Crollo

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Anche se a fatica la ragazza terminò le sue ore lavorative e si cambiò, lasciando la sua divisa sul posto di lavoro e rimettendosi i suoi vestiti.

"Ryn" la richiamò la sua migliore amica "So che sono stata irruenta, è per questo che non ho detto nulla e ho aspettato che fossi tu a parlare per prima" le parlò la maggiore pentendosi "Non ti ritengo una codarda, quindi non comportarti come tale, piuttosto comportati come 'Ryn, capitano di una delle squadre più forti che io abbia mai visto giocare'" sorrise la bionda "Bhe... non che ne abbia viste molte, ma sono sicura che la vostra è una squadra indubbiamente forte perché ci sei tu al comando!" tentò con una battuta di alleggerire la situazione Taiyo.

'Capitano... comando...' furono le uniche due parole che risaltavano nella mente della minore.

"Torno per cena" affermò Ryn dando un barlume di speranza alla più grande, che si spense subito non appena la vide camminare nella direzione opposta alla palestra.

Fu il rimbombare di quelle parole che la condusse fino all'ospedale, poco distante da lì, e una volta arrivata alla reception chiese le indicazioni che le interessavano.

Una volta ricevute, si mosse.

Barcollò davanti alla stanza a fatica, quasi come se stesse per mancarle l'aria e se potesse svenire da un momento all'altro.

Era stanca, piena di dubbi e non ne poteva più delle sue incertezze, la stavano facendo impazzire e decisamente non voleva perdere il controllo di se stessa.

Aprì finalmente la porta rivelando la figura del ragazzo moro allettato che non vedeva da un po' di tempo.

"Ryn" sorrise notando la ragazza e distogliendo la sua concentrazione dalla lettura del libro. Il suo piccolo sorriso si spense notando finalmente le condizioni della minore.

A piccoli passi la ragazza si fece strada all'interno della stanza prendendo poi posto sulla sedia affianco al letto. Dopodiché riprese a guardare il vuoto.

"È successo qualcosa?" domandò il maggiore preoccupato.

"Forse non sarei dovuta venire" esordì lei "Ma ho pensato a tutte le persone che avrebbero potuto aiutarmi e l'unico che mi sei venuto in mente sei tu"

Gli occhi stanchi della piccola risaltavano nell'oscurità.

"È colpa mia se stai crollando" riveló il moro facendo aprire gli occhi quanto più possibile a Ryn "Ti ho caricata di responsabilità senza prenderne atto e mi dispi-"

"Non sarei dovuta venire!" si alzò la ragazza di scatto, come se l'entrare in quella maniera così stanca fosse stata solo una messa in scena.

"Ryn..." fece appena in tempo a mormorare il ragazzo.

"Cerco risposte! Non voglio le tue scuse..." le gambe le cedettero improvvisamente facendola scivolare a terra.

"Ryn!"

"Perché non sono più in me?" una vocina flebile, un richiamo d'aiuto "Perché rispondo male? Perché non riesco a farmi gli affari miei? Perché attacco briga?" le lacrime le crinarono la voce in maniera abbastanza evidente.

Moniwa si sporse dal letto e mise le gambe a penzoloni per poi poggiare i piedi a terra mostrando una smorfia di dolore.

"Moniwa-san!" si spaventò la ragazza nel vederlo alzarsi in piedi con i denti stretti cercando di trattenere un urlo.

"Va bene!" cercò di sovrastare il dolore con la voce il ragazzo accovacciandosi poi accanto alla ragazza "Tu hai resistito a così tante pressioni, mentre io me ne sono rimasto a letto a riposare!"

PASSATO. ~La luce attrae tutti, ma la penombra solo gli eletti~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora