3. Perdindirindina!

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Quando l'ora di educazione fisica giunge finalmente al termine, osservo con il cuore pesante tutti gli altri uscire dalla palestra per andarsene a casa.
«Ciao Em, divertiti in punizione». Grayson mi fa l'occhiolino quando mi passa accanto. Alzo gli occhi al cielo, ma lo ignoro. Sono troppo occupata ad autocommiserarmi per rispondere. Se avevo qualche chance con Ethan, dopo la figuraccia di prima mi sono assicurata di non averne fino al duemilamai.
Con un sospiro pesante come un macigno faccio il mio ingresso nell'aula del professor Tchekov, uno squinternato che indossa un colbacco giallo canarino. Se c'è una regola dell'universo per cui i professori del liceo sono tutti fuori di testa, Dimitri Tchekov ne è l'esempio lampante. Colbacco a parte, si è fatto crescere dei terribili baffi a manubrio su cui si incastrano sempre delle briciole di cracker. Ovviamente Mr. Tchekov non consuma regolari cracker salati. No. A lui piacciono quelli alla cipolla. Un connubio terribile. Inoltre non vuole mai tenere le finestre aperte perché altrimenti la sua cervicale ne risente, dunque finire in punizione è letteralmente una tortura. Due ore chiusi nella stessa stanza con un quarantenne che puzza di cipolla e indossa un colbacco.
«Buonasera, Mr. Tchekov», mormoro sofferente, poi mi trascino fino alla terza fila, alla stessa altezza di una ragazza che non ho mai visto prima. Alza lo sguardo per gettarmi un'occhiata scettica, poi torna a mettersi lo smalto sulle unghie. Ugh.
Lascio cadere la testa tra le braccia e sbuffo. Manca solo un'ora e cinquantotto minuti. Posso farcela.
«Salve, Mr Tchekov». Drizzo subito le orecchie e sollevo la testa, per vedere Ethan Moore venire proprio da questa parte. Inspiro bruscamente e faccio un rapido controllo dei miei argomenti di conversazione, ma non trovo nulla di intelligente nella mia materia grigia.
«Ehi, Emma, giusto?». Lui si ferma proprio davanti a me e sorride. Ohmiodio. Quei bellissimi occhi verdi che ho sognato un'infinità di volte stanno guardando proprio me.
«Come fai a sapere il mio nome?»
Ottimo, Emma, dici sempre la cosa giusta. Dio, ma perché devo essere così? Socchiudo le palpebre e mi sento distintamente arrossire. Qualcuno mi fulmini.
«Sei la sorella di Grayson, ti ho vista a tutte le partite di football», risponde sereno, come se non stesse assistendo al tracollo della mia dignità. Di nuovo. In meno di un'ora.
«Ero lì per te, chi se ne frega di quell'idiota di mio fratello!», vorrei rispondere, ma per fortuna mi mordo la lingua in tempo.
«Posso sedermi qui?»
Sento la necessità di iperventilare, ma mi sforzo in ogni modo possibile per non essere strana come al solito.
«Certo».
Sposto il mio zaino pieno zeppo di spille a terra e gli lascio la sedia. Restiamo in silenzio per un po', io cerco di rallentare il battito del mio povero cuore, mentre Ethan tira fuori il libro di trigonometria e si mette a fare i compiti. Può essere più perfetto di così? È anche bravo a scuola! Sospiro sognante, e la ragazza di prima fa un risolino. In risposta la guardo di sbieco, ma lei non sembra intimorita. Agita le mani per fare asciugare lo smalto mentre mi osserva con un sopracciglio alzato. Oh, conosco molto bene questo gioco. Mi dispiace per te, emo fuori stagione, ma ho tre fratelli. Mi siedo comoda, con le braccia incrociate, e continuo a guardarla senza paura. Vuole sfidarmi? Sono pronta.
«Fai una foto, ché dura più a lungo», ghigna dopo qualche minuto. Okay, scherzavo, non sono pronta. Non a fare un'altra figuraccia davanti ad Ethan, per lo meno. Interrompo subito il contatto visivo e controllo se il ragazzo dei miei sogni ha notato qualcosa, ma sembra immerso nella trigonometria. Tiro un sospiro di sollievo. C'è mancato poco.
La porta si apre una seconda volta, e sulla soglia compare il ragazzo con cui Ethan stava litigando prima, Non-so-chi-sia Rodriguez. Non saluta il professor Tchekov, ma lui è troppo concentrato a scribacchiare qualcosa su un foglietto per farci caso, poi lancia uno sguardo rapido alla classe. Ci siamo solo noi tre, c'è un sacco di spazio, eppure decide di sedersi proprio davanti a me ed Ethan, e qualcosa mi dice che non è una casualità. Ethan, tuttavia, non solleva lo sguardo dal suo quaderno, intenzionato ad ignorarlo. Più lo osservo attentamente, più non capisco cosa abbia visto Taylor in lui. Ha capelli scuri e ricci, che gli cadono sulla fronte a sfiorare gli occhi neri. Alcune ciocche arrivano addirittura al naso, che è leggermente storto e percorso da una cicatrice frastagliata. Evidentemente gli piacciono le risse, e chissà perché non fatico a credere che sia stato lui a provocare Ethan. Un'altra cicatrice gli percorre il labbro inferiore, tirato in un ghigno impertinente.
Sarà che l'aria da "bello e dannato" non fa per me, ma è più lo stile di Maya. Ed evidentemente anche di Taylor. Peggio per lei.
Il nuovo arrivato non sembra intenzionato a provocare Ethan, anzi tira fuori dallo zaino un sacchetto con dentro qualcosa di verde e inizia a sbriciolarlo con la punta di una chiave. Lancio un'occhiata a Tchekov, ma l'amante dei cracker alla cipolla è tutto concentrato sul suo foglietto. Che stia scrivendo una lettera d'amore? Sarebbe interessante scoprirlo... In ogni caso, non si accorge di Tizio Rodriguez, che fa ondeggiare il sacchetto verso la emo fuori stagione. Lei annuisce e le sue labbra mimano «Dopo».
Che carini, si mettono d'accordo per farsi una canna durante l'ora di punizione. Alzo gli occhi al cielo. E io sono qui perché, per errore, ho fatto lo sgambetto a quella tizia – spero stia bene, ovviamente!
Dopo qualche altro minuto passato in silenzio, mentre Tizio Rodriguez incide la superficie del banco di legno con la sua chiave sporca di carcere minorile e l'emo fuori stagione si mette lo smalto sui piedi – esatto, sui piedi –, decido di dover fare qualcosa. Ethan ha sempre il naso immerso nel libro di trigonometria, e manca ancora un'ora e cinquantaquattro minuti.
È il mio momento.
Non sono mai stata brava a stare zitta. Raccolgo tutto il coraggio che ho cercato di ritrovare finora dentro di me e mi volto verso Ethan. «Per quello che vale, il tuo amico è davvero uno stronzo», sussurro, stando attenta a non farmi sentire da lui.
Ethan solleva quei bellissimi occhi dello stesso colore dello smeraldo più puro su di me e sorride. Noto che ha uno zigomo leggermente gonfio, ma a parte quello sembra a posto. Ed è bellissimo. Oddio. «Non hai paura di niente, eh?» scherza, gettando un'occhiata ai ricci scuri di Rodriguez. «Comunque, grazie. Non so cosa mi sia preso, non sono una persona violenta».
«Lo so, lo dice anche la tua descrizione su Instagram». Ma perché...
«Eh?»
«Niente, niente!» Mi sbrigo a dire, e mentalmente mi tiro un calcio. Come si fa ad essere così disadattati?
Mi sento in dovere di aggiungere qualcos'altro. Potrebbe essere la mia unica occasione di parlare con Ethan Moore, e non posso sprecarla. Dunque racimolo tutto il mio coraggio e dico: «Mi dispiace per quello che è successo con Taylor».
Ethan solleva di scatto le sopracciglia, e capisco di aver detto la cosa sbagliata. Gesù santissimo. «Lo sanno già tutti?»
«Heather Fox».
Lui ridacchia, anche se è visibilmente infastidito. «Dovevo aspettarmelo».
Non oso ribattere, sperando che lo colpisca un'amnesia fulminante e si dimentichi degli ultimi sessanta minuti. Forse potrei dargli una botta in testa...
Mentre sto considerando se sia meglio colpire alla tempia o sulla nuca, lui aggiunge: «Comunque, grazie. Hanno tutti parlato alle mie spalle e fatto le congetture più strampalate, tu sei la prima che si mostra sinceramente dispiaciuta per me».
Arrossisco fino alla punta dei capelli, ma per fortuna Ethan non sembra accorgersene. O forse è bravo a fingere che io non stia per morire. «Figurati, è la verità».
«Silenzio», ordina Mr. Tchekov.
Oh, seriamente? Non vede Tizio Rodriguez che spezzetta l'erba né l'emo fuori stagione che si mette lo smalto sui piedi, ma ha da ridire sulla nostra conversazione ad un tono di voce socialmente accettabile in punizione?
Ci giriamo entrambi verso di lui, e mi ritrovo a trattenere un conato di vomito. Si sta tagliando le unghie sulla cattedra.
«Mi dà i brividi», sussurro, ed Ethan ride piano.
«Anche a me, però devo ammettere che mi fa un po' tenerezza».
Perché deve avere anche un cuore d'oro? Sospiro di nuovo. Lui osserva per qualche secondo i ricci scuri di Tizio Rodriguez di fronte a noi, pensieroso, poi si gira a guardarmi con una sorta di luccichio negli occhi, come se gli fosse venuta un'idea a cui non aveva pensato.
«Sei divertente, Emma Hawthorne», dice, e scruta il mio volto come se mi vedesse per la prima volta. Il cuore mi salta in gola. «Senti, ti andrebbe di prenderci qualcosa da bere quando abbiamo finito di fissare i muri di quest'aula? Possiamo andare allo Starbucks vicino al parco del nostro quartiere».
Oh. Gesù. Benedetto. Ethan Moore mi ha appena chiesto di uscire o sbaglio? Sì, forse sto un po' esagerando. E sa dove vivo! O meglio, sa dove vive Grayson... Mi trattengo dal gridare di gioia e mi limito a sorridergli.
«Mi farebbe molto piacere».
Mr. Tchekov ci dice di fare silenzio un'altra volta, e torniamo entrambi a dedicarci a ciò che stavamo facendo prima. Mentre mi volto per concentrarmi di nuovo sul banco scrostato, noto che Tizio Rodriguez mi sta osservando con curiosità, ma quando i suoi occhi incrociano i miei torna a guardare avanti. Bah. Ethan si getta di nuovo nel mondo della trigonometria, io invece in quello dei miei sogni. Immagino già i nostri bellissimi bambini, e i nipotini...
Quando finalmente scoccano le cinque, Tchekov ci dà il permesso di andarcene. Schizzo fuori dall'aula, bramando la libertà più di ogni altra cosa. Se non avessi avuto la mia sfrenata fantasia a farmi compagnia – e ovviamente la meravigliosa presenza di Ethan da ammirare al mio fianco –, sarei morta per la noia.
«Andiamo? Ho la macchina», dice.
«Perfetto, mio fratello non si è evidentemente preoccupato di chiedermi come sarei tornata a casa. Sono a piedi», alzo gli occhi al cielo. In realtà nascondo un sorriso compiaciuto. Devo ricordarmi di ringraziare Gray per avermi indirettamente garantito un passaggio in macchina con il mio futuro marito.
Ethan ride, poi mi fa strada fino alla sua auto, nel parcheggio della scuola. Un brivido di eccitazione mi scuote da cima a fondo. Sto davvero per uscire con Ethan Moore?
Ovviamente, però, nulla va mai come previsto. Non appena saliamo in macchina, mi arriva un messaggio sul cellulare. La mamma ha scritto sul gruppo di famiglia, e non è mai un buon segno.

Ciao ragazzi, siccome so che non mi ascoltate mai quando parlo, vi scrivo per ricordarvi che oggi devo accompagnare Daisy dal dentista. Qualcuno porti fuori Bux e prepari la cena!

Dannazione. Papà è al lavoro e Grayson ha già mandato un messaggio in cui dice che non sarà a casa per tutto il pomeriggio. E ora cosa faccio con Ethan?
Perdindirindina!

Ciao fiori di campo!🙊

Le cose iniziano a farsi interessanti...

Emma, nonostante sia finita nei guai, è finalmente riuscita a realizzare il sogno del liceo: uscire con Ethan Moore...

Cosa mai potrebbe andare storto??? 😁

E Tizio Rodriguez? Che intenzioni ha??

Mr. Tchekov best personaggio ever 👨🏼

Vi ricordo della mia pagina Instagram (@xholdonpainends), seguitemi e commentate con 😁 sotto l'ultimo post e vi seguirò!
Troverete anticipazioni dei prossimi capitoli, approfondimenti sui personaggi e la possibilità farmi tutte le vostre domande! 🥰

Ci vediamo giovedì! 💘

Al prossimo capitolo!🔜

-A

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