"Ti chiedo scusa!"La mora sgranò gli occhi. Si aspettava di tutto da parte di Kana, tranne delle scuse.
"Ti ho sempre ferita e me ne rendo conto solo ora che è troppo tardi" si tirò su di poco la maggiore "Ho giurato a me stessa che non appena ti avrei rivista ti avrei chiesto scusa" spiegò brevemente "Di qualcosa..." la pregò non volendo ancora sollevare il busto del tutto per guardarla negli occhi.
"Ok... non me lo aspettavo" ammise la mora grattandosi la nuca, indecisa sul da farsi.
"So che è tardi per chiedere perdono, tuttavia mi sono resa conto solo adesso quanto la tua politica in campo sia molto più corretta rispetto a quella che avevo io"
"Politica? È solo il mio modo di ragionare, non ingigantirlo"
"Lo so! Ma l'ho trovato davvero giusto e ho capito cosa intendessi dirmi con le critiche che mi facesti quella sera, quando abbandonasti lo spogliatoio lasciandomi convinta di aver perso le mie doti"
Ryn si abbassò molleggiando sulle caviglie, raggiungendo un'altezza inferiore rispetto a Kana che era solo piegata e una volta accucciatasi storse la testa ricercando intanto lo sguardo della maggiore.
"Non importa se è tardi" affermò sicura "L'importante, per me, è che tu alla fine sia riuscita ad ammettere i tuoi errori"
Kana la guardò e non riuscì a trattenere una lacrima, a quel punto la mora si rialzò sbuffando "Ma guarda tu che mi fai dire! Chi sono? Il Papa?!"
La bionda rise leggermente.
"Kana ti perdonerò definitivamente se stendi i panni al mio posto, io devo correre a fare una cosa"
"Eh? Ah, si, ci penso io"
"Perfetto! Ci vediamo dopo!" per l'ennesima volta la ragazza corse via urlando.
A chi avrà avuto in mente di parlare?
A grandi falcate si diresse verso la palestra dove trovò la maggior parte dei ragazzi già dentro.
Ne mancavano giusto due o tre, casi ritardatari, che ovviamente Washijo non si era scomodato ad aspettare.
"Ciao a tutti!" disse entrando in palestra lei per poi portarsi dietro in modo pesante la porta in metallo a scorrimento.
"Watanabe..." mormorò il vecchietto con le mani raccolte dietro la schiena.
"Buongiorno a lei" gli sorrise Ryn.
"Sei stranamente rumorosa oggi"
"Lo dico anch'io" sorrise ancora di più la ragazza facendolo innervosire.
"I ritardatari solitamente non dovrebbero entrare a capo chino e nel più totale silenzio?" le domandò l'uomo.
A dimostrare la teoria di Washijo-sensei fu Kuroo, che aprendo la porta nel modo più silenzioso possibile entrò chiedendo scusa per il ritardo.
'Un ritardo ben giustificato' ghignò l'amica vedendo il petto del moro abbassarsi ed alzarsi velocemente 'Momo non deve avergli lasciato un attimo di tregua'
"Si" rispose Ryn alla domanda postagli in precedenza dall'uomo dai capelli bianchi pettinati all'indietro "Se il ritardatario non vuole interrompere o farsi beccare, ma sa, io volevo fare entrambe le cose" la faccia tosta della ragazza non fu bene accolta dall'uomo che la guardò di sottecchi indeciso su quale punizione assegnarle.
Tuttavia una fragorosa risata interruppe la sfida che la minore stava lanciando al più vecchio.
"Ma guarda tu, la nipote di Okashi Watanabe" rise l'uomo che aveva addosso una tuta rossa.
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PASSATO. ~La luce attrae tutti, ma la penombra solo gli eletti~
Fanfiction🛑SEQUEL DI 'Tra presente e futuro'🛑 Una volta arrivata all'università e decisa a lasciarsi alle spalle tutto l'accaduto, Ryn farà nuove conoscenze ed imparerà non solo nuovi stili di gioco, ma anche nuove giocate. Si farà nuovi amici e si circonde...