13. Non mangiare quei brownie!

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Quando ho detto a nonna Marlow di voler fare yoga con lei, credo le sia sfuggito un dettaglio fondamentale: ero ironica. Invece mi ritrovo, alle sei di sabato mattina, in veranda a battere i denti per il freddo.
«Vai in Tadasana, Emma», ripete lei per la seconda volta, ma io continuo a non sapere cosa voglia dire.
«Tada- che?»
«La posizione della montagna. Unisci le mani di fronte al petto ed inspira. Poi espira».
Seguo le sue istruzioni provando con tutta me stessa a concentrarmi, ma non c'è niente da fare. Continuo a non capire i benefici di questa disciplina.
«Ora passa all'Hasta Uttanasana», mormora nonna Marlow. Eh?
«Puoi essere un po' più specifica?»
Solleva le braccia e le porta sopra la testa, unite, per poi piegare indietro la schiena. La imito, ma un rumore sinistro mi fa sgranare gli occhi. Sono meno elastica di mia nonna. La cosa è decisamente vergognosa.
«Adesso vai in Aswha Sanchalasana».
«Sancha- Non ci provo neanche. Tu mi prendi in giro, non è possibile che esistano nomi del genere», protesto.
«Non ti stai impegnando, Emma, ecco perché i tuoi chakra sono tutti bloccati. Devi percepire la forza e l'equilibrio dentro di te, visualizzarli», dice pacata nonna Marlow, con gli occhi chiusi e in una perfetta posizione Aswha-qualcosa, con un ginocchio poggiato a terra e l'altro a novanta gradi rispetto al terreno, in linea col busto.
«Ed ora Kumbhakasana».
Non faccio neanche più domande, mi limito a copiare ciò che sta facendo nonna Marlow.
Dopo svariate altre posizioni dai nomi impronunciabili e ben due cadute – una sul didietro ed una di faccia –, finalmente la nostra sessione è finita. Nonostante la mia pessima prestazione sono sudata fradicia, e il sole è ormai sorto.
«Namasté», mormora nonna Marlow, poi apre lentamente gli occhi, scioglie le mani che aveva unito davanti al petto e mi sorride, rilassata.
«Ti senti meglio?»
Qui ci sono tre opzioni. Opzione numero uno: cruda verità. No, non è cambiato niente. Il rifiuto di Ethan brucia anche più di ieri. Opzione numero due: innocente bugia. Sì, mi sento decisamente più in pace con me stessa. Opzione numero tre: abortire la missione.
«Penso che andrò a farmi una doccia prima di prendere l'influenza». L'opzione numero tre è sempre la scelta migliore.
Quando scendo di nuovo in salotto, sento una musica leggera provenire dalla cucina. Nonna Marlow sta spezzettando le tavolette di cioccolato che le ho comprato, e il profumo mi fa brontolare lo stomaco. Non sono neanche le otto, e ho una fame terribile dopo tutta quella – penosa – attività fisica.
«Cosa cucini?» le chiedo. Nel contempo mi infilo in bocca un cubetto di carboidrati burrosi.
«Brownie speciali per la colazione, secondo la mia personale ricetta», mi risponde con un sorriso che le tira gli occhi azzurri.
«Ti aiuto».
Sciolgo il burro mentre la nonna aggiunge il cioccolato, poi lo giro finché non si scioglie del tutto, unendosi all'oro dorato e ipercalorico. Ogni tanto la mamma prepara i dolci senza burro, ma secondo me e Grayson è uno scempio. Un'eresia.
«Allora, tesoro mio, cosa è successo ieri sera?»
Mi irrigidisco subito alla domanda di nonna Marlow. Ero riuscita a reprimere il pensiero, ma parlarne mi farà soltanto bene.
«Ethan mi ha detto che vuole essere mio amico», rispondo, per niente entusiasta. La nonna mi guarda come se avessi appena insultato Buddha o chiunque sia l'alta carica della filosofia che segue.
«E dov'è il problema?»
«Io non voglio essere sua amica!» mi lagno, immergendo il dito nel cioccolato al puro scopo consolatorio. «Voglio che mi veda in modo completamente diverso. Non ho avuto una cotta per lui per quattro anni soltanto per essere sua amica! L'amicizia è sopravvalutata! Ho già tre fratelli e un sacco di amici, non me ne serve un altro. Mi serve uno stramaledetto ragazzo! Me lo merito».
«Emma, respira. È questo lo scopo dello yoga. Non agitarti», mi dice nonna Marlow con la sua solita tranquillità. «Sei così giovane, e hai così tanto tempo per pensare all'amore».
«Ti sei messa col nonno a diciotto anni e vi siete sposati a ventisette», le faccio presente.
«Erano altri tempi... e poi, se proprio vuoi saperla tutta, per gli standard dell'epoca sposarsi e avere figli a ventisette anni è decisamente troppo tardi. I tuoi genitori si sono sposati a ventidue!»
Gemo disperata. «Appunto».
Sbatto la testa contro il mobile sopra ai fornelli, rassegnata alla mia vita da zitella. Però posso avere quanti cani voglio...
Nonna Marlow ride piano. «Hai solo diciassette anni, Emma».
«Sì, e tra un po' saranno solo ventisette, poi solo trentasette, e infine già quarantasette. E sarò ancora sola!» piagnucolo, raccogliendo un'altra ditata di cioccolato. Nonna Marlow mi schiaffeggia la mano.
«Smettila di piangerti addosso, allora, e cerca di cambiare le cose. Un amico non è tale per sempre. Vi siete appena conosciuti, è normale che non si sia spinto a dichiararti amore eterno, non credi? E poi non ha appena rotto con la sua ragazza? Probabilmente non vuole pensare subito ad un'altra relazione, no?»
Sgrano gli occhi. «Hai ragione» esclamo, incredula, poi la abbraccio di slancio. «Hai ragione, nonna! Non ci avevo pensato».
Lei alza le spalle con un sorriso. «Sennò io che ci starei a fare».
Finiamo di preparare l'impasto chiacchierando del più e del meno. Le parole della nonna mi hanno decisamente fatta sentire meglio, e la sua ripartenza prevista per domani mi rattrista da morire. Mi mancheranno la sua calma e la sua saggezza quando non ci sarà più.
Stiamo per disporre tutto sulla teglia nel momento in cui compare Grayson in cucina, in mutande e con lo sguardo assonnato. Apre il frigo senza neanche accorgersi di noi, beve un sorso di latte direttamente dalla bottiglia, e solo al mio «Ew» si rende conto che siamo qui davanti a lui. Sobbalza, facendo volare il contenuto fino al soffitto.
«Emma!»
«Pensavo ti fossi tolto il vizio di bere il latte direttamente dalla bottiglia! Sei disgustoso, Grayson». Storco il naso.
Nonna Marlow sospira, preparandosi ad uno dei nostri soliti litigi, che non tarda ad arrivare. Mentre noi bisticciamo, con la coda dell'occhio la vedo trafficare con l'impasto, ma non ci faccio troppo caso.
«Basta, non è possibile ritrovarsi a dover dire così tante parole alle otto di mattina. Torno in camera mia», bofonchia Grayson, e quando esce lo accompagno col dito medio. La nonna, intanto, ha infornato i brownie.
«Tra mezz'ora sono pronti».
Affondo nella poltrona in salotto con Bux ai miei piedi mentre metto Netflix, decisa a godermi questi attimi di pace prima dell'arrivo degli altri e del risveglio dei miei fratelli. Tuttavia, la pacchia dura ben poco. Il primo ad arrivare è papà, che bofonchia qualcosa di incomprensibile mentre si trascina in cucina per far partire la macchina del caffè. Segue la mamma, ancora più assonnata, che però si ferma a darmi un bacio, sorpresa che io sia già sveglia.
«Nonna Marlow», rispondo semplicemente, e lei annuisce come se questo spiegasse tutto.
Mezz'ora dopo scende anche Jake, già pronto per la colazione, e viene a sedersi accanto a me.
«Com'è andata ieri?»
«Domanda di riserva?»
«Cos'è questo odore?»
Annuso l'aria per capire di cosa sta parlando. «Oh, devono essere i brownie di nonna Marlow».
«Non ti sembra che abbiano un odore un po'... strano?»
Aggrotto le sopracciglia, ma mi sforzo di concentrarmi di più per percepire ciò che mi sta dicendo Jake, poi finalmente lo sento.
«Ooh, tu intendi questo odore». Lancio un'occhiata alla piantina di marijuana sul davanzale, ed effettivamente la trovo un po' più snella. Ecco cosa intendeva la nonna quando parlava di brownie speciali. «Evita i brownie, Jake».
«Vorrei chiedere perché, ma non credo di voler conoscere la risposta».
Scuoto la testa. «Ti assicuro di no».
Il campanello suona, e i primi ad arrivare sono Maya e Seth. Li stringo entrambi in un abbraccio soffocante, finché Maya non si divincola.
«Che succede, Em? Non è andata bene con Ethan, vero?» chiede scrutandomi attentamente.
«Ma... come hai fatto?» replico, a bocca aperta. Lei solleva un sopracciglio scuro.
«Ti conosco da più di dieci anni, e gli abbracci schiaccia-polmoni sono un segno indicativo della tua tristezza».
«Vi racconto dopo», sospiro.
«In ogni caso, tu sei fantastica, Em, e te lo dico perché so che pensi il contrario, come quattro anni fa con Cedric», dice Seth, ravviandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Grazie», piagnucolo commossa, abbracciandoli di nuovo. «Siete i migliori amici che una povera pazza come me possa desiderare».
«Puoi dirlo forte, ora però lasciaci respirare. Cos'è questo odore?» chiede Maya.
«Non vuoi saperlo, fidati», sospiro.
Un gran trambusto per le scale attira la nostra attenzione, e Daisy arriva in salotto correndo.
«Oh, Emma, sei qui. Ero venuta a svegliarti ma non ti trovavo, pensavo ti avessero rapita», dice mia sorella con gli occhi sgranati, poi si porta una mano al cuore.
«Mi commuove la preoccupazione, ma ero semplicemente con nonna Marlow», rispondo con un sorriso.
Nel giro di una quindicina di minuti sono arrivati anche Liam e Cedric, e tutti stiamo dando una mano a preparare la tavola per la colazione. Almeno altre tre persone mi hanno chiesto cosa fosse l'odore che ha invaso la nostra cucina, e ho dato sempre risposte evasive. Non sarò io a rovinare i brownie speciali di nonna Marlow.
«Come ogni sabato, buon appetito a tutti, ragazzi», esclama papà, poi solleva la tazza col cappuccino a mo' di brindisi e si inizia a mangiare.
«Strano che non ti sei fiondata sulle portate come al solito, Em», Liam mi fa l'occhiolino e io ridacchio.
«Se solo sapessi...»
Intanto, alla mia destra, Daisy si allunga per prendere uno dei famosi brownie, ma mentre se lo porta alla bocca io sgrano gli occhi e le schiaffeggio la mano. «Non mangiare quei brownie!»
«Ma», protesta, esterrefatta. «Emma, sei impazzita?»
«Non mi sono lavata le mani quando li ho preparati», mento, consapevole di quanto mia sorella possa essere schizzinosa. Infatti, lascia cadere il quadrato di cioccolata nel piatto.
«Disgustoso».
«Già», sollevo le spalle con una risata isterica. «Mi conosci».
«Qual è il problema dei brownie?» sussurra Liam.
Ne prendo uno e glielo sventolo sotto al naso. «Se vuoi ritrovarti strafatto, puoi anche assaggiarli».
«Non ci credo», fatica a soffocare una risata. «Che donna, Marlow!»
«Che pazza, vorrai dire. Ha rischiato di drogare due bambini di nove e undici anni», scuoto la testa, senza però riuscire a trattenere un sorriso divertito.
«Direi che comunque ci sarà da divertirsi». Seguo la punta del suo dito, che indica Grayson e Maya intenti ad ingozzarsi di brownie.
«Oh no...» rido.
«Magari così riusciranno ad andare d'accordo», ridacchia Liam.
«Cosa avete da sghignazzare voi due?» La mamma ci guarda circospetta, e noi ci stampiamo in faccia il nostro miglior sorriso innocente.
«Niente, niente!»
Sarà una lunga giornata...

Ciao fiori di campo!🙊

Nonna Marlow ha fatto i danni 😂

Forse così Grayson e Maya riusciranno ad andare d'accordo, no? 😌

Chi di voi shippa la Mayson? Su Instagram ho visto parecchi consensi 😍

Emma, come al solito, è negata per qualsiasi tipo di attività che comprenda la coordinazione...

Siete d'accordo col punto di vista di nonna Marlow su tutta la faccenda con Ethan?

Spero che il capitolo vi sia piaciuto! 💘

Ci vediamo giovedì! Ci saranno degli sviluppi interessanti su Grayson... 😌

Come sempre, vi ricordo la mia pagina Instagram (@xholdonpainends) in cui pubblico anticipazioni e contenuti extra 💘

Al prossimo capitolo! 🔜

-A

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