Quando arrivo a scuola sono già le otto passate, e devo correre per le scale per arrivare in tempo alla lezione di Madame Loyette, la professoressa di francese. Busso trafelata e mi invento una scusa per giustificare il mio ritardo, alla quale lei non crede affatto, ma con un gesto della mano mi fa cenno di sedermi. Ancora ansante cerco una chioma blu e, quando la trovo, mi dirigo al mio posto di fianco a Maya, non prima di aver rivolto uno sguardo infuocato a quell'idiota di Grayson, seduto due file più indietro in mezzo ai suoi amici. Lo stronzo ha un sorrisetto compiaciuto dipinto in volto. Giro la testa di lato e individuo, due banchi più in là, Seth che mi osserva confuso. Gli faccio cenno che gli spiegherò in seguito.
«Gray-sono-simpatico-come-la-morte-son ti ha lasciata a piedi?» domanda Maya, centrando all'istante il punto.
«È così palese?» bisbiglio in risposta, al che lei alza le sopracciglia scure e fa un sorrisetto.
«Lo sguardo assassino era molto palese».
Ridacchio con lei. Maya è la mia migliore amica da sempre. Ci siamo conosciute all'asilo, quando ancora il suo colore di capelli era quello naturale, poi abbiamo affrontato insieme le elementari. A sei anni già cominciava ad emergere il suo spirito eclettico, e Maya ha provato a tagliarsi i capelli da sola. Il risultato? Un terribile caschetto con frangia che l'ha accompagnata fino agli otto anni. Poi ci siamo ritrovate alle medie, che hanno definitivamente cambiato colore ai suoi capelli, e infine alle superiori. Durante questa folle corsa fatta di amori improvvisi – i miei – e fughe dalla finestra dopo mezzanotte – le sue –, a undici anni abbiamo conosciuto Seth e lo abbiamo trascinato nel nostro duo, trasformandoci in un magico trio.
La vita è fatta di poche certezze, e loro sono una di quelle.
Non presto troppa attenzione alle parole della Loyette e mi perdo nel mio mondo fatto di matite, fogli da disegno e tempere. La mano si muove da sola, tracciando sul blocco appunti uno schizzo del cortile della scuola che si staglia dietro le finestre. Disegno la grossa quercia e la panchina che le sta sotto, i tavoli di legno sparsi qua e là, il campo da football e gli edifici ausiliari appartenenti alla scuola.
«Emma». Maya cerca di attirare la mia attenzione dandomi dei colpetti al braccio con il gomito. Alzo gli occhi su di lei, che continua a guardare la professoressa con un sorrisetto furbo.
«SOS», mormora, e questo basta a farmi drizzare le orecchie e posare la matita. SOS è il nostro codice segreto, letteralmente significa "Scoop Oltremodo Strepitoso", e lo utilizziamo quando c'è un segreto o un pettegolezzo davvero scottante che dobbiamo raccontarci.
«Spara», bisbiglio in attesa.
«Ethan Moore e Taylor Parker si sono lasciati».
Alzo di scatto la testa, trattenendomi a stento dall'urlare. Questo sì che è un SOS con i fiocchi! Ethan Moore è la più grande cotta della mia vita. Ho passato anni ad osservarlo camminare sicuro di sé lungo i corridoi, ed è il motivo per cui ho assistito a tutte le partite di football di mio fratello. È il ragazzo più bello che sia mai esistito, ma è anche modesto e gentile, è sempre educato con tutti e non è mai di cattivo umore. Un sogno.
«Sul serio?» chiedo, esterrefatta.
«Sul serio», ghigna Maya. «Pare che l'abbia beccata con un altro».
«Dunque non c'è speranza che tornino insieme?» indago, ottimista. Ethan e Taylor fanno coppia fissa dal primo anno di liceo, nessuno credeva che questo momento sarebbe arrivato, tantomeno io.
«Emma! Allora anche tu sai essere perfida», ride Maya, e io mi affretto ad aggiungere: «Povero Ethan, ovviamente!»
Lei sogghigna e, grazie al cielo, la campanella suona segnando la fine della lezione di francese. Mi stiracchio sulla sedia e raccatto le mie cose, mentre lei fa lo stesso mettendosi poi al mio fianco. Seth ci raggiunge poco dopo e chiede il motivo del mio ritardo.
«Gray-sono-simpatico-come-la-morte-son l'ha lasciata a piedi», risponde Maya al posto mio. Fruga nelle tasche del suo giacchetto di pelle preferito e ne estrae un pacchetto di chewing gum, se ne ficca due in bocca e, come al solito, non si prende la briga di offrircele.
«Grazie per la gomma che mi hai gentilmente offerto, Maya», e come al solito, Seth glielo fa presente. Lei conficca i suoi occhi verde chiarissimo in quelli nocciola di Seth e continua a masticare rumorosamente.
«Compratele!» sbraita poi. Ogni volta la stessa storia che si ripete. Lui alza gli occhi al cielo, ma non replica.
«Tuo fratello ti ha lasciata a piedi?» Seth fa un ghigno, tornando a concentrare l'attenzione su di me.
«Gray-sono-stronzo-come-la-morte-son mi ha lasciata a piedi», confermo, inserendo una piccola variazione nel soprannome che gli ha affibbiato Maya.
«Ed ecco che arriva la gang del bosco», dice monocorde quest'ultima. Mio fratello e i suoi amici si dirigono verso di noi. Grayson mi passa un braccio attorno alle spalle e mi stringe a sé.
«Com'è stata la passeggiata?» mi domanda sbattendo le ciglia.
«Davvero piacevole, ho conosciuto un ragazzo misterioso e dal sorriso affascinante che mi ha chiesto di uscire, quindi grazie mille, Gray», lo prendo in giro. Maya sghignazza al mio fianco.
«Cosa?» chiede brusco mio fratello, guardandomi dritta negli occhi.
«Sto scherzando, campione», lo schernisco e gli tiro una gomitata sul costato. Lui si scansa infastidito e incrocia le braccia al petto.
«Che gelosone, Hawthorne», lo prende in giro Maya, approfittando del suo imbarazzo. I suoi amici, rispettivamente Liam e Cedric, ridono sotto i baffi. Quella di Maya è una battuta, ma mio fratello è davvero molto geloso di me. Fin troppo. Il suo spirito di protezione è davvero sconfinato.
«Andiamo», dice fra i denti, rivolto ai due ragazzi, che lo seguono dopo averci fatto un cenno di saluto. Conosco Liam e Cedric quasi da quanto conosco Maya, sono i migliori amici di Grayson dalle elementari, ed è come avere altri due fratelli maggiori – come se uno non bastasse.
Maya alza gli occhi al cielo non appena escono dalla porta, poi ci incamminiamo anche noi quattro verso la nostra prossima lezione, a due aule di distanza da quella di francese.
«Detesto tuo fratello e i suoi scagnozzi», dichiara Maya, senza filtri come sempre.
«E dai, Maya, non sono così male», le risponde Seth, facendo scorrere lo sguardo sulla folla in corridoio. Seth ha legato un po' con Cedric e Liam a forza di incontrarli a casa mia, Maya non ci ha nemmeno provato, ha decretato – unico suo pregiudizio – che i giocatori di qualsiasi tipo di sport, anche scacchi – cito testualmente – le stanno antipatici e non vuole averci niente a che fare. L'unico con cui scambia qualche parola è mio fratello, ma lei lo definisce semplice "obbligo implicato dall'educazione", dato che quando viene a studiare da me lo incontra per forza di cose.
Maya alza gli occhi chiari al cielo e continua a camminare in silenzio. Un punto per Seth.
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Che disastro!
RomanceQuando Emma Hawthorne è venuta al mondo, il Signore onnipotente l'ha impostata secondo criteri non riscontrati in nessun altro essere umano: per la maggior parte sarcasmo - un solido settanta percento -, una consistente tendenza a straparlare - alme...