tentato di reprimere. Era difficile rimetterle in gabbia, ma potevano farcela, per un'ora soltanto.

A tranquillizzarli c'era il fatto che nessuno si fosse mai accorto di loro per tutto quel tempo, e magari potevano ancora sfoderare le loro doti da attori.

Bussò alla porta e Mike fu subito pronto ad aprire, quasi fosse rimasto ad aspettare li per tutto il tempo.
<<Buonasera Byers!>>
<<Buonasera Wheeler>>
Si parlavano in tono ironico, fingendosi due gentiluomini. Non era così divertente, nessuno dei due sapeva perché lo faceva. Però a loro piaceva, tanto.

Sorridevano. Era sempre così. L'incontro dei loro occhi era come quello della Coca Cola con le Mentos, e la reazione esplosiva erano quei sorrisi improvvisi.
Il primo impulso di entrambi fu di baciarsi, ma per ovvie ragione in quel momento proprio non potevano.

Karen stava portando in tavola delle fettine di vitello, ben cotte tra le verdurine. Will aveva sempre preferito i vegetali alla carne, ma di certo non gli dispiaceva nessuna delle opzioni. La donna chiamò a tavola il resto dei membri della famiglia, che arrivarono l'uno a qualche minuti di stacco d'altro.

<<Come sta tua madre Will?>>
Sempre le stesse domanda, signora Wheeler, se le interessasse davvero la chiamerebbe.
<<Bene grazie!>>
Perché non parliamo mai di cose importanti? Perché nessuno racconta mai del loro primo amore?

Pastelli. ~BylerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora