A cena nonna Marlow non è ancora arrivata, ma nessuno ne è sorpreso.
«Da dove hai detto che ti ha chiamata?» chiede papà, portandosi una cospicua cucchiaiata di purè alla bocca.
«Da una cabina telefonica a Orlando», risponde la mamma.
«Orlando in Florida, giusto?» si accerta papà, e quando la mamma alza gli occhi al cielo, lui scoppia a ridere. Io faccio altrettanto, e lei guarda male entrambi.
«Tu sei stato una mia scelta, e me ne prendo la responsabilità», la mamma punta il dito contro papà.
«Ma tu», si rivolge a me, e io fatico a trattenere un'altra risata. «Sei stata una serpe in seno».
Il suono di un vecchio clacson che proviene dal vialetto interrompe le nostre risate. Scatto subito in piedi, seguita da Daisy. Mi dimentico addirittura dei girasoli, presa come sono dalla felicità di rivederla, ma per fortuna ci pensa mia sorella.
«È arrivata!»
Spalanco la porta e corro verso il van color erba che ha appena accostato vicino al cancello. Le ultime, gracchianti note di un vecchio pezzo reggae si disperdono nell'aria umida della sera, poi lo sportello si apre, e nonna Marlow scende in una nuvola di incenso. Indossa i suoi pantaloni preferiti, a zampa d'elefante e di tutte le tonalità di verde, una maglia con le maniche ampie e dai motivi orientali, ed è scalza. I lunghi capelli grigi, raccolti in una treccia morbida, le ondeggiano attorno al volto quando si gira verso di noi. Un ampio sorriso le tira le labbra e gli occhi azzurri che la mamma ha ereditato e poi passato a noi, e io e Daisy esclamiamo contemporaneamente: «Nonna Marlow!»
«Ciao, piccole mie, come state?» Dà un bacio sulla fronte ad entrambe, poi si china nel van e, spostando una scatola stracolma di vinili e la famosa piantina di marijuana, riesce a trovare un paio di infradito consunte. «Mi dimentico sempre che non è ritenuto socialmente accettabile andare in giro a piedi nudi».
«Dove sei stata in questi mesi?» le chiedo, mentre Daisy la abbraccia di slancio. I fiori si accartocciano un po', così nonna Marlow li prende dalle mani di mia sorella e la stringe a sé. «Questi sono per me? Grazie, bambine mie».
Un ampio sorriso le tira le labbra mentre annusa i girasoli, e noto che ha un altro tatuaggio sul polso. Il simbolo dell'Om.
«Dove sono stata? Oh, ho viaggiato un po' qua e un po' là. Per un mese ho percorso la costa del Pacifico da San Diego fino a Vancouver con dei giovani volontari per ripulire l'oceano dalla plastica. Una notte siamo stati così fortunati da assistere alla nascita di centinaia di piccole tartarughe! Ti sarebbe piaciuto da morire, Em, erano così carine... Poi da Vancouver ho viaggiato attraverso il Canada e ho passato qualche settimana in Alaska. Mi sono unita ad un'organizzazione che si occupa di salvaguardare la fauna marina, e abbiamo salvato un gruppo di balene da dei bracconieri giapponesi», mi racconta con una luce d'orgoglio negli occhi.
Io la guardo affascinata, pendendo dalle sue labbra.
«Posso avere una tartaruga, nonna Marlow?» Daisy fa la sua migliore espressione da cucciolo, ma non riesce a comprare la nonna.
«Oh, principessa, gli animali sono così felici nel loro habitat, è veramente un atto di crudeltà rinchiuderli in delle gabbie per il nostro piacere, non trovi?»
Daisy sbatte le palpebre, picchiettandosi il mento con l'indice. «Sì, forse hai ragione».
«Emma, neanche mi hai abbracciata», la nonna si rivolge a me, rimproverandomi, poi mi tira tra le sue braccia. L'odore pungente dell'incenso mi pizzica le narici, ma sa di casa. Nonna Marlow mi trasmette sempre calma e serenità, e le sue storie sono circondate da un alone di fascino che per me è come un faro in mezzo al mare.
«Che ne dite di rientrare? Ho una fame... spero che vostra madre non abbia straziato un'altra povera bestiolina indifesa». La nonna ci stringe a sé e si incammina lungo il vialetto.
«No, ha fatto il purè di patate e la lasagna di verdure», la rassicura Daisy.
Entriamo in sala da pranzo ridendo per una battuta della nonna, e la lasciamo solo per permettere al resto della famiglia di salutarla e abbracciarla.
«Grayson, quanto ti sei alzato! È possibile crescere così tanto in soli tre mesi?» Gli prende il viso tra le mani e gli molla un bacio in fronte. Gray ride e la stringe a sé. Poi è la volta di Jake, che si becca un bacio in testa. «Tu sei cresciuto addirittura di più, piccoletto!» La nonna poi abbraccia mamma e papà, e conclude il giro dei saluti facendo le coccole a Bux, che la annusa sospetto.
«Sarà l'incenso», mormora nonna Marlow con le mani sui fianchi, ma io e Grayson ci scambiamo uno sguardo eloquente.
Sì, l'incenso...
«Allora, mamma, che hai fatto in questi mesi? Per quanto ti fermi? Vuoi dormire qui o nel van? Lasagna?» nostra madre inizia il terzo grado non appena la nonna si siede a tavola. Lei chiude gli occhi, poi sorride pacata.
«Vorrei chiederti cosa stai facendo, ma non so se la risposta mi piacerà», commenta la mamma.
Nonna Marlow apre lentamente gli occhi azzurri e le sorride. «Ristabilisco l'equilibrio interiore e mi preparo a rispondere alle tue infinite domande».
Io sono la prima a scoppiare a ridere, seguita subito da papà e dai miei fratelli. La mamma alza gli occhi al cielo, ma alla fine sorride anche lei. «Ho capito, stasera ce l'avete con me».
Nonna Marlow risponde davvero a tutte le domande della mamma – che occupano metà della cena –, poi inizia a raccontare le sue avventure.
«E c'erano queste piccole tartarughe che si sforzavano per raggiungere l'oceano... La natura è davvero incredibile, ragazzi miei. È un peccato che abbiamo rovinato tutto. L'uomo è un animale che distrugge, perché non è longevo». Le iridi della nonna si oscurano per un attimo. Ci tiene davvero all'ecosistema, è un messaggio che ci ha trasmesso sin da piccoli.
«Cosa intendi?» mugugna Grayson con la bocca piena di purè. Gli rivolgo un'espressione disgustata, e lui ricambia col medio. Che gentiluomo.
«L'uomo ha un'indole egoista», inizia la nonna. «E vive troppo poco per interessarsi alle conseguenze delle sue azioni scellerate. Quando si parla di cambiamento climatico sentirai sempre la gente dire "tanto io sarò morto", ma questa non è una soluzione. Ecco perché in poco più di vent'anni abbiamo distrutto il pianeta, raggiungendo il punto di non ritorno. L'uomo non è longevo».
Rifletto sulle sue parole. Come sempre nonna Marlow è una preziosa fonte di verità.
«Ehi, nonna, lo sapevi che le tartarughe marine hanno un senso dell'orientamento straordinario? Riescono a tornare sulla spiaggia in cui sono nate usando il campo magnetico terrestre come una bussola».
Tutti ci voltiamo lentamente verso Jake. Se avessi una croce chiederei gentilmente al demonio di lasciar stare il mio fratellino. Grayson è rimasto con il cucchiaio sospeso davanti alla faccia e un'espressione impagabile. Sfodero il cellulare e gli faccio una foto. Per i miei ricatti tornerà utile.
«Hanno delle capacità incredibili», sorride la nonna, e gli passa le dita affusolate tra i capelli in un gesto di affetto.
«Quindi possiamo avere una tartaruga?» chiede ancora Daisy, ma la principessa non può vincere con nonna Marlow.
«Le tartarughe sono animali molto delicati, Daisy. Prendersene cura è davvero complicato, richiedono attenzioni continue e specifiche. La mancata termo-regolarizzazione dell'ambiente potrebbe portare alla manifestazione di patologie respiratorie, ad esempio».
Vorrei che a rispondere fosse stata la nonna, invece questo sproloquio scientifico viene proprio da Jake.
«Vuoi ancora fare il biologo marino?» Gli chiedo.
Jake mi lancia un'occhiata piena di sicurezza. «Assolutamente sì. Anche se credo di puntare a qualcosa di più generico. Ho già pensato all'università e a cosa fare dopo. Fonderò un'organizzazione preposta alla salvaguardia di flora e fauna, non solo marina, magari collegata ad un bioparco dove trasportare gli animali feriti per curarli e poi reinserirli in natura».
Mamma e papà lo osservano con fierezza, ma non riescono a nascondere la paura annidata nelle loro iridi. E li capisco benissimo. Anche io sono terrorizzata da Jake. Per fortuna vuole diventare un biologo e non un dittatore, perché in entrambi i casi avrebbe successo.
Mentre lui continua il suo sproloquio sulle tartarughe, i termo-scanner (o era termo-regolarizzatori?) e quant'altro, io mi perdo nel mio mondo fatato, dove tutto è perfetto ed Ethan Moore mi ha chiesto di uscire.
Dopo cena, ovviamente, il film scelto – su richiesta di Daisy – è Le avventure di Sammy, e lei e Jake sono seduti sul divano, completamente rapiti. Grayson sta dormendo sulla poltrona, e russa anche un po'. Gli scatto un'altra foto di soppiatto, poi torno verso la cucina, dove nonna Marlow sta innaffiando la sua pianta. Le stacca qualche foglia e la mette da parte, poi si volta verso di me.
«Non ti piace il film?»
«Non mi ha mai particolarmente entusiasmato. Però ricordo che quando è uscito siamo andati a vederlo al cinema, la mamma era incinta di Daisy. È sempre stata ossessionata dalle tartarughe, ma non come Jake. Lui è scientificamente ossessionato. Daisy invece è una normale bambina di nove anni». Asciugo i pochi piatti rimasti, poi li metto a posto.
«Sono sicura che avrà successo nella vita», commenta la nonna.
«Oh, ne sono convinta an- Nonna!»
Quando mi volto verso di lei, la becco a fumare uno spinello.
«Non in cucina!»
«Ops».
Ridendo sgattaiola verso la veranda.
Sospiro. Perché devo essere la più normale della famiglia? E io che volevo fare l'alternativa...Ciao fiori di campo!🙊
Che ne pensate di nonna Marlow? 🌻
E di Jake? 👨🏼🔬
Nel prossimo capitolo ci sarà l'appuntamento con Ethan, siete contenti? 😍
Cosa potrà mai andare storto...
Come sempre vi ricordo la mia pagina Instagram (@xholdonpainends) in cui pubblico anticipazioni e contenuti extra. Venite a seguirmi per qualche sneak peek sulla Cemma! 💘
Ci vediamo lunedì! 💘
Al prossimo capitolo!🔜
-A✨
STAI LEGGENDO
Che disastro!
RomanceQuando Emma Hawthorne è venuta al mondo, il Signore onnipotente l'ha impostata secondo criteri non riscontrati in nessun altro essere umano: per la maggior parte sarcasmo - un solido settanta percento -, una consistente tendenza a straparlare - alme...