«Ho una ragazza».
Seth, dopo aver guardato negli occhi prima Maya e poi me, sedute nella biblioteca della scuola durante l'ora libera, ha detto queste tre parole. È rimasto in piedi a fissarci, in attesa della nostra reazione.
Avevo passato tutta la notte ad arrovellarmi su cosa avrebbe potuto dirci. Si era rifiutato di farlo per messaggio, poiché riteneva che fosse un argomento da trattare faccia a faccia.
Se solo avessi saputo quello che avrebbe aggiunto dopo, probabilmente non sarei scoppiata a ridere.
«Ehi! Che stronze».
Seth ha incrociato le braccia al petto con un'espressione offesa mentre io e Maya ci sbellicavamo.
Il punto è che, due anni fa, Seth credeva di stare con una ragazza, quando invece lei era stata semplicemente gentile. L'aveva accompagnata a casa e lei gli aveva dato un bacio su una guancia. Il giorno dopo, Seth è corso da noi tutto emozionato per dircelo, solo per scoprire da Maya che in realtà la ragazza in questione era fidanzata e lui si era immaginato tutto.
«Stavolta che ha fatto? Ti ha baciato la mano?»
Ho riso ancora più forte alla battuta di Maya, e la bibliotecaria ci ha ordinato di fare silenzio con la minaccia di cacciarci. In realtà non sapevo neanche cosa ci facessimo in biblioteca, dato che nessuno dei tre si è mai preoccupato di portarsi avanti con i compiti durante l'ora libera.
«Ah-ah, Maya, che simpatica».
Seth ha sbuffato e si è seduto di fronte a noi. Io e Maya ci siamo scambiate una rapida occhiata, decretando telepaticamente in pausa le prese in giro.
«Okay, Seth, ti chiediamo perdono. Chi è questo fortunato fiore?»
Mi ha guardata male, e ciò che ha detto dopo ha cancellato completamente la mia voglia di ridere: «Riley Riddock, la ragazza nella mia classe di chimica. Ci frequentiamo già da qualche settimana».
«Ti piacerebbe! È troppo intelligente per te».
Maya ha continuato a prenderlo in giro, invece io sono rimasta congelata sul posto, con la bocca spalancata. La Riley Riddock che avevo visto la sera prima toccare l'avambraccio di mio fratello e ridere era la Riley Riddock di Seth. Come avrei potuto dirglielo? Come avrei potuto dirlo ad entrambi?
Quindi ho fatto la cosa più sensata mentre loro due bisticciavano: sono scappata.
Per fortuna le ultime due ore del venerdì abbiamo lezioni diverse, quindi sono riuscita ad evitarli e tornare a casa sana e salva senza affrontare drammi. Devo prima prepararmi psicologicamente e ragionare. Cosa che ho fatto per tutto il pomeriggio, giungendo a due diverse conclusioni. Numero uno: posso dire a Seth di aver visto Riley con mio fratello senza entrare nei dettagli, ma, conoscendo il mio migliore amico, ho una certezza pari al novantotto virgola sette percento che si recherebbe immediatamente a confrontare mio fratello, che non si è mai fatto vedere con la suddetta Riley in pubblico, e che quindi estorcerebbe a Seth la fonte delle sue informazioni, ovvero io, che dovrei dare una spiegazione sensata a mio fratello, risultante in una morte certa. Questo scenario mi porta allora alla conclusione numero due: potrei spiegare a Seth che non ho casualmente visto Grayson e Riley insieme, ma che li ho spiati di proposito, informazione che mio fratello – abile vipera – riuscirebbe tranquillamente ad estorcere ad un Seth infuriato e ferito. Dunque otterrei esattamente lo stesso risultato della prima conclusione: la morte.
Ci sarebbe anche una conclusione numero tre, ma il mio codice morale – e l'amore per la vita – mi impediscono di applicarla: dire a Grayson la verità e chiedergli spiegazioni, ma questo significherebbe tradire la promessa fatta a Cedric e incorrere nell'ira di entrambi. E poi nella delusione di Seth quando sarò costretta a dirgli la verità.
Sono ad un punto morto, ma almeno tutto questo ragionare mi ha distratta dall'"appuntamento" con Ethan e sua sorella. Quando l'ho detto a Daisy ne è stata insolitamente felice, nonostante Ethan le faccia – e cito testualmente – "venire i brividi di schifo". Secondo me non è neanche una frase sensata, ma non oserei mai contraddirla.
«Daisy! Sei pronta?»
Busso alla porta della sua stanza, aprendola nonostante non mi abbia dato il permesso, cosa per cui vengo istantaneamente ripresa.
«Em! Non ti hanno insegnato ad aspettare?»
Vorrei rispondere con una battuta sagace, ma resto a bocca aperta.
«Ma sei carinissima!»
Indossa il vestito color pesca a maniche lunghe che le ho regalato per il suo ultimo compleanno. Ha un'adorabile cinturino bianco in vita ed il colletto dello stesso colore.
«Avrei gradito volentieri una sorella maggiore con il mio senso dello stile. Stai benissimo! Come mai sei così carina?»
«Ci sono nata», replica prontamente.
Alzo gli occhi al cielo e mi abbasso sulle ginocchia dopo aver preso l'elastico che mi ha allungato in una esplicita richiesta. La caviglia mi fa ancora male, per cui il risultato finale è un po' caotico, ma mia sorella sarebbe bella anche con un sacchetto della spazzatura in testa. La afferro per le spalle per guardarla in viso. I capelli mossi che ho di proposito lasciato fuori dalla coda di cavallo le accarezzano le guance rosee.
«Non hai risposto alla mia domanda, agente sotto copertura DH».
Lei alza gli occhi al cielo e si libera dalla mia presa per afferrare la giacca sul letto.
«C'è una ragazza, nel corso di danza della sorella di Ethan, che è nella mia stessa classe e...» arrossisce. Daisy che arrossisce? «Ha un fratello davvero carino... probabilmente ci sarà anche lui al saggio».
«Oh mio Dio! Sai che avevo più o meno la tua età quando ho avuto la mia prima cotta?»
Mi getto sul letto come una foca per impedirle di afferrare la giacca. Con i pugni chiusi a sorreggere il viso emetto un sospiro sognante.
«Chi ti dice che sia la mia prima cotta?»
«Daisy!»
Spalanco la bocca e lei se la ride di gusto.
«Okay, okay... com'è questo ragazzino? Biondo? Moro? Occhi azzurri? Neri? Verdi?»
Daisy sbuffa, dando uno strattone alla giacca, ma io non mi sposto.
«Non voglio parlarne con te!»
«Sono tua sorella, certo che devi parlarne con me! Preferisci che chiami Grayson? O la mamma? Mam-»
Daisy mi salta addosso come una furia. Le sue mani si affannano per tapparmi la bocca, ma io non riesco a smettere di ridere.
«Cos'è questo caos?»
Jake entra nella stanza e ci osserva con circospezione. Ha un piede fuori dalla porta, già pronto a fuggire se le cose dovessero mettersi male.
«Vattene!» grida Daisy con le guance tutte rosse e le mani attorno al mio collo.
«Salvami, Jake!» imploro.
Lui sposta lo sguardo da nostra sorella a me e scuote la testa.
«Cavatela da sola, Em, io devo fare i compiti».
E se ne va.
«Me ne ricorderò!»
Daisy mi lascia andare e approfitta del mio momento di distrazione per riprendersi la giacca.
«Sei cattiva!» Le sfugge un singhiozzo.
Smetto subito di ridere. Merda, ho esagerato.
«Ehi, D, stavo scherzando... scusami, prometto di non tirare più fuori l'argomento».
Lei si infila la giacca senza rispondermi ed esce dalla stanza.
Lascio ricadere la testa sul letto e sospiro. Mi sono beccata il trattamento alla Daisy.
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Che disastro!
RomanceQuando Emma Hawthorne è venuta al mondo, il Signore onnipotente l'ha impostata secondo criteri non riscontrati in nessun altro essere umano: per la maggior parte sarcasmo - un solido settanta percento -, una consistente tendenza a straparlare - alme...