30. La versione di Taylor

408 48 15
                                    

Mi lascio cadere sul divanetto del Doc's. Le mie spalle affondano nella pelle morbida mentre dalle labbra mi esce un flebile sospiro. In cosa mi sono cacciata? E se Diego volesse... provarci? Perché non penso prima di agire, perché?
Con lo sguardo scruto i passanti oltre il vetro spesso, o almeno quei pochi che hanno deciso di avventurarsi all'esterno con questo temporale. Il vento fa tremare i cartelli e le chiome degli alberi. Le palme si piegano sotto la sua forza.
«Ho preso un milkshake doppio cioccolato e panna, con aggiunta di vaniglia e cacao».
Diego si siede di fronte a me col solito ghigno storto a tirargli le labbra. Poggia un enorme coppa al centro del tavolo e mi porge una cannuccia. Indugio sulla cicatrice che ha sul naso, in difficoltà.
«Sei davvero carino, ma...» balbetto.
Come posso dirgli che non sono interessata? Ho già abbastanza problemi, non ho bisogno di un'altra persona a cui pensare.
«Sei forte, Emma... Mi hai sorpreso», mi interrompe.
«In che senso?»
Infila la cannuccia nella panna soffice, poi con un cucchiaio raccoglie le codette multicolore e se le infila in bocca.
«Sei ironica, aperta... come sei finita con quell'idiota di Ethan?»
«Perché lo insultate tutti? E poi neanche mi conosci», ribatto subito, piccata, ma lui mi ignora.
«D'altronde, anche Taylor è una tipa forte... però ci cascate sempre tutte. È il sorriso, secondo me. Lo guardate e pensate che prometta dolcezza, amore e altre di quelle schifezze inutili, quando in realtà Ethan Moore è capace di amare solo sé stesso».
Fissa il cucchiaio lucido come se potesse trovarci la conferma a ciò che ha appena detto, poi sposta gli occhi scuri su di me. I ricci rimbalzano sulla sua fronte quando scuote la testa.
«Eppure siete due ragazze speciali, avete una bella testa, quindi mi chiedo... perché?»
Mi tornano in mente le parole di Cedric.
Ti sei mai chiesta perché, pur giocando nella stessa squadra, non siamo mai stati amici di Ethan?
«Non c'è nessun perché, a me Ethan piace. È una bella persona. Forse siete voi a non conoscerlo affatto. E poi non sono affari tuoi».
Diego scoppia a ridere, rischiando di strozzarsi col milkshake. Tossisce un paio di volte, ma, prima che inizi a preoccuparmi sul serio, si ricompone.
«Conosco Ethan sin da quando avevamo cinque anni. Siamo sempre stati migliori amici, poi le cose sono cambiate».
Nei suoi occhi passa un'ombra scura, e per un attimo sembra che nel milkshake sia riflesso il suo passato, tale è l'intensità con cui lo sta fissando.
Inquietante...
«Magari è stata colpa tua».
Non ho il diritto di dirlo. Non ne so niente, eppure le parole mi escono lo stesso.
La mascella di Diego si irrigidisce. I suoi occhi saettano nei miei, furiosi.
«Non osare neanche pensarlo!»
L'ira nella sua voce mi fa sgranare gli occhi. Di fronte alla mia espressione sconcertata, lui sembra pentirsi di quello scatto. Chiude gli occhi per qualche secondo, sospira e le sue spalle si rilassano.
«Mi disp-»
«Sono gay, Emma».
La bocca si spalanca senza che possa farci nulla. «Oh...»
Lentamente abbasso la mano con cui stavo stringendo la cannuccia. Non me l'aspettavo. Diego apre gli occhi e deglutisce.
«Ethan ha smesso di essere mio amico dopo che gliel'ho confessato. Se glielo chiedi negherà, ma a me non sembra una coincidenza».
Ethan farebbe davvero una cosa del genere? Oppure me lo sta dicendo solo per... no, non ha alcun motivo per mentirmi. Neanche ci conosciamo. Eppure, mi sembra così... fuori dal personaggio.
«Io gli volevo bene come ad un fratello. Ho affrontato molte situazioni difficili nella mia vita e... Ethan c'era sempre, finché non ho capito chi ero veramente, e allora a lui non andavo più bene».
«Perché me lo stai dicendo? Non ci conosciamo neanche».
La confusione è più forte dello sconcerto.
Diego solleva le spalle. «Perché voglio bene a Cedric, tu sei sua amica e io voglio impedirti di commettere il mio stesso errore. Ethan mi ha fatto sentire uno schifo, e non vorrei mai che succedesse la stessa cosa a qualcun altro, non se posso fare qualcosa per evitarlo».
Istintivamente allungo una mano sul tavolo fino a raggiungere la sua. Diego alza gli occhi su di me, e un sorriso mi tira le labbra.
«Non devi mai dubitare di te stesso. Io non ti conosco, eppure ho capito subito che sei un ragazzo in gamba, divertente e spigliato. E questo è tutto ciò che conta».
«Per te, ma le persone sono cattive, chica», replica, con amarezza.
Il suo sguardo si perde oltre le vetrate, poi torna su di me.
«Puoi tenerlo per te, per favore? Lo sapete solo tu, Taylor e Cedric, oltre ad Ethan. Non ho ancora fatto coming out con la mia famiglia, e non voglio che a scuola inizino a circolare voci».
«Certo!»
Restiamo in silenzio, ma Diego mi sottrae rapidamente ai miei pensieri.
«Davvero non mi farai le domande di consuetudine?»
«Quali domande?»
«Come lo hai capito? Sei mai stato a letto con uno? Attivo o passivo?»
Faccio spallucce.
«Tu non mi hai mica chiesto come ho capito di essere etero».
Diego sembra particolarmente soddisfatto della mia risposta. Un enorme sorriso si allarga sul suo volto abbronzato.
«Touché
«Anche se... una domanda la avrei».
«Spara».
«Sei andato a letto con Taylor?»
Lui si strozza per la seconda volta.
«Cosa? Ti ho appena detto di essere gay!»
«Taylor ed Ethan si sono lasciati perché lui vi ha beccati insieme, no?»
«Quella è la storia che Heather Fox ha diffuso, e che è costata a Taylor insulti attaccati all'armadietto e pasti consumati in bagno. Sai meglio di me quanto la società si avventi sulle ragazze piuttosto che contro i ragazzi. La cosa peggiore è che Ethan, nonostante tutto, non l'abbia difesa, pur sapendo molto bene che io non potevo essere andato a letto con lei».
All'istante mi sento in colpa per tutte le cose brutte che ho pensato di Taylor. Proprio io, che mi proclamo a favore della parità dei sessi e contro le discriminazioni di genere, sono stata la prima a definirla una stronza quando è entrata nella mensa.
Sento l'urgenza impellente di chiederle scusa.
«Allora perché Ethan e Taylor si sono lasciati?»
Diego mi scruta senza parlare, probabilmente sta valutando se dirmi la verità o meno.
«Io l'ho lasciato».
Sobbalziamo entrambi e ci voltiamo verso la fonte da cui proviene quell'affermazione.
Taylor è in piedi alle nostre spalle, indossa un impermeabile fradicio da cui colano rivoli d'acqua piovana, che vanno ad alimentare una pozza che si allarga sempre di più ai suoi piedi. Si leva il cappotto, lega i lunghi capelli color caramello in una coda e si siede di fianco a Diego con un movimento sinuoso.
«Ciao, Emma».
Ancora una volta resto stregata dalla sua bellezza. I suoi occhi scuri mi scavano dentro come un piccone in una miniera di diamanti.
«Ehi».
La sua espressione è indecifrabile, ma a giudicare dalle occhiate preoccupate che Diego alterna tra me e lei, non deve essere troppo felice di averci beccati mentre parlavamo dei fatti suoi. Io non lo sarei.
«Scusa, T, le ho raccontato perché io ed Ethan non siamo più amici ed è uscita fuori questa storia, non prendertela con Emma».
«Mi dispiace, ho chiesto io, Diego non c'entra nulla».
Parliamo contemporaneamente. Taylor, dopo aver lanciato un'occhiata scocciata sia a me che a lui, sbuffa.
«Non ce l'ho con nessuno dei due, ma sono stufa della gente che continua a parlare alle mie spalle, quindi voglio esporre la mia versione dei fatti».
«Sei sicura?»
Diego allunga un braccio sullo schienale, fino a stringerle con delicatezza una spalla. Taylor annuisce, fissa per qualche secondo la cioccolata calda che le hanno appena portato, poi solleva quelle gemme scure su di me.
«Ho lasciato Ethan perché non lo amavo più. Le cose tra noi erano diventate abitudinarie, confortevoli, ma non c'era più quel sentimento che ci ha uniti all'inizio. Voleva sempre che a uscire fossimo solo noi due, non gli piacevano le mie amiche e non si faceva problemi a dirmelo; pretendeva che mi vestissi in un certo modo, specialmente per andare a cena dai suoi genitori, e io mi ero stancata di accontentarlo sempre».
Sono esterrefatta. Sembra che stia parlando di un'altra persona, e non del timido e rispettoso Ethan che io ho conosciuto.
«So quello che stai pensando, e anche io credevo che non si sarebbe mai potuto comportare in quel modo. Mi sbagliavo».
Taylor fa una pausa, beve un sorso di cioccolata, poi continua a parlare senza più distogliere lo sguardo dalla superficie traballante.
«All'inizio le cose erano... magiche, ma l'incantesimo è svanito negli anni, e questi ultimi mesi mi hanno fatto capire che non potevamo continuare in quel modo».
Solleva la testa di scatto, le pupille si sono ingoiate l'iride per quanto sono dilatate.
«Volevo lasciarlo, ma non sapevo come dirglielo, finché una sera, ad una festa a casa mia, ho racimolato tutto il mio coraggio e l'ho fatto. Lui se n'è andato senza dire niente. Quando, ore dopo, Heather ha visto me e Diego abbracciati sul divano, ha messo in giro quella voce. Ethan si è sentito lo zimbello della scuola e, pur sapendo benissimo che erano menzogne, ha iniziato a recitare la parte della vittima. Non mi ha più rivolto la parola da quella notte. Io ho perso tutte le mie amiche, trovo insulti attaccati al mio armadietto e la gente mi chiama puttana alle spalle da un mese, mentre tutti compatiscono lui».
Taylor disegna con la punta dell'indice dei cerchi sulla tazza colorata in attesa della mia reazione. E vorrei tanto sapere cosa pensare, dire o fare, ma sono scioccata.
«È terribile, Taylor».
Sono combattuta. C'è una parte di me che le crede. Una persona non può mentire così bene. Eppure un'altra parte, quella che ha conosciuto Ethan e trascorso del tempo con lui, che è scettica.
«Non mi credi, vero?»
Una breve risata che non ha proprio nulla di divertito lascia le sue labbra.
«Non ti sto dicendo queste cose perché sono ancora innamorata di lui, Emma, ma perché tu possa evitare di commettere i miei stessi errori».
Lascia andare la tazza, infila le mani in tasca e se ne va dietro al bancone, lasciandomi con almeno un migliaio di domande e nessuna risposta. Sto per riversarle su Diego, quando la TV attira la nostra attenzione e quella di tutti gli altri all'interno del diner. Il consueto suono che preannuncia un'edizione straordinaria del telegiornale si diffonde nel locale, seguito dalla voce del reporter.
«Buon pomeriggio, anche se la tempesta tropicale ha perso intensità ed è stata declassata a temporale, si consiglia fortemente a tutti i cittadini di non abbandonare le proprie abitazioni e di non di riversarsi in strada. La pioggia e il forte vento potrebbero causare molti disagi. In un paio d'ore è previsto un ulteriore calo d'intensità della tempesta, fino a quel momento è fortemente raccomandato di non spostarsi se ci si trova già in un luogo riparato».
Perfetto, semplicemente perfetto. L'orologio appeso sulla parete alle spalle di Diego segna già le quattro. Mio padre tornerà a casa alle cinque, tempesta permettendo, ma con le corse degli autobus sicuramente sospese non farò mai in tempo a rientrare prima di lui.
Un gemito di sconforto mi sfugge dalle labbra.
La mia vita è finita.

Ciao fiori di campo!🙊

Erano settimane che non vedevo l'ora di sganciare questa bomba... che ne pensate? Taylor e Diego hanno detto ad Emma la verità? Ethan ha veramente fatto una cosa del genere? 💣

Che ne pensate di Diego? Ve lo aspettavate? 💁🏽‍♂️

Emma riuscirà a rientrare prima di suo padre?

Lo scoprirete nella prossima puntata! 😁

Ci vediamo giovedì! 💘

Come sempre, vi ricordo la mia pagina Instagram (@xholdonpainends) in cui pubblico anticipazioni e contenuti extra 💘

Al prossimo capitolo! 🔜

-A

Che disastro!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora