Finalmente era arrivato il giorno che Will stava aspettando, il secondo di Febbraio. Era una giornata fredda, ma non rigida, c'era il vento e il sole illuminava il mondo flebile. Insomma, una tipica giornata invernale. Giunse alla porta di casa Henderson e proprio mentre stava per suonare il campanello arrivò Mike. <<Hey Byers!>> sembrava davvero felice di vederlo. Entrarono insieme, ed incontrarono subito Dustin e Lucas, già pronti a passare del tempo insieme come ai vecchi tempi, prima del sottosopra.
La verità era che il tipo di felicità che provava quando stava con loro era quasi paragonabile alla gioia dello stare con Mike in scala di intensità. Era autentica e vera. Non l'allegria falsa che aveva finto allo snowball, né le risate sforzate di quando Dustin ha fatto una battuta su Undi e Mike. Era gioia allo stato più puro.
Di solito i ragazzi si vedevano dai Wheeler per giocare a D&D, ma anche casa di Dustin era perfetta. Quel posto gli ricordava l'avventura vissuta per via di Dart, il demogorgone che era stato inconsapevolmente adottato dagli Henderson. Sua madre era in casa, come al solito. Suo padre no, come al solito. Will capiva molto bene come dovesse sentirsi l'amico in quella situazione familiare, ma almeno dai Byers il ruolo di "uomo di casa" spettava a Jonathan.
I quattro ragazzi si sedettero sul divano. <<Allora, che facciamo?>>chiese Dustin.
<<Giochiamo a D&D, che domande!>> rispose Byers, battendogli il cinque subito dopo.
<<Sicuri? Che ne dite se invece andassimo a fare un giro?>> disse titubante Mike.
<<Non sarebbe una cattiva idea, potrei chiamare anche Max!>> propose Lucas sorridendo.
<<No! Cioè, forse dovremmo andare solo noi quattro, da soli ecco..>> di nuovo il corvino.
<<Avanti, dillo che hai un'idiosincrasia per lei!>>
<<Dustin, che cazzo significa?>>
<<Che la detesti per ragioni a noi ignote>> rispose Will, quasi tra mormorii.
<<Non è vero! Io...la trovo fastidiosa. E basta. Tutto qua.>> si difese Wheeler.
Will non capiva proprio perché la disprezzasse tanto, alla fine non gli aveva fatto nulla. E poi, era simpatica, soprattutto dopo la loro chiacchierata il giorno prima.
<<Lo sappiamo tutti che è la ragazza migliore che tu abbia mai conosciuto, non che tu abbia avuto tante esperienze del resto, ma lo rimane pur sempre!>> la difese Lucas.
<<Dimentichi Undici!>> rispose Dustin ridendo.
<<Ragazzi, onestamente, volete davvero comparare Undici a Max?>> Sinclair pose una domanda fastidiosa.
<<Io sono team Max>> alzò una mano il riccio, indisturbato.
<<Anche io ovviamente>> continuò il fiero fidanzato della ragazza in questione.
Mike e Will rimasero in silenzio, il primo continuava a guardare Byers in attesa di un qualche tipo di suo riscontro. Se ne accorse. Il loro sguardo si incrociò per un attimo, poi entrambi lo abbassarono. Lui rimase muto come un pesce fino a quando non si alzò dal divano dicendo: <<Chi fa' il master?>>
Lo aveva detto sia perché non voleva rispondere alla domanda, sia per via della noia che lo stava persuadendo in quella frivola conversazione.Will, era come al solito pronto a giocare a D&D. Lucas alzò gli occhi al cielo ma la partita iniziò senza ulteriori intoppi. Will amava stare lì, solo a giocare, con i suoi migliori amici. Come se potessero essere per sempre bambini. Come se potessero essere per sempre felici.
La forma più pura di goia. Priva di ansia, priva di paura, priva di imbarazzo, priva di dolore. Non vorrei che finisse mai. Vorrei rimanere qui, bambino per sempre. Mai dover affrontare i problemi della vita. Anche se forse, per la mia età, ho affrontato peggio di molti miei coetanei. Ognuno ha il suo tipo di inferno. Però sembra così infinito. Dimentico ogni negatività quando sto con loro. Questi bei momenti, sembra impossibile pensare che un giorno lì definirò ricordi. Come l'acqua. Esce dai lavandini quanta ne vuoi, la vedi senza fine persino a coprire l'intero orizzonte col suo profondo blu oltremare, eppure un giorno finirà. Sembra impossibile anche solo pensare che sarà così. Eppure lo è. La nostra amicizia è un sentimento così profondo che sembra infinito. Blu come il colbalto, profondo come il mare. Ma neanche l'oceano è infinito.
