Dubbi

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FLASHBACK

"Ryn, tu non sali?" chiese il più giovane tra i coach in modo delicato alla ragazza.

"Arrivo" disse solamente lei facendosi largo sul mezzo.

Era avvilita. Avvilita nel vedere quanto potere avesse Oikawa su di lei e arrabbiata con se stessa perché non sapeva davvero cosa fare affinché ciò non avvenisse.

'Dannazione' pensò stringendo i denti la ragazza.

'Dannazione! Dannazione! Dannazione! Dannazione!-'

"Tutto bene?" le chiese Hinata seduto nel sedile affianco al suo.

La ragazza sobbalzò dallo spavento per poi annuire leggermente.

"Ma si che sta bene, la chiacchierata con il suo ragazzo deve averla resa felice, no?"

"Falla finita Futakuchi" disse con un tono davvero scontroso la ragazza in questione.

"Che c'è te la prendi con me ora?" chiese sporgendosi il castano, con forse un po' troppa foga.

Lei si voltò dall'altra parte decisa a non dar peso alle sue parole.

"Sei tu che hai i piedi in due staffe o no? Sei tu che non hai nemmeno letto i miei messaggi di scuse no? Potevi almeno dirmelo che ti stavi rimettendo con-"

Eppure in quel momento voleva davvero trattenersi? Sentiva un peso nel petto ed era decisamente troppo ingombrante. Non le stava bene per niente subire tutte le incomprensioni createsi in quell'attimo e per di più le parole del castano la stavano facendo arrabbiare.

Si, si sentiva arrabbiata, e quando finalmente anche lei se ne rese conto decise di mettere fine a quella sottospecie di teatrino imbarazzante. E lo avrebbe fatto alla vecchia maniera, con lo stile della vecchia Ryn.

Si alzò in piedi e si voltò verso il castano, la calma non era un'emozione che si poteva intravedere nei suoi occhi.

"Basta!" urlò lei, tanto che Ukai, alla guida, si spaventò perdendo per un attimo la strada da sotto gli occhi. La ritrovò in un baleno e il suo sguardo andò allo specchietto posizionato in alto, che di solito utilizzava per controllare le altre macchine, ma che quella volta utilizzò per controllare che nessuno stesse per fare a botte.

Successivamente diede uno sguardo al nonno intento a guardare la scena, consapevole che se la situazione fosse degenerata sarebbe intervenuto senza problemi.

"Non tengo i piedi in due staffe! Al momento non sto con nessuno, né con Oikawa ne tantomeno con te!" lo guardò negli occhi sottolineando con cura le ultime parole "Non puoi dirmi cosa fare e cosa non fare! Chi ti credi di essere? Per me non sei nessuno, quindi per favore evita di darmi ordini, chiaro?!"

"Sarebbe meglio intervenire" sussurrò Keishin al nonno.

"Aspetta" disse solamente l'uomo che si era reso conto che la ragazza si trovava in un turbine di emozioni da cui difficilmente sarebbe uscita.

Ryn si rimise seduta lasciando i compagni di squadra a bocca aperta, ma ci volle poco perché si rialzasse e terminasse il discorso.

"E se sei così codardo da non poterti scusare neanche di persona, non voglio avere niente a che fare con te!" e a quel punto si risedette.

"O-Ora va meglio?" chiese Hinata ad occhi aperti.

"No" esplicò lei "Mi sento uno schifo" iniziò a singhiozzare lei.

Dai primi sedili le sue amiche avevano assistito alla scena, la rosa di capelli provò immediatamente ad alzarsi per andare a consolare l'amica, ma a fermarla ci fu proprio Taiyo, seduta accanto a lei.

PASSATO. ~La luce attrae tutti, ma la penombra solo gli eletti~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora