23. La verità

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Non posso evitare Seth all'infinito.
Ieri sera sono rimasta a casa con una scusa mentre lui e Maya si vedevano al Doc's, chiusa nella mia camera, indecisa su cosa fare. Più volte ho pensato di andare da Grayson e vuotare il sacco, ma la paura me l'ha impedito. Mio fratello sarebbe davvero capace di non parlarmi fino al mio ultimo respiro...
Tra l'altro è strano che ieri non sia uscito. Ufficialmente stava finendo il progetto, ma a me continua a suonare come una scusa.
Non ci capisco più niente.
L'unica luce degli ultimi giorni è stata la dichiarazione di Ethan. Gli piaccio. Nonostante tutte le mie stranezze, le assurdità e le stupidaggini che ho detto in preda all'ansia, lui vuole lo stesso uscire con me. Sul serio.
Ha detto che il luogo del nostro primo appuntamento sarà una sorpresa, ma io ho sempre odiato le sorprese. Non sono in grado di aspettare, mi stresso e puntualmente ho aspettative troppo alte. Ma con Ethan ho già superato la mia più alta aspettativa: uscirci insieme. Sono anche meno strana in sua presenza, le cose dovrebbero iniziare a filare lisce... almeno spero.
«Em».
Daisy entra in camera mia ancora in pigiama. Ha i capelli scompigliati e sembra essersi svegliata da poco. A giudicare dal broncio infastidito che le increspa le labbra, è stata mandata a recapitare un messaggio.
«Ehi, D».
«La mamma vuole che la aiuti a decorare i biscotti per il brunch».
«Perché io? Grayson è molto più bravo di me».
Fa spallucce, poi gira i tacchi e se ne va.
Con un profondo sospiro lego i capelli in una coda alta e raggiungo mia madre in cucina.
La trovo immersa in una nuvola di farina, mentre con un sac à poche ottenuto ritagliando una busta di plastica biodegradabile sta spargendo glassa sui biscotti.
«Ciao, mia genitrice».
Mi siedo sullo sgabello accanto al bancone della cucina. Bux arriva come una freccia dalla porta della veranda, e inizia a trotterellare tra mia madre e me. Ogni volta che si avvicina, mi dà un colpo col muso contro la coscia in una esplicita richiesta di cibo.
«Ehi, mia figlia prediletta».
Mia madre si avvicina con in mano una teglia di biscotti dalle forme discutibili. Ne afferro uno e gli do un morso, poi a bocca piena replico: «Sappiamo tutti che quella è Daisy».
«Hai ragione», sospira. «Ma ho tremendamente bisogno di aiuto».
Con le mani sui fianchi lascia scorrere lo sguardo sulle tre teglie di biscotti e soffia una ciocca bionda lontano dal viso.
«Sei un'opportunista!»
«Come se non avessi ereditato questa meravigliosa qualità».
«Un punto per te».
Quando anche l'ultimo pezzo di biscotto è atterrato nel mio stomaco, mi alzo dallo sgabello, rischiando di inciampare su Bux e addobbarmi contro il forno.
«Perdindirindina!»
Per tenerlo occupato per qualche minuto gli lancio un paio di biscotti, sotto lo sguardo contrariato di mia madre, poi afferro un cucchiaio e un barattolo di decorazioni per dolci trovato nella credenza, probabilmente un residuo di Natale.
Con finta consapevolezza inizio a spargere le codette di zucchero sulla teglia.
«Tu mi vuoi bene, Emmy?»
Mi fermo di botto. Questa domanda non promette nulla di buono. Circospetta, alzo lo sguardo sul viso di mia madre, che continua a decorare i biscotti con il sac à poche come se non fosse successo nulla.
«Certo», rispondo, titubante.
«Perché non mi hai detto che hai un ragazzo?»
Il barattolo mi cade dalle mani, inondando la teglia di praline rosa e bianche.
«È stata Daisy, vero?»
La strozzo! Si è vendicata, quella piccola...
«Sai che vivo per immischiarmi negli affari amorosi dei miei figli! Sono profondamente offesa... come si chiama? È carino? Frequenta la tua scuola?»
Gemo, imbarazzata come non mai. «Mamma...»
Lo sapevo che i biscotti erano una scusa.
«Andiamo! D'altronde, quando ti piaceva Cedric me l'hai detto subito».
Mi fa l'occhiolino, ma io sbianco.
«Non nominarlo!»
«Perché? Ti piace ancora? Secondo me tu gli piaci...»
Ammicca e solleva le sopracciglia in modo eloquente, ma a me vengono i brividi. Anche lei con questa storia!
«No! E io non piaccio a lui».
Mia madre annuisce come se la sapesse lunga, poi insiste talmente tanto sul mio presunto "ragazzo" che sono costretta ad aggiornarla.
«Si chiama Ethan, mi piace da tanto tempo e finalmente mi ha chiesto di uscire. È davvero carino e gentile».
Quando parlo di lui non riesco a trattenere un sorriso enorme, e sono sicura di avere anche gli occhi a cuoricino.
Le racconto di tutte le figuracce che ho fatto, di Sophie e del teatro, di Taylor e Diego, e alla fine dell'invito ad uscire sul serio.
Mia madre continua a cospargere di glassa i biscotti, ma annuisce e sorride quando le snocciolo tutti i disastri che ho combinato di fronte ad Ethan.
«Non posso credere che voglia uscire con me. Ho combinato un casino dopo l'altro».
Spargo le praline rimanenti sul fondo del barattolo sugli ultimi biscotti, poi osservo il risultato finale. Storco il naso. Decisamente troppo zucchero.
«Em, non devi mai pensare una cosa del genere, nemmeno per scherzo. Chiunque sarebbe fortunato ad uscire con una ragazza meravigliosa come te. Sei onesta, leale, estremamente divertente, per non dire intelligente da paura. D'altronde, con questi geni, cosa ti aspettavi?»
Mia madre si indica con il sac à poche, ma un residuo di glassa vola in aria per atterrare sul suo maglione lilla. Lei sgrana gli occhi.
«Il mio maglione preferito!»
Scoppio a ridere. «Si chiama karma, chi si loda si sbroda».
Mi dà una botta in testa con il sac à poche, facendo volare altra glassa. Bux si precipita subito ad afferrarla con la lingua, senza grandi risultati.
«Bux!» esclamiamo in contemporanea io e la mamma, lui abbassa le orecchie, poi timidamente allunga la lingua e lecca la glassa dal pavimento.
«Nemmeno il cane mi ascolta», sospira la mamma.
Io scoppio a ridere, ma lei mi tira tra le sue braccia e sorride.
«Quello che ho detto prima è vero, Emma. Non sminuirti, mai, neanche per scherzo, altrimenti ti convincerai di non meritare la gentilezza e il rispetto altrui solo perché sei una ragazza spigliata che ama la vita».
Sbatto le palpebre contro la sua spalla, confusa. La mia non era una confessione così profonda, ma lascio comunque che le sue parole mi avvolgano.
«Grazie, mamma».
«Allora, quando uscite?»
Con l'indice mi infila una ciocca castana dietro l'orecchio. I suoi morbidi occhi azzurri mi sorridono ancor prima delle labbra.
«Stasera, ma non mi ha detto dove andiamo. È una sorpresa».
Un sorriso stupido si allarga sulle mie labbra. Mi sembra di fluttuare su una nuvola soffice.
«Romantico! Oppure è un serial killer e vuole ucciderti, allora dovrà fronteggiare la mia ira».
La spingo per scherzo, ma lei mi trattiene tra le braccia.
«Perché non lo inviti, una volta? Mi piacerebbe conoscerlo».
Il sangue mi si congela nelle vene. Non è tanto lei che temo, quanto Grayson e Cedric. Spesso studiano qui o giocano ai videogiochi, e non vorrei che si coalizzassero per far sentire Ethan a disagio. Mi rassicuro dicendomi che la mamma non glielo permetterebbe mai.
«Certo, ti piacerà!»
Sorride e mi carezza una guancia.
«Non ho dubbi, tesoro».

Durante il brunch c'è una strana tensione a tavola. Seth continua a lanciarmi occhiate omicide alternate ad occhiate confuse, Maya ha cambiato posto e si è seduta vicino a Grayson, davanti a me e Liam. Daisy è ancora imbronciata e Jake... Jake è quello più strano. Non ha toccato cibo, e con un gesto nervoso continua a spingere gli occhiali sul naso ogni volta che gli calano.
Anche Maya mi guarda di sottecchi. Non abbiamo più parlato da quando, ieri, sono fuggita dalla biblioteca della scuola. Ho visto che hanno scritto alcuni messaggi sul gruppo, ma non li ho letti. Vorrei solo avere più tempo per decidere cosa fare, eppure credo che ormai il confronto sia inevitabile.
La tensione al tavolo mi si annida tutta in fondo allo stomaco, e anche dopo aver aiutato papà a sparecchiare ed essermi rifugiata in cucina con la scusa della lavastoviglie, le mani mi tremano mentre premo i tasti per programmare il lavaggio.
«Emma».
Sobbalzo e mi volto di scatto. Per fortuna è solo Cedric, che solleva le mani in aria.
«Scusa, non volevo spaventarti... c'è qualcosa che non va? Sembri... nervosa».
Ho bisogno di parlarne con qualcuno, quindi prendo un profondo respiro, controllo attraverso l'arco che in sala da pranzo non ci sia nessuno e torno davanti alla lavastoviglie. Cedric è l'unico a cui posso confessare questa cosa, e lo faccio di getto, senza prendere fiato neanche una volta.
«Riley esce sia con Grayson che con Seth. Ieri Seth me l'ha detto, e io sono scappata perché non sapevo cosa fare».
Sul volto di Cedric si dipinge un'espressione confusa, seguita da una sorpresa. Infine aggrotta le sopracciglia.
«Devi parlare con Grayson, Emma. Non è detto che ciò che abbiamo visto significhi qualcosa. D'altronde stavano solo bevendo qualcosa davanti al camino. Possono tranquillamente essere amici».
Cedric aveva ragione, eppure c'era qualcosa che non mi quadrava.
«Non ci parlerà mai più!» protesto.
«Potresti lasciare fuori il mio nome», ammicca.
Quando però nota il mio sguardo assassino, cambia espressione.
«Ascolta, Em, a parte gli scherzi. Tanto prima o poi questa cosa sarebbe venuta fuori. Io non voglio assistere alla frantumazione del cuore di Grayson con la consapevolezza che avrei potuto fare qualcosa per impedirlo, e immagino che tu la pensi allo stesso modo riguardo a Seth».
Annuisco, anche se non sono ancora convinta. Ced fa un passo verso di me e stringe con delicatezza i miei tricipiti.
«Lo diremo a Gray insieme, va bene? Se lui negherà tutto, non avrai alcun problema con Seth. Altrimenti credo sia meglio se loro due si confrontino direttamente».
Annuisco di nuovo, stavolta con maggiore convinzione.
«Grazie, Ced».
Mi dà un buffetto sulla guancia e se ne va in salotto, dove gli altri stanno discutendo su quale film vedere.
Improvvisamente una rabbia assurda mi monta dentro come un'onda. Se avessi davanti Riley la strozzerei con le mie mani. Sta giocando sia con il cuore di mio fratello che con quello del mio migliore amico, e non posso starmene con le mani in mano. Abbiamo preso la decisione giusta. Ora devo solo riuscire ad evitare Seth finché...
«Emma».
Resto pietrificata con l'ultima tazza in mano.
Perché, perché, perché...
Chiudo gli occhi per qualche secondo e mi volto verso Seth. Sento l'eco del mio battito cardiaco pulsarmi nelle orecchie.
Come posso uscire da questa situazione?

Ciao fiori di campo!🙊

Emma, come al solito, è nei guai... terrà la bocca chiusa? 🤐

Ma quanto è fantastica Cindy? La adoro 🥰

Ho poco da dire, se non... allacciate le cinture 'cause shit is about to go down! 😁

Ci vediamo giovedì! ❤️

Come sempre, vi ricordo la mia pagina Instagram (@xholdonpainends) in cui pubblico anticipazioni e contenuti extra 💘

Al prossimo capitolo! 🔜

-A

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