Ho la coscienza che cresceremo, che usciremo dal seminterrato per dare spazio alla vita reale. Ma forse semplicemente non voglio. Non voglio accettarlo e basta. Forse vorrei solo vivere la mia infanzia, senza demogorgoni e senza padri tossici, senza finire in altre dimensioni e senza bulli pronti a mirarmi.
Forse vorrei solo essere un bambino normale. Ma forse, non sono fatto per esserlo.Quando fu l'ora di merenda "profanarono", depredando terribilmente, la dispensa di Dustin, uscendone con delle patatine al formaggio, delle bibite, dei dolcetti e del cioccolato.
Non potevano assolutamente sporcare il prezioso gioco di Will, che quindi provvedè a portare gli altri sul portico in legno degli Henderson per la sicurezza del suo prezioso tabellone.
Lucas era seduto tra Mike e Dustin, ed arrivo anche Byers al lato di Wheeler.
Il primo sorseggiava una cola, il secondo pizzicava degli snack salati, il terzo si era riempito la bocca di caramelle mentre l'ultimo addentava un pezzo di cioccolato.Tutti sembravano concentrati su ciò che avevano in bocca, tutti tranne Will. Lui osservava la situazione assorto, come cercando di viverla al massimo. Non si sa' mai quando un mostro potrebbe rapirti. <<Credete che sarà sempre così?>> disse d'un tratto, sorprendendo gli altri presenti e rompendo il silenzio.
<<Cosa?>>chiese Dustin.
<<No. Non sarà sempre così. Le cose cambiano repentinamente e perennemente.>> replicò Lucas.
<<Si può sapere di cose state parlando, voi due idioti?>> Henderson ancora non capiva.
<<Di questo, di tutto questo. Di noi, dei nostri pomeriggi, di D&D e dell'arcade. Di tua madre che compra uno spuntino diverso per ognuno di noi perché ormai conosce i nostri gusti. Dei nostri giri in bici e delle nostre piccole e grandi avventure. Delle nostre inspiegabili risate, dei nostri sorrisi segreti. Dei sogni spezzati, delle aspettative cambiate e dei fumetti prestati. Delle cartacce dei tre moschettieri che ci cadono dalle tasche a lezione e degli sguardi chiacchieroni che poi ci lanciamo. Di questi momenti. Di questa amicizia. È di questo che sta parlando Will.>> spiegò Mike.
<<Oh...>>
Mike si girò verso Will e lo fissò dritto negli occhi, avvicinandosi a lui dolcemente.
<<Sai, forse come dice Lucas le cose cambieranno, forse cambieremo persino noi, cresceremo. Però, rimarremo sempre al tuo fianco, okay Byers? Sempre. Te lo prometto.>>
Will sorrise.<<Mi fa' male il culo a stare su 'sto legno, torniamo a giocare?>>interruppe il tutto Dustin. I ragazzini tornarono in casa tra le risate.
Passarono il resto del pomeriggio a giocare, esultando per ogni vittoria e imprecando coi pugni sul tavolo ad ogni "uno" di dadi.
La sera arrivò a braccetto con il momento di tornare a casa. I ragazzi misero via la partita non finita, e Mike propose: <<La finiamo domani? Da me. Magari state pure a dormire, vi va'?>> mentre prendevano ognuno la loro bici.
<<Ci sto!>> Lucas gli affibbiò un pugno amichevole sulla spalla, che il corvino sembrò apprezzare.
I due avevano un'amicizia davvero splendida.
Dustin chiuse la porta di casa, pronto al suo appuntamento coi soliti dolcetti e fumetti di supereroi che lo aspettavano sul letto. Sinclair partì per primo, e dopo poco si fermò. <<Mike? Sbrigati o non ti aspetto>>; dato che abitavano vicini si aspettava che tornassero a casa insieme. Ma questa volta, Wheeler si girò verso Will: <<Hey Byers, ti dispiace se ti accompagno a casa?>>
STAI LEGGENDO
Pastelli. ~Byler
Fanfiction"Un pastello non si rompe mai davvero, perché anche se è spezzato in due, caduto al suolo, può ancora fare i disegni più belli del mondo. E poi, due pastelli dello stesso colore, entrambi spezzati, possono ricostruirsi a vicenda." -tratto dal capito...