Luce ed ombra

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"Quindi sei andata solo a trovare Kenma?" chiese per l'ennesima volta Momo.

"Si, dovevo prendere questi" tirò fuori dalla borsa gli oggetti che l'amico le aveva prestato senza problemi.

"Cosa sono?" domandò la ragazza dai lunghi capelli rosa.

"Videogiochi?"

Ryn annuì con un sorrisetto sulle labbra.

"È l'unico modo che ho per continuare ad allenarmi" rispose.

"Con... dei videogame?" non c'era nulla da dire, la ragazza era chiaramente confusa, come poteva un giocatore di pallavolo allenarsi in questa maniera?

"Sono videogiochi a scelta multipla" spiegò la minore "Io non ho mai letto la trama del gioco, ne me la sono fatta raccontare da Kenma, in questo modo sono costretta a fare scelte basandomi su dati e caratteristiche dei personaggi sempre nuovi e completamente diversi"

"Ma questo come può aiutarti?"

"Basandomi sui dati ricevuti devo riuscire a prendere subito la scelta giusta, così da continuare ad allenare la mia concentrazione e le mie modalità d'osservazione" concluse il tutto con un sorrisetto Ryn.

"Capisco, in questo modo aumenti le probabilità delle scelte giuste durante il gioco" si avvicinò Taiyo.

Ma malgrado la deduzione, che si poteva definire corretta, Ryn scosse la testa in segno negativo.

"In questo modo sviluppo e miglioro le mie capacità di analizzare una situazione in breve tempo e con pochi dati, facendo sì di fare comunque la scelta giusta" la corresse.

Le due rimasero a bocca aperta, non avevano idea dello sforzo che ci volesse, ma anche immaginandolo avevano difficoltà a capirne il motivo.

"Beh... io vado ad allenarmi" si dileguò la bianca sparendo velocemente nella sua stanza.

"Secondo te... perché fa così?" chiese Momo preoccupata per l'amica.

"Mh? Così come?"

"Ammettilo Taiyo, Ryn non è una ragazza comune come me o te, lei è..." la ragazza non sapeva che termine utilizzare per esprimere al meglio il concetto.

"Strana?" alzò un sopracciglio la maggiore per poi tendere le labbra in un sorriso "Magari a prima vista può dare quest'impressione, tuttavia... una volta che la si conosce meglio si capisce che è la persona più semplice del mondo. Se tu non la mordi lei non attacca, per farla breve" si appoggiò al bancone della cucina dove stavano tenendo quella conversazione.

"Spero che si trovi bene nella squadra e gli altri riescano ad accettarla" sospirò Momo.

Taiyo si fece improvvisamente più cupa, si tirò su dalla posizione scomoda e tentò la fuga a quell'affermazione.

"T-Taiyo?" persino la rosa si accorse che c'era qualcosa che non quadrava.

A quel richiamo la maggiore si bloccò.

"Vedi Momo, non importa che gli altri la accettino, basta che sia lei ad accettare gli altri" riprese a camminare lasciando di stucco la ragazza e quando arrivò difronte alla propria camera mise una mano sulla maniglia per poi riprendere a parlare.

"È l'ombra che si adegua alla luce, non il contrario"

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"Bene ragazzi! Oggi lavoreremo sul muro e sull'attacco.

Il vecchio Ukai sembrava davvero felice di non avere il nipote tra i piedi quella mattina.

"Scusi, ma il coach?" chiese il capitano.

PASSATO. ~La luce attrae tutti, ma la penombra solo gli eletti~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